Tutti gli articoli di franco

Perito industriale in fisica nucleare, rinato nelle lettere e nella spettacolare filosofia damsiana. Destinato alla comunicazione e al marketing, non ha mai dimenticato Popper e la vita rappresentata dalla risoluzione dei problemi. Open minder per missione, ha la visione di un risorgimento manageriale prossimo venturo. Ama le sfide e le raccoglie, si dedica alla formazione come associated management consultant Cegos dal 1999 perché crede che la condi-visione della conoscenza sia l'unica arma sostenibile per affrontare il futuro, prima che il presente ci soffochi nell'ignocrazia diffusa. Ha una sua impresa di comunicazione media on e off line. Dopo aver affiancato le profumerie tedesche ad entrare nel mercato italiano e una piccola multinazionale cosmoceutica ad aprirsi al mercato globale, ha lavorato per Centrale Adriatica e conosce i segreti della GDO. Oggi è impegnato per una filiale bolognese d una mutinazionale olandese del breeding che desidera contribuire attivamente all'alimentazione a livello mondiale. Ha scritto un libro e ne sta scrivendo un altro e sa che la pensione è cosa da vecchi facendo di tutto per restare giovane nello spirito e, soprattutto, nelle conoscenze. Sempre skipper, mai armatore, è perfettamente consapevole che, se non si ha una meta, qualsiasi rotta è sbagliata.

Problem Solving -Programmatic ADV e l’ Ad exchange.

Tutti potenziali clienti a portata di clic 

Problem Solving -Programmatic ADV e l’ Ad exchange.

Problem Solving -Programmatic ADV e l' Ad exchange.

Alcune delle principali piattaforme di exchange adv utilizzate da Problem Solving su piattaforma Turbo ADV

 

Problem Solving vi spiega la Programmatic ADV e l’ Ad exchange. Le piattaforme di exchange adv sono le piattaforme all’interno delle quali avviene concretamente l’incontro tra la domanda e l’offerta pubblicitaria.Problem Solving -Programmatic ADV e l’ Ad exchange. 

In queste piattaforme avviene lo scambio di vendita ed acquisto degli spazi e dei tempi pubblicitari e dove si crea la campagna pubblicitaria, in maniera totalmente automatizzata.

Problem Solving -Programmatic ADV e l’ Ad exchange.

Come avviene l’assegnazione dello spazio pubblicitario?

  1. Viene  decisa in base a un’asta (bid) , normalmente in Real Time Bid:
    Gli editori fissano sugli ad exchange un prezzo minimo per gli spazi che mettono a disposzione per determinati periodi di tempo creando così le loro inventory impostando eventualmente dei filtri per includere od escluder alcuni inserzionisti.  O con competitori, oppre perché hanno già dei contratti diretti con alcuni clienti, preferendo o eliminando categorie di aziende  in funzione dell’allineamento con le loro politiche editoriali. Problem Solving -Programmatic ADV e l’ Ad exchange.
  2. Attraverso la piattaforma Turbo ADV,  Problem solving crea sulla piattaforma la campagna per i propri clienti, utenti, fissando il target, il prezzo massimo che si è concordato a priori col cliente, generalmente a costo per mille impression (CPM),  impostando i  formati degli avvsi (banner statici o dinamici).

Sugli ad exchange possono anche essere attivati dei trading diretti tra inserzionista ed editore, sulla base di prezzi fissi precedentemente negoziati.

Esistono ad exchange “open” e “private“, in base alla possibilità che tutti gli advertiser, o solo alcuni preventivamente selezionati, possano essere ammessi a partecipare alle aste sulla piattaforma.

A questo punto, è possibile con una acuta profilazione del target e segmentazione di generi ed inventori raggiungere potenziali clienti in quasi tutto il mondo.

In ultima analisi il programmatic offre molti vantaggi, ma le campagne devono essere seguite da persone competenti che conoscono bene il mercato.

Per approfondire non esitate a contattarci.

Problem Solving -Programmatic ADV  e  l’ Ad exchange.

Per scoprire come creare engagement e traffico web nel modo pià economico, efficiente e semplice clicca qui.

 

 

Photo Credit: unsplash.com Thomas Lefebvre
 

viewabilty visibilità e trasparenza nelle strategie di programmatic adv problem solving

Viewabilty, visibilità e trasparenza nelle strategie di programmatic adv

Cosa ne pensa Problem Solving in merito?

Per ogni campagna programmatic adv problem solving suggerisce una strategia completa!

Solo con una strategia completa si possono garantire risultati in termini di ROI quantificabile, misurabile. Le tecnologie aiutano, ma dipende dall’uso che se si fa. Impresion, viewability, clic, customer experience sul sito del cliente, engagement e azioni fatte per acquisire lead o vendere sono le metriche vogliamo utilizzare. Il resto è solo il contrario della comunicazione: il caos dei dati, senza informazioni utili per decidere, e noi con programmatic adv problem solving lo sappiamo e lo spieghiamo ai nostri clienti. Come se avessero  5 anni. programmatic adv problem solving

Immaginate di dover ricaricare il telefono all’interno di una casa che ha 200 prese elettriche diverse.

In ogni presa c’è il potenziale, ma dovete trovare quella giusta per la spina del vostro caricatore.

Varie autorità garanti del mercato pubblicitario USA come  Media Ratings Council,  l’Interactive Advertising Burea,  hanno già raccomandato definizioni per impression “visualizzabili”,anche se gli editori assumono ancora diverse tecnologie per misurarle. programmatic adv problem solving

Se per i marketer questo è esasperante non aiuta gli editori nel confronto delle piattaforme com Facebook che utilizza a stessa tecnologia per misurare la visibilità sui suoi 1,86 miliardi di utenti.

La società di misurazione visibilità Moat fornisce circa 200 diversi parametri di visualizzazione e circa 200 diverse metriche video. GroupM, il più grande acquirente di annunci WEB  al mondo ne utilizza solo  cinque. Ma le campagne pubblicitarie eseguite da altri acquirenti potrebbero usare metriche completamente diverse.

Ora l’IAB Tech Lab si propone di colmare questa lacuna visibilità tecnologia con la creazione di uno standard di tecnologia unificante aperta per misurare visibilità che può essere utilizzato da chiunque nella pubblicità digitale.

programmatic adv problem solving

 

programmatic adv viewability

Dopo centinaia di interviste e cross-industry meeting, focus group i marketing manager USA hanno determinato che è meglio misurare gli investimenti pubblicitari dalle semplici impresion al concetto di “visibilità” delle campagne WEB digitali  mettendo i media digitali alla pari con altri mezzi di comunicazione in cui la visibilità (OTS) è un punto fermo per poterne misurare la pressione pubblicitaria (GRP).

 Siamo ancora lontani da una omogeneizzazione dei dati di valutazione delle campagne on-line.

 Linee guida della misurazione delle impression

In data: 12/2016 lo IAB (Interactive Advertising Bureau), l’MRC (Media Rating Council), e l’MMA (Mobile Marketing Association), con il supporto tecnico di esperti del Laboratorio di Tecnologia IAB, ha rilasciato importanti revisioni alle lineeguida  di misura Mobile In-App  

Sono cambiamenti che promuovono una misurazione della pubblicità digitale migliore e con programmatic adv problem solving ne siamo completamente coscienti.

I nuovi orientamenti sposteranno le in-app mobili  da un minimo “count-on-download” ad  una unità minima di misura dell’ impression “count-on-dall’inizio” dell’ annuncio.

I riferimenti alle impression “erogate” sono state rimosse dagli orientamenti proposti, sostituendoli con il concetto di calcolo delle impressioni event-driven che esprimono  un maggiore potenziale per una “opportunità di essere visualizzate ” da parte drll’ utente finale.

L’ambito di applicazione è per ora limitato agli annunci visualizzati nelle applicazioni su dispositivi mobili. e la misurazionedi  impression per gli annunci visualizzati in web mobile, che possono includere i siti web ottimizzati per dispositivi mobili, applicazioni web (WAP), o altri contenuti basati su browser visualizzati in un dispositivo mobile. Sono esclusi dal queste linee guida qualsiasi pubblicità mobile non Web come applicazioni di messaggistica (SMS e MMS), applicazioni mobili, e varie forme di audio mobile e video.
“Così la comunanza della tecnologia dà tutto la possibilità di scegliere lo standard per la negoziazione”, ha detto Joe Barone, managing partner di operazioni pubblicitarie digitali a GroupM. “Un editore può accettare i termini o rifiutare i termini.”
Nel caso in cui tale standard tecnologico essere realizzato con visibilità, potrebbe anche permettere di marketing di eseguire campagne su larga scala con centinaia di importanti editori in modo rapido ed ancora ottenere misure di visibilità facilmente digeribili.

Per ora, però, se non si chiude il processo di comunicazione-azione del funnel completo, siamo in alto mare!

programmatic adv problem solving

 

Photo credit: unsplash.com Austin-Neil

Il costo di una campagna di programmatic adv dipende dagli obiettivi di marketing

Qual è il costo di una campagna di programmatic advertising?

marketing programmatic advertising

Il costo di una campagna programmatic adv dipende dagli  obiettivi di marketing e dai KPI che vuoi raggiungere.

Se vuoi farti conoscere, e hai solo obiettivi di awareness e vuoi far  conoscere il tuo prodotto od il tuo servizio, tra i 2,5 ed 5 euro x 1000 visualizzazioni dei tuoi banner, che ragiungeranno solo delle persone che sono interessate alla tua offerta e nelle aree geografiche che maggiormente vuoi raggiungere.programmatic advertising

programmatic advertising

Se i tuoi obiettivi di marketing sono focalizzati sulla generazione di di traffico sul tuo sito WEB, e con la campagna di programmatic adv vuoi attrarre persone che, cliccando sui banner atterreranno sul tuo sito web, il  prezzo è compreso tra 0,5 euro e 15,00 euro a clic. Dipende dalla tua strategia di marketing e del mercato in cui vuoi agire.  In ogni caso ogni strategia di programmatic adv permette comunque di determinare a priori il costo per clic.

programmatic advertising

Hai obiettivi di marketing  più complessi? Se vuoi che i vistatori che arrivano sul tuo sito web e  compiano una di azione sul sito web, come, ad esempio, rimpire un form, lasciare nome, cognome, luogo di residenza ed un mail per  generare un contatto da inserire nel tuo database, il costo potrà variare tra 1,00 euro  fino anche a 20,00 euro ad azione completata.  Anche in questo caso si può determinare a priori il prezzo, in conseguenza della tua strategia di marketing. Più è semplice l’azione da chiedere, meno costerà. 

Hai invece obiettivi di conversione, ovvero vuoi misurare la campagna in funzione delle vendite dirette on-line dal tuo sito di e-commerce?

In questo caso il prezzo è determinato dal tuo  communication mix in quanto l’acquisto dipende dall’ultimo clic che lo ha generato, anche se il suo sito è stato già visitato prima, più volte, quindi è necessaria una analisi più approfondita dei dati di visita e ritorno al sito prima dell’azione d’acquisto.

Il costo per la consulenza di progettazione marketing per determinare con precisione gli obiettivi della strategia e i KPI da raggiungere è di una giornata lavorativa di Problem Solving, una tantum per ogni campagna.

Il costo di consulenza per ogni campagna viene in seguito all’accettazione della progettazione e varia tra un minimo di ½ giornata lavorativa ad un massimo 2 giornate lavorative ogni 15 gg. di campagna, indispensabili per concretizzare le azioni di  retargeting e remarketing.

programmatic advertising

Retargeting

Attuazione di tutte le modifiche necessarie per ottimizzare inventory dei domini di pubblicazione dei banner  e delle directory di interesse per ridurre il costo per impression ed il costo per clic.

Remarketing

Eliminazione delle visualizzazioni dei banner a tutti i coloro che hanno già effettuato l’azione prevista sul sito del cliente.

Sigle dei KPI (Key Performance Index)

CxM= costo per 1000 visualizzazioni dei banner

CxC= costo per clic

CxA = costo per azione sul sito

Cxconversione= costo per ogni acquisto effettuato sul sito od acquisizione di lead.

Qui vedi come si possono  raggiungere i tuoi potenziali clienti attraverso i loro interessi e le loro passioni, perché il web conosce i comportamenti delle persone e programmatic adv li sa intercettare e, con una buona creatività si possono attrarre e motivare a decidere ad agire, ad acquistare.

Qui il calcolatore IAB per prevedere i costi ed i KPI ottenibili.

 

Programmatic adv By Problem solving

Programmatic adv by Problem solving marketing consultant

 

Programmatic adv By Problem solvingThe easy, cheapest  & efficient way to advertise.

Programmatic adv By Problem solving
Il processo di Programmatic adv By Problem solving finalizzato all’efficienza massima delle campagne display adv

Con Programmatic adv By Problem solving l’utente ottiene questi pratici benefici:

  • KPI assicurati e a costi sempre decrescenti.
  • Realizza le campagne ideali, semplici, efficienti e convenienti per generare traffico su landing page, siti aziendali, blog, e-commerce.
  • Con i massimi indici di reach, frequenza e pressione pubblicitaria
  • Con i minimi investimenti, scalabili fino al raggiungimento della massima efficienza.
  • Raggiungimento di target selezionati ai minimi costi possibili per:
–Engagement
–Clic rate: azioni (clic) sui banner in promozione
_ CPA: Costo per azione sul sito target
–Costi per mille impression
–Con budget minimi e sempre sotto controllo
–Nessuna negoziazione con le concessionarie
–Unico pannello di controllo per tutto il R.O.I. del budget.

–Di traffico al vostro sito o landing page.

–Di engagement.

–Di awareness.

–Di branding.

–Di business on line

–Di marketing on line

 

Chiedici cosa possiamo fare per raggiungere il tuo target:
https://www.problem-solving.net/

Se vuoi approfondire l’approccio metodologico e strategico di Problem solving alla pianificazione leggi qui:

https://www.problem-solving.net/

Perché è utile e indispensabile per realizzare campagne marketing WEB?

Perchè è un  processo continuo per focalizzare il target, ridurre i costi e massimizzare il ROI.

Programmatic adv By Problem solving
Il processo di Programmatic adv By Problem solving finalizzato all’efficienza massima delle campagne display adv

Il processo di Programmatic adv By Problem solving è sempre  finalizzato all’efficienza massima delle campagne display adv.

Accounting: contatto dedicato al cliente, elaborazione strategia e coordinamento con team interni.
Trading Desk: attivazione, gestione ed ottimizzazione campagne
Data Analyst: analisi audience e data strategy.
Reporting: valutazione periodica dei risultati, condivisione kpi.
Trasparenza: accesso a dashboard personalizzate, per avere sempre sotto controllo tutti i dettagli, in tempo reale, sulla campagna.
 Brand & Data Safety: black list proprietaria con oltre 100.000 siti bloccati e possibilità di integrarla con una propria.
Personalizzazione: sia a livello di gestione del cliente sia a livello di customizzazione delle soluzioni tecnologiche.

Perché una strategia di comunicazione Programmatic adv By Problem solving è sempre focalizzata su target specifici segmentabili:

–Per Area geografica:

Globale, tutto il mondo web geotargettizzabile fino al ivello di C.A.P.

Locale, dall’Italia intera ad un singolo comune

–Per passioni, interessi, argomenti del target:

  • Armi, Arts & Entertainment , Automotive, Business & Finance, Campioni Omaggio, Careers, Cinema, Community, Concorsi, Cultura, Donne, Eco – Green, Education, Family & Parenting, Food, Gaming, Health & Fitness, Hobbies & Interests, Lifestyle, Mail, Meteo, Music, News, Oroscopo, , Pets, Professional, Real Estate, Religion, Shopping, Sport, Tech, Travel , TV, etc.

–Con una presenza dei banner sulle massime testate nazionali e locali di news sempre in aggiornamento ed in incremento qualitativo e quantitativo:

  • 24live.it, affaritaliani.it, affaritaliani.libero.it, agrigentonotizie.it, amazon.it, amnotizie.it, amsicilia.it, andriaviva.it, ansa.it- attual.it –  bergamonews.it  – blitzquotidiano.it, canalesicilia.it, cataniatoday.it, citynews.it, correttainformazione.it, corriere.it, corrieredellosport.it, corrieredinovara.it,  corrierenazionale.it, crotoneinforma.it, , dagospia.com, directio.it, ebay.it, economy2050.it, gazzetta.it, gazzettadelsud.it, gazzettajonica.it, giornaledicalabria.it, giornaledierba.it, grossetooggi.net, ilfattoquotidiano.it, ilfoglio.it, ilgazzettino.it, ilgiornale.it, ilmattino.it,  ilmessaggero.it, ilmetropolitano.it, ilpost.it,  ilquotidianocalabria.it, ilrestodelcarlino.it, ilsole24ore.com, ilsole24ore.it, imperiapost.it, infocity.it, informatoredisicilia.it, justnews.it, lagazzettadelmezzogiorno.it, larivieraonline.it, lasicilia.it, lastampa.it, leggo.it, libero.it,  linchiestaonline.it, linkiesta.it, mail.libero.it, mail.tiscali.it, ail.virgilio.it, mailbeta.libero.it, manzoniadvertising-donna-premium.it, manzoniadvertising-donna.it, manzoniadvertising-informazione-premium.it, manzoniadvertising-informazione.it,  manzoniadvertising-natura-scienze-premium.it, manzoniadvertising-natura-scienze.it, manzoniadvertising-salute-benessere.it, manzoniadvertising-spettacoli-cultura-premium.it, manzoniadvertising-spettacoli-cultura.it, manzoniadvertising-uomo-premium.it , manzoniadvertising-uomo.it, marchenotizie.it,  mediaset.it,  messaggero.it, miapavia.it, newsbiella.it,  notonews.it, novaratoday.it, oggicronaca.it, ostuninews.it, palmaonline.it, parmatoday.it, piazzasalento.it, pressnewsweb.it, qds.it, quiquotidiano.it, quotidianolacitta.it, quotidianomolise.com, ragusatg.it, repubblica.it, rossanocalabro.it, sardegnalive.net, sardegnaoggi.it, serviziopubblico.it, sestonotizie.it, subito.it, termolionline.it, tiscali.it, viamichelin.it, virgilio.it, e tanti altri definibili in sede di inventory di Programmatic adv By Problem solving
  • Un’unica piattaforma per comunicare a chi si vuole, come si vuole, laddove il target vive e … 
  • …retargeting continuo fino al raggiungimento della massima convenienza per call to action realizzata.

 

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Perché Problem Solving in media planning

 

Problem Solving e programmatic adv marketing

Perché marketing Problem Solving in media planning

La metodologia marketing Problem Solving 

Per prima cosa cerchiamo di definire qual è il problema cha causa la percezione del problema. Questo è il primo e fondamentale passo della metodologia Problem Solving. Sembra starano, ma nella maggioranza dei casi ci si dimentica di questo primo passo

Cerchiamo di fare chiarezza sui termini:

Scopo: è l’obiettivo che si desidera ottenere. Senza scopo non ci sono soluzioni possibili, partire sempre con la meta in testa.
Situazione: è il risultato di analisi, spesso analisi SWOT che analizzano punti di forza e debolezza interni al sistema e opportunità e minacce esterne al sistema, al processo che si sta analizzando.
Problema: è spesso il risultato di una causa, interna o esterna al processo che si sta analizzando
Causa: ostacolo al raggiungimento dello scopo. Un dente di cane che blocca il meccanismo, il processo.
Ispirazione, creatività immaginazione di soluzioni diverse: generazioni di opzioni praticabili per risolvere il problema, eliminarne le cause, scegliendone quella “ideale”.
Soluzione: applicazione concreta e pratica dell’opzione “ideale” alla rimozione della cause e alla soluzione definitiva del problema.
Come consulenti ci impegniamo ad esser Problem Solver, proattivi e sempre positivamente propositivi.
Ci sono diversi modelli di pensiero utili come il pensiero strategico, il pensiero emozionale, il pensiero realistico, il pensiero empirico e così via. Ogni modello di pensiero, rappresenta un paradigma, un punto di vista diverso, un occhiale diverso con il quale osservare la situazione. Più paradigmi vengono utilizzati, più modelli di pensiero vengono utilizzati più si possono generare opzioni di soluzione diverse e migliorare l’efficienza della attività di Problem Solving.
Per chiarirci facciamo un esempio: In una impresa esiste il perenne conflitto tra direzione commerciale e direzione marketing e comunicazione. Mentre il responsabile commerciale è valutato in base alle rotazioni delle scorte di magazzino ed al fatturato nella stessa impresa il responsabile comunicazione, il product manager, può esser valutato in base ai KPI che è in grado di ottenere nel raggiungimento dell’awareness dei marchi che gestisce.
Spesso succede che all’aumentare dell’awareness di un marchio aumentino di conseguenza le vendite nel medio periodo, perché la comunicazione seminata deve avere il tempo per maturare presso il target di comunicazione mentre nel breve periodo, il target di vendita, i distributori, non avvertono nessun cambiamento e per gestire le scorte e raggiungere il fatturato la direzione commerciale agisce con delle promozioni al trade, a tutto discapito della marginalità del marchio.
Il problema sarà il gap tra il ROI generato a fine anno e il ROI perso a causa delle promozioni.

Perché Problem Solving
Conflitto tra direzione commerciale e direzione comunicazione: L’azione promozionale incide negativamente sul margine ma aumenta fatturato e vendite nel breve periodo, vanificando l’azione di brand value esercitata dalla comunicazione nel medio termine. Problem Solving agisce strategicamente cercando di negoziare questo conflitto  agendo contemporaneamente sui due processi generando soluzioni di brand awareness più veloci possibili.

Le cause? Due paradigmi, due modelli di pensiero diversi. Una assenza strategica. Due percezioni emotive diverse del processo.

Il problema? Cresce il fatturato a discapito dei margini, mentre la comunicazione tende ad aumentare la percezione del valore: una malefica contraddizione strategica.
La soluzione? Una negoziazione comune tra i due manager tra l’efficacia della comunicazione nell’incidere sulla percezione del valore del marchio nel medio lungo termine, una strategia condivisa.
Problem solving strategico, insomma.

Possiamo fare molto per risolvere questo problema riscontrabile in molte organizzazioni. Chiedeteci cosa possiamo fare.

 

Scoprite le nuove opportunità ed i benefici che possiamo offrirvi con le nuove tecnologie problem solving e programmatic adv marketing

 

Pubblicata la ricerca ComScore

Programmatic Adv Problem Solving 

I numeri raggiungibili  con campagne Programmatic ADV in Italia

ComScore: nel 2016 cresciuto del 12% il numero di utenti connessi solo da mobile.

  • I punti salienti:
    Un italiano su tre sopra i 18 anni non accede infatti alla rete nel corso del mese
    In Italia si continua a registrare uno spostamento della fruizione della rete dal desktop ai device mobili Programmatic Adv Problem Solving
  • Nonostante l’utilizzo del mobile sia largamente complementare a quello del desktop, una componente sempre più consistente di chi naviga in rete accede solo da mobile
  • I giovani non solo passano in media più tempo sui dispositivi mobili, ma sono anche più predisposti ad eliminare totalmente l’uso del desktop
Problem Solving Programmatic ADV
Top 10 Property per penetrazione (*) ITA | Visitatori Unici (mil.) e Reach%| DIC 2016

Con campagne di Problem Solving Programmatic ADV si riesce a raggiungere target geotargetizzati creando engagemt pubblicando attraverso  tutti i principali domini delle propietà con la sola  esclusione delle proprietà di Facebook

  • L’audience digitale delle principali app è ormai molto simile a quella della più grande desktop property del rispettivo Paese.
  • Le app rappresentano la stragrande maggioranza del tempo trascorso sulle rete con i device mobili.
  • Nonostante l’alto numero di minuti spesi su app, un sorprendentemente basso numero di possessori di smarpthone scarica almeno una nuova applicazione al mese.
  • I consumatori usano sempre di più le applicazioni per fare acquisti, nonostante i brand fatichino ancora a sfruttare appieno l’immenso potenziale dei minuti su app.
  • In Italia le fasce di età più giovani utilizzano metà del proprio tempo online tramite PC per guardare video editoriali.
  • Oltre la metà dei possessori di smartphone italiani dichiara di aver visto un video utilizzando il proprio device, confermandosi l’audience più sensibile al video su smartphone tra i paesi più sviluppati.
  • La Smartphone Audience italiana dichiara di guardare video sul proprio device con una maggiore frequenza rispetto allo scorso anno.
  • Il 13% degli utenti unici che navigano da desktop in Italia ha installato un Adblock, la penetrazione su mobile è marginale.

Per approfondire le strategie Problem Solving attraverso le campagne prgrammatic ADV.

Fonte: ‘Internet in Italia – I Trend del 2017‘

[CONTACT_FORM_TO_EMAIL]

https://goo.gl/DJsnPE

#datimedia

Photo credit: unsplash.com Gilles Lambert

Strategia Marketing Problem Solving

1 Strategia Marketing Problem Solving

Gli obiettivi si concordano con il Cliente:

Sono sempre Specifici, Misurabili, Ambiziosi, Raggiungibili e Temporizzati.

La Strategia che suggeriamo è sempre innnovativa: Human to Human, sia che l’impresa Cliente operi nel business to business, sia che si rivolga al consumatore finale.

Sia che l’impresa sia orientata verso buyer, sia verso i consumatori,  per Problem Solving la strategia è comunque una relazione tra persone.

Oggi si può. Con strategie orientate all’ influence marketing siamo in grado di sviluppare i processi ideali per comunicare one to one verso tutti i clienti.

La  Strategia Marketing Problem Solving creativa è la strategia marketing finalizzata al raggiungimento degli obiettivi SMART.

Chiedeteci come realizzarla.

Ve  lo spieghiamo di persona.

Perché i nostri Clienti sono prima di tutto delle persone.

Il concetto di  Strategia Marketing Problem Solvingper Problem Solving.
Tutta l’impresa fa marketing e profitto e brand ne sono le conseguenze.
Politiche di Prodotto, politiche Prezzo, politiche di Distribuzione e politiche di Promozione (Brand awareness), Politiche di Soddisfazione del Cliente inteso come essere umano con i suoi bisogni espressi e non espressi. Solo capendo i cambiamenti dell’ambiente esterno si possono modifare le politiche d’impresa e focalizzare la comunicazione per soddisfare le esigenze emergenti nei clienti che si desiderano, perché sono coloro che sanno comprendere il valore che l’impresa sa offrire con il suo impegno quotidiano.

 

Come far crescere, l’engagement, con una buona strategia, con le tattiche “ideali”

(fonte: marketingsherpa.com)

Effective-Email-List-Growth

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

https://www.facebook.com/problemsolvingnet/

 

 

MARKETING DISTINTIVO PROBLEM SOLVING

Come superare le definizioni classiche del marketing per competere con un marketing mix distintivo?

Secondo l’AMA, American Marketing Association, il concetto di marketing, approvato nel passato luglio 2013 è il seguente e non sembra proprio essere distintivo:

Il marketing è l’attività, l’ insieme di istituzioni e processi per la creazione, la comunicazione, la distribuzione e lo scambio di offerte che hanno valore per clienti, partner e società in generale.

Secondo noi questa definizione non è particolarmente esaustiva perché non tiene conto del fatto che nel mercato agiscono contemporaneamente sia competitor, sia concorrenti.

Come creare un marketing mix distintivo, allora?

Infatti esiste una differenza sostanziale tra concorrenti e competitor che influiscono nel macro ambiente imprenditoriale:

I concorrenti fanno le stesse cose, cercano la quota di mercato ed agiscono sugli stessi clienti. I concorrenti nel mercato son come i concorrenti in una maratona cittadina, anche se a New York, son lì per partecipare, non per vincere.

I competitor possono erre invece paragonati agli atleti olimpionici, si preparano anno dopo anno e partono per vincere l’oro, solo in una disciplina, però!

Per essere competitivi, invece, prima si scelgono i clienti che si desiderano raggiungere, poi si determinano le leve di marketing distintivo per posizionarsi al primo posto nel loro processo di acquisto.

https://www.problem-solving.net/marketing-distintivo-problem-solving/

Le ricerche di mercato sono il punto di partenza della competitività.

Così, come per l’AMA la ricerca di marketing marketing è la funzione che collega consumatore, cliente e pubblico attraverso le informazioni utilizzate per identificare e definire opportunità e le minacce e generare, perfezionare e valutare le azioni di marketing;
monitorare le prestazioni dell’impresa e migliorare la comprensione del marketing come processo.

Qui entra il gioco, diventa indispensabile Problem Solving per risolvere i gap, i problemi che emergono dalle ricerche di marketing. Dalle ricerche emergono le le informazioni che dettagliano il gap tra ciò che l’impresa è e ciò che invece desidera essere

Problem Solving idea, progetta il metodo per la raccolta delle informazioni, gestisce e implementa il processo di raccolta dei dati, analizza i risultati e comunica i risultati e le loro implicazioni.

Iniziamo con la fase P.A.R.K. la ricerca delle cause che generano la non competitività: P.A.R.K. Il parcheggio prima della competizione.

Proteggere le cose che possediamo e che hanno valore per i clienti che desideriamo raggiungere,.

Acquisire  le cose che valutiamo importanti e non abbiamo, quindi desideriamo  acquisirle perché sono indispensabili per i clienti che si desiderano.

Rimuovere  le cose si posseggono ma che non aiutano la competitività perché non sono considerate di valore dai clienti che desiderano

Keep out , ovvero tenere lontane le cose che non abbiamo e che non sono desiderate, o non son considerate valoriali  dai clienti desiderati e le teniamo fuori dal micro ambiente

P.A.R.K. in Problem Solving per migliorare sempre di più il marketing mix competitivo!

Vuoi sapere come possiamo esserti utile?

Lascia un commento e sarai contattato entro 24 ore.

Photo by Josh Calabrese

Programmatic ADV – Social – SEO il futuro è presente.

Al via gli Open Days di Federpubblicità.

Il 13 febbraio a Roma il Workshop

“Dal SEO al Programmatic Adv: evoluzione del marketing online per gli operatori del settore”

 

Federpubblicità, l’associazione di operatori della pubblicità aderente a Confesercenti, dà il via agli Open Days, la serie di workshop di approfondimento dedicata ai professionisti del settore che intendono aggiornare le proprie conoscenze e competenze relative al marketing online.

Il primo appuntamento del ciclo di incontri, ‘Dal Seo al Programmatic Adv: evoluzione del marketing online per gli operatori del settore’, è fissato per il prossimo 13 Febbraio 2017, ore 11.00 -15.00 Presso Confesercenti Nazionale, Via Nazionale 60, Roma

Durante il convegno i partecipanti avranno la possibilità di esaminare, insieme a docenti ed esperti, l’evoluzione del marketing nel digitale, dal SEO al Programmatic Adv uno dei settori più dinamici della pubblicità online.

 

Analizzando le opportunità ed i vantaggi offerti dai nuovi strumenti, mezzi e piattaforme software in uso. Aprirà il workshop il saluto del Segretario Generale Confesercenti, Mauro Bussoni. L’introduzione dei lavori, condotti dal Coordinatore Nazionale di Federpubblicità Ermanno Anselmi, sarà affidata a Francesca Savoca, Co-Founder di Maiscom. Seguiranno gli interventi di Mariachiara Marsella, Co- Founder di BEM-Research, di Andrea Albanese, Professore del Politecnico di Milano e Business School Sole 24 ORE e di Franco Fantuzzi, Web Media Planner. Concluderà il convegno il Presidente Nazionale di Federpubblicità Nevio Ronconi.

Programmatic ADV – Social – SEO il futuro è presente.

Roma 19 gennaio 2017

Contatto

Franco Fantuzzi

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Problem Solving e la connettività evolutiva

Problem Solving e la connettività evolutiva  delle strategie di marketing.

La connettività sta cambiando le strategie di market-ing problem solving.

Problem solving e la connetttività

Siamo molto attenti a come la  connettività evolutiva rivoluziona il concetto di marketing. Abbiamo sempre creduto che la parola di marketing dovrebbe essere scritto come market-ing ,  non è un sostantivo è un verbo coniugato nella forma del gerundio, progressivo, un presente continuo. Problem solving e la connetttività

Scrivendolo e pronunciandolo così si può comprendere che  market-ing rappresenta il risultato che impresa è in grado di produrre:  sia per gli aspetti tangibili di profitti e, o, perdite, sia per gli aspetti più intangibili di brand reputation e brand awareness in mercati in continua evoluzione.

Gli indizi e le tendenze sono lì, pronte per esser colte. 

Si stanno affacciando al mercato nuove generazioni di  clienti, sta emergendo a livello globale giovane, urbano, di classe media con una forte mobilità e connettività e che sarà quella che rappresenterà la maggioranza in un prossimo futuro,  

Mentre i mercati maturi si devono confrontare con l’invecchiamento della popolazione, i mercati più emergenti si stanno godendo il dividendo demografico di popolazione più produttiva e più giovane.

Non sono solo giovani, ma son anche migranti. Stanno  rapidamente migrando verso le aree più urbanizzate  e stanno adottando gli stili di vita delle grandi città uno stile di vita delle grandi città.  Pensate un attimo ai primi migranti che oggi si sono riusciti ad integrare nella nostra società. Sono una minoranza rispetto alla totalità, ma ci sono, E in un mercato globale, non globalizzato, ma globale rappresentano una nicchia molto voluminosa.

La maggior parte di questi appartiene ormai alla classe media o superiore ed,ha un buon potere d’acquisto. Salendo da uno status socio-economico più basso,  aspirano a realizzare grandi obiettivi, vogliono fare esperienze sempre più raffinatele, cercano di emulare i comportamenti delle persone appartenenti alle classi superiori. Per queste caratteristiche rappresentano un target interessante per le politiche di marketing da attuare.

Millennians.

Sono i Millennians, nuovi clienti e potenziali clienti del futuro.

Problem Solving e la connettività evolutiva delle strategie di marketing.

 

La loro mobilità li distingue da altri target.  Si muovono, sono sempre in giro, spesso sono pendolari e vivono ritmi di vita sempre più veloci. Per loro tutto è immediato, in tempi rapidi  quasi con ritmi da linguaggio  televisivo, anche se si espongono poco a questo media e, quando sono interessati a temi visti in televisione, essendo sempre connessi, approfondiscono, cercano informazioni sui  loro  dispositivi mobili.

Quando devono decidere se comprare qualcosa in-store, in un punto vendita, ricercano prezzo e qualità in linea con le informazioni che hanno elaborato.

Essendo nativi digitali,  possono prendere decisioni di acquisto ovunque e in qualsiasi momento, da una vasta gamma di dispositivi.  Nonostante la loro esperienza virtuale in Internet, amano sperimentare le cose fisicamente.  Hanno un high-touch value quando interagiscono con i brand e vogliono toccare, annusare, assaporare, portare ai loro sensi il sogno informativo che hanno elaborato dall’esposizione al media televisivo fino alle ricerche fatte sul web e sui social network.

Sono anche molto virtualmente sociali, comunicano e si fidano l’un l’altro inuna continua connessione tra membri di diverse “tribù” con i membri delle quali provano forti sensi di appartenenza e di stima reciproca.

La connettività. Mito o opportunità?

La connettività è senza dubbio il più importante punto di svolta nella storia del marketing.

Certo, non può più essere considerata una nuova parola d’ordine, ma sta cambiando molti aspetti del marketing e non mostra segni di rallentamento.

La connettività ha messo in discussione molte teorie tradizionali e i principali presupposti che marketer  avevano imparato su clienti, prodotti, e la gestione del brand.

La connettività riduce in modo significativo i costi di interazione tra imprese, dipendenti, partner di canale, su tutta la catena del valore, i  clienti,  gli stakeholder, i partner ed i collaboratori. E ciò abbassa,  a volte,  le barriere all’ingresso  a nuovi mercati, consente lo sviluppo del prodotto concorrente, e riduce il lasso tempo per la costruzione del brand.

Ci sono stati diversi casi nei quali la connettività ha stroncato imprese che vivevano sulla rendita delle apparentemente alte barriere d’accesso al loro mercato:

Amazon, ad esempio, ha fatto chiudere molte librerie  e in seguito sta minando l’industria editoriale compresa quella dei quotidiani che perdono vertiginosamente diffusione e readership, anche se riconquistano lettori virtuali sui loro siti web.

Con simili modalità, Netflix ha stroncato i Blockbuster, Spotify e Apple music hanno cambiato i processi  di distribuzione musicale nel mondo.

La connettività cambia anche le modalità d’osservazione dei competitor.

Oggi, la collaborazione con i concorrenti e con i fornitori e la co-creazione con i clienti sono sempre più centrali nelle strategie di marketing problem solving.  

Competere  non è più un gioco a somma zero. I clienti non sono più soggetti passivi.

La connettività accelera le dinamiche di mercato, fino al punto in cui per un’impresa è praticamente impossibile contare solo sulle sue risorse interne per competere sul mercato. Le imprese si trovano di fronte a nuovi paradigmi come quello che per competere, a volte si deve collaborare con soggetti esterni e anche coinvolgere nella propria catena del valore sia i suoi clienti dal massimo potenziale, sia i propri fornitori.

Nonostante l’influenza evidente, la connettività è spesso sottovalutata e vista come una semplice applicazione delle nuove tecnologie. Un problema che i marketer devono affrontare e spesso non  vogliono affrontare.

E vedere la connettività  esclusivamente da un punto di vista tecnologico è,  spesso,  molto  fuorviante.

Nel contesto delle strategie marketing molti vedono la connettività semplicemente come una piattaforma di CRM, un database evoluto, senza pensare che CRM significa  gestire tutta l’impresa basandosi sulle relazioni con i clienti.

Serve una visione di ampio respiro per evitare la trappola della tecnologia fine a sé stessa e, se  è vero che la connettività è stata guidata dalla tecnologia e anche maggiormente verosimile che le tecnologie stiano diventando uno degli  asset strategici sempre più importanti per la vita di qualsiasi impresa, dimenticando il valore ben più profondo della relazione. 

Tante vite sempre più connesse.

Da CONSUMER BAROMETER:  L’Italia è sempre più connessa. Oggi gli Italiani sono più connessi e sono più dipendenti da Internet per fare acquisti”

“Gli smartphone permettono alle persone di guardare video online più spesso.
90% in casa e 31% anche fuori casa. La concentrazione degli utenti sui video è
altissima, anche quando li guardano da un dispositivo mobile” .

Smartphone, tablet, laptop e schermi televisivi ci connettono con la rete.

Gli schermi stanno diventando così importanti nella nostra vita che spendiamo quotidianamente  più di quattro ore del nostro tempo libero  davanti a molteplici schermi, simultaneamente.

Entro il 2019, tra un paio d’anni, secondo una previsione di Cisco, vedremo un incremento del traffico Internet globale alimentato da più di 11 miliardi di dispositivi mobili connessi.

Con una portata così massiccia, la connettività sta trasformando i comportamenti d’acquisto. I clienti entrano nei punti vendita già informati. La ricerca di Google mostra che otto su dieci utenti di smartphone negli Stati Uniti fanno una ricerca cellulare all’interno del punto vendita prima di effettuare un acquisto.

Anche quando si guarda la pubblicità televisiva, il  pubblico televisivo fa una ricerca sul suo apparato mobile. E questa è una tendenza che colpisce i clienti a livello globale. 

Per un marketer quando si può considerare chiusa una vendita?

Se siete marketer problem solving evoluti avrete rispost: “quando il cliente riacquista”! Le altre risposte sono ormai obsolete. I prodotti che godono un buona brand reputation sul web consentono anche la trasparenza. I social media come facebook ed Instagram consentono ai clienti di mostrare e condividere la loro esperienza d’acquisto, che, se positiva  ispira altri clienti. Fate una navigata virtuale su  TripAdvisor e Yelp e osservate come i clienti si informano prima di scegliere un hotel! 

 

Sinergie olistiche

L’olismo (dal greco όλος, cioè “la totalità”, “globalità”) è una posizione teorica basata sull’idea che le proprietà di un sistema non possono essere spiegate esclusivamente tramite le sue componenti.  Dal punto di vista “olistico”, la sommatoria funzionale delle parti è sempre maggiore/differente dalla somma delle prestazioni delle parti prese singolarmente.

Così, per abbracciare pienamente la connettività evolutiva abbiamo bisogno di comprendere appieno tutto il processo che è in grado di generare valore, per ogni impresa , olisticamente, fino ad ottenere una connettività esperienzialmente, sociale.

Ogni evoluzione è un destino

Se è pur vero i nativi digitali, sono oggi rappresentati dai clienti più giovani che sono stati i primi ad adottare la connettività, è sempre pur vero che stanno ispirando i consumatori  più adulti ad utilizzare il web per connettersi e informarsi prima di agire, prima di acquistare.  Così come ogni prodotto ha il suo ciclo di  vita, ogni mercato ha un suo ciclo di vita, anche ogni processo d’acquisto ha il suo ciclo di vita.  Nel corso del tempo, quelli che oggi sono i nativi digitali diventeranno la maggioranza e la connettività alla fine diventerà la nuova normalità. Problem Solving e la connettività evolutiva  delle strategie di marketing.

Contatto

 

Rif.: Branding Strategy Insider – Philip Kotler, tratto dal suo libro, Marketing 4,0 

Problem solving e la connetttività