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marketing per il content marketing BtoB?

Ironia della sorte, il content marketing rischia di diventare un filtro di marketing, come se fosse una bolla all’interno della strategia di marketing.

Molti concetti che leggiamo, che sentiamo dire alle convention alle quali partecipiamo, ciò che osserviamo sia nel mondo virtuale del WEB, sia nella nostra vita reale, è celebrato online e cerchiamo di condensarlo nel nostro lavoro

Molto di tutto ciò è senz’altro degno di attenzione, ma quale relazione c’è tra il brand del nostro cliente e tutto ciò che si vede, si sente, si legge?
Poca.

La relazione tra brand e pubblico è tutta da costruire. E’ unica.

Almeno così dovrebbe essere.

STRATEGIE DI MARKETING PER IL CONTENT MARKETING

La cosa migliore che possiamo fare è ascoltare il mercato del nostro cliente, cosa dicono le persone di quel brand, cosa dicono i competitor, come viene vissuto il prodotto, il servizio dei nostri clienti.

Seguiamo una regola aurea della customer satisfaction:

Non chiedere mai direttamente cosa pensano i tuoi clienti dei nostri prodotti, fallo chiedere a qualche altra persona, magari già in empatia col cliente.

Non c’è nulla di meglio! Ci fa sapere di più su come aver successo. Ci piace imparare dalle persone che ritengono importante il prodotto o il servizio che vogliamo valorizzare.

Troppo spesso, il content marketing non riguarda il pubblico, ma riguarda il cliente.

Come consulenti marketing, nella nostra esperienza abbbiamo notato che molto spesso i contenuti delle campagne non sono stati creati per il pubblico che si vuole coinvolgere, ma per le persone che approvano il lavoro dei creativi.

Avversione al rischio, regolamenti, conformità alle linee corporate, e aspetti legali frenano, vincolano la creatività.

Non è un marchio, non è questo il messaggio!
Non possiamo dirlo! Non verrà mai approvato!
Abbiamo ascoltato infinite pretesti per non innovare a partire da si è fatto sempre così!

Conoscendo il mercato B2B, dopo aver viaggiato un po’ per tutto il mondo, ed aver conosciuto buyer e key account, cosa abbiamo scoperto?

Abbiamo scoperto che, guarda il caso, anche loro sono persone e che, tutto sommato, il loro comportamento d’acquisto è molto simile a quello dei consumatori.

Era solo una sensazione esperienziale, quindi soggettiva, ma poi abbiamo letto una ricerca, pubblicata da Gartner, scaricabile qui : l’80% degli buyer B2B si aspetta la stessa esperienza d’acquisto dei clienti B2C!

I clienti B2B si aspettano lo stesse esperienze personalizzate e trasparenti, cross-channel e cross-device dei consumatori.

MARKETING PER IL CONTENT MARKETING

Ci siamo quindi fatti una domanda.

Come vivono il processo d’acquisto i buyer BtoB?

La risposta è in questa mappa, una infografica un po’ complessa, ma che corrobora e rinforza le nostre opinioni sul comportamento d’acquisto dei buyer BtoB

MARKETING PER IL CONTENT MARKETING
L’a grafica pubblicata, da Forrester e Analyst Lori Wizdo  è molto complessa.
La ragione di questa complessità è dovuta al fatto che esiste una consapevolezza che gli acquirenti, in tutti i settori e mercati sono unici.
Secondo l’articolo di cui è stata tratta questa immagine, “… esperti di marketing sanno che è irresponsabile costruire la propria strategia di coinvolgimento dei clienti sulle tendenze aggregate. Il comportamento e le inclinazione di ogni singolo cliente potrebbero essere molto diversi da quelli medi. “

Se sei un imprenditore B2B, la domanda più importante per te è:

Sei al passo con i tuoi clienti?

Saper fornire ciò che i clienti desiderano inizia con la costruzione di un sistema di relazioni continuative back-end in grado di soddisfare le mutevoli dinamiche dei buyer BtoB.

Il 74% dei buyer fa più della metà delle proprie ricerca online!

Questo il momento di rompere con gli schemi passati!

I vostri clienti hanno bisogno di voi.
Abbiamo le idee chiare per aiutarvi nella sfida del marketing per il content marketing BtoB.
MARKETING PER IL CONTENT MARKETING
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Contattaci per maggiori dettagli, saremo lieti di ascoltare ciò possiamo fare per te.

Lascia una richiesta nei commenti.

Entro 24 ore avrai la nostra risposta.

Cambia la SERP Google.

Cambia la SERP Google.

Vediamo come Cambia la SERP Google per il web marketing manager. Come la conosciamo oggi è incredibilmente diversa da quella che era anche solo pochi anni fa.
E continuerà a cambiare, come le nuove tecnologie, i canali, la concorrenza, e gli approcci per poter entrare nell’arena competitiva.

Cambia la SERP di Google.

Come è cambiato l’algoritmo della SERP Google?

Se per le vostre campagne utilizzate Google, avrete notato che la guida a destra, dove prima erano visualizzate le informazioni pay-per-click, non c’è più.
Dal 22 febbraio, lunedì, Google ha deciso di cambiare le modalità di visualizzazione degli annunci nelle pagine dei risultati dei motori di ricerca. In pratica come è cambiato l’algoritmo della SERP di Google?

Precedentemente gli annunci Google AdWords a pagamento apparivano nelle tre posizioni prima dei risultati organici di ricerca, lungo l’intero lato destro della pagina e in basso.
Gli annunci che apparivano a destra consentivano l’apparizione per più inserzionisti nell’ ambita prima pagina di Google.

Una penalizzazione per i  budget minori?

I clienti con budget limitati, a causa delle modalità di vendita all’asta di AdWords spesso si trovavano visibili in basso a destra, posizione molto più conveniente delle posizioni in alto a sinistra, nelle prime tre posizioni.
Questo cambiamento influenzerà notevolmente il modo di gestire e ottimizzare le prossime campagne Pay per Click.
I dettagli sul cambiamento essenzialmente saranno i seguenti:
Non ci saranno più annunci di testo sulla destra della pagina nei risultati di ricerca su desktop.

Meno annunci in prima fila

Google servirà quattro annunci di testo invece di tre nell’area principale sopra i risultati organici oltre alle “query altamente commerciali.”
Tre annunci di testo verranno visualizzati nella parte inferiore della SERP.
Il numero totale di annunci di testo che apparirà su una SERP si ridurrà da 11 ad un massimo di 7.
Google metterà in vendita blocchi di annunci e pannelli descrittivi del prodotto (a volte con gli annunci, come i test continueranno ad essere presenti in questi spazi) e saranno mostrati nella guida a destra a seguito di query pertinenti.
Questi aggiornamenti saranno esposti a rotazione permanente e in tutto il mondo sia su Google.com sia nei suoi partner di ricerca, anche se non tutti avranno a disposizione la barra laterale.
A seguito del cambiamento del motore Google diventa necessario cambiare le modalità di pianificazione delle campagne Adwords.
Seguiteci che prossimamente daremo qui qualche consiglio utile alla ottimizzazione e focalizzazione delle pianificazioni.

Continua la lettura di Cambia la SERP Google.

Distribuzione problem solving

Media planning per territorio, per genere, per età, per stile di vita e per benefici offerti dai prodotti e dai servizi venduti dai nostri clienti.

La distribuzione problem solving dei contenuti verso i media ed i veicoli più focalizzati sul target di comunicazione.

 

La distribuzione problem solving si basa sulla pianificazione di un media planning
fatto su misura per ottenere i risultati strategici e arrivare agli obiettivi.

Innovativi nell’utilizzo di piattaforme tecnologiche ad alta performance come Rabbit Turbo Advertising siamo in grado di pianificare campagne di display ADV focalizzate su target specifici e aree geografiche specifiche. 

Programmatic adv By Problem solving

 

Grazie alla accurata pianificazione focalizzata sul target di comunicazione il Cliente ottiene la massima redditività dalle sue azioni di comunicazione in termini di engagement e KPI raggiunti.

Grazie al team ed alla team leadership Problem Solving tutti i contenuti sono programmati puntualmente su veicoli nei tempi ideali per raggiungere il target di riferimento.

Il grafico illustra la curva gaussiana di Roger applicata al ciclo di adozione e di esposizione ai veicoli ed ai media da parte dei diversi target di riferimento:

Così come gli innovatori ricercano nuovi prodotti su amazon, piuttosto che leggendo i tweet gli adottanti maturi sono più esposti a Linkedin e Facebook, mentre per veicolare campagne di prodotti maturi la buona e vecchia televisione sembra essere ancora il media ideale. Grazie agli strumenti di analisi  in dotazione a Problem Solving ogni contenuto potrà essere distribuito sui veicoli ideali per raggiungere i clienti e soprattutto i potenziali clienti dei nostri clienti.

Distribuzione problem solving è  l’attività che regala il massimo tempo ai clienti di Problem Solving, raggiunge i clienti Human to Human, evolve il brand d’impresa verso il marketing 3.0

We  make our business marketing, together.

Il nostro business è il tuo business. Insieme per contrastare i competitor.

Problem Solving vi aiuta a prendere la M.I.R.A. comune e colpiamo i target, creando il maggior valore ai prezzi più contenuti.

Chiedici come possiamo liberare il tuo tempo, aumentare il valore delle tue campagne di comunicazione con una distribuzione di contenuti realizzata ad hoc per il tuo business.

  1. Strategia marketing
  2. Processo
  3. Team
  4. Ideazione
  5. Pianificazione
  6. Produzione
  7. Distribuzione
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Se vuoi sapere come Problem Solving può essere utile alla tua organizzazione bastano un paio di clic.
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Produzione Problem Solving

Produzione – Problem Solving

Punto 6. produzione – Problem Solving.  E’ sempre sotto controllo. Lavoriamo fianco a fianco, da oltre 20 anni con Jack Blutharsky, agenzia di comunicazione. Una sicurezza di creatività, qualità, convenienza. Puntuale.

 

Il punto 6. Produzione – Problem Solving

La creatività è nelle strategia e con la strategia la produzione problem solving risolve ogni problema di comunicazione. Dall’ADV classico all’ Influence Marketing

Abbiamo una stretta collaborazione con con Jack.

Ciò non toglie che la produzione dei supporti necessari alla realizzazione delle campagne di comunicazione possa esser affidata a grafici e creativi di fiducia del Cliente.

Quello che conta è la leadership strategica del team.

Chiariti obiettivi, Kpi e focus sui clienti il processo di comunicazione e la pianificazione scorre liscia come l’olio liberando il nostro Cliente da qualsiasi attività se non quella di controllo delle esecuzioni e del raggiungimento degli obiettivi.

Aiutiamo qualsiasi imprenditore nel cambiamento verso la managerialità basata sul raggiungimento di obiettivi e motivazione.

Liberiamo tempo gli imprenditori perché  possano focalizzare le loro energie sulle politiche di produzione,  marginalità, scelta dei canali distributivi e politiche promozionali nel senso stretto, mentre la comunicazione lavora per loro.

Problem Solvig assicura l’evolversi delle campagne social e virali tenendo sempre sotto controllo i 5 archetipi dai quali vengono generati i contenuti del Brand per assicurare la massima reputazione dei valori dei suoi Clienti.

contenuto che è co prodotto o peer to peer o marca a partecipante

Produzione Problem Solving, chiedici subito cosa possiamo fare per la tua campagna di comunicazione.

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Guarda la creatività di Jack Blutharsky

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Pianificazione Problem Solving

5. Pianificazione Problem Solving

La pianificazione è l’attività principale di ogni campagna di comunicazione.

Con un buona pianificazione nulla sarà mai urgente e importante fino al raggiungimento degli obiettivi e dei Kpi mantenendo sempre il budget sotto controllo. 

Per una buona pianificazione Problem Solving aiuta i suoi Clienti a comprendere quali sono i  passi più importanti

• Passo 1:
Con una buona strategia di marketing sarà semplice ideare una storia, utilizzare il potere della narrazione per instaurare un dialogo continuo con il target di riferimento

• Passo 2:
La chiave di qualsiasi sforzo di lead generation è quello di spendere meno tempo ricevendo il lead interessanti per il Cliente stringendo i tempi del raggiungimento degli obiettivi. Problem Solving sa trasformare le caratteristiche di ogni prodotto in benefici distintivi dei suoi Clienti e ciò facilita tutta il processo di pianificazione dei contenuti

• Passo 3:
Coordinare la produzione di contenuti di successo. La creazione di contenuti è impegnativa  in termini di tempo,  è quindi è necessario pensare che ogni singola parte dei contenuti prodotti rappresenti una fase del “funnel”, dell’imbuto, che veicolerà il  potenziale dei Clienti verso un atto d’acquisto finale.

Per questo occorre sviluppare sinergie tra i media off-line e quelli on -line e Problem Solving è un maestro in questo media mix che sa esercitare grazie alla competenze di  team leadership. 

•Passo  4:

Nella maggior parte dei casi, i Clienti utilizzano un’unica piattaforma alla volta
Ma veicolare i contenuti puntuali nelle giornate e negli orari ideali per convertire il Massimo Numero di Prospect. è una delle nostre  armi segrete per indirizzare il traffico verso una specifica campagna di lead generation.  Attraverso Facebook, Linkedin, Instagram,  You tube e tutti gli altri social, funzionali a raggiungere i potenziali Clienti dei nostri Clienti.

Coltiviamo  vostri contatti da cima a fondo. Dall’inizio del “funnel”, l’ imbuto relazionale, fino alla vendita, alla creazione di traffico nei P.V.  e alla vendita on-line

•Passo  5:

la Pianificazione Problem Solving

Grazie alle pianificazioni Problem Solving,  le promozioni dei nostri Clienti viaggiano temporizzate e puntuali sia su Direct Mail, sia sui social, veicolando su landing page apposite,  il massimo numero possibile di Potenziali Clienti nel momento in cui a loro sorge il bisogno da soddisfare. Con i vostri prodotti e i vostri servizi.

Chiedi come  avere una efficace pianificazione media per raggiungere i tuoi Clienti e tenere sempre sotto controllo risultati e risorse

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Ideazione problem solving

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Il Team al lavoro.

Un focus group creativo finalizzato  a generare le idee più funzionali alla concretizzazione della strategia.

Il «la» della creatività per raggiungere la Miglior Ideale Raggiungibile Assieme.

La M.I.R.A. comune verso il target di riferimento.

Una volta costruito il team di lavoro, con una leadership di responsabilità, focalizzata sugli obiettivi e sulla strategia,  definiti i ruoli professionali indispensabili, occorre prendere la M.I.R.A , la Miglior Idea Raggiungibile Assieme per creare il coinvolgimento massimo delle persone che compongono il taget di comunicazione.

La metodologia Focus Group Creativa realizzata da Problem Solving permette di sviluppare tutti i potenziali creativi del team in un clima di massima collaborazione e  di ottenere i massimi risultati per procedere nei passi successivi di pianificazione, produzione e distribuzione di campagne comunicazionali sempre sotto controllo.

I benefici della ideazione Problem Solving, con una M.I.R.A.  precisa:

  1. Mettere a fuoco il “cosa” si vuole condividere.
  2. Avere un “target preciso” sul quale focalizzare il brand.
  3. Avere un  “chiodo” verbale che possa entrare nella mente del target
  4. Avere poi il “martello visivo” da inchiodare nella mente, il grido di battaglia, lo slogan che diventi memorabile e che vivrà il più a lungo possibile.

SEO e SERP non saranno più un problema!

E la campagna di comunicazione incomincia a prendere corpo.

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Smarties di Problem Solving Relazionale

Smarties di Problem Solving Relazionale2

Perché Smarties di Problem Solving Relazionale?  Perché gli smarties son più dolci delle pillole e si prendono per piacere, per il loro sapore, il loro gusto di cioccolato, meglio delle pillole, le Smarties di Problem Solving relazionale possono rendere più piacevole il lavoro del marketer problem solver.

Smarties di Problem Solving Relazionale per entrare proattivamente nel mondo della comunicazione e nel marketing human to human.

Le generazioni nei posti di lavoro

Ogni età ha i suoi punti di forza e di debolezza.

Un’infografica publicata su “nova 24” illustra i dati di una ricerca  fatta negli USA che mostra quali skill potrebbero ricercare  i nuovi Millennials per ottenere punti di forza tali da superare la generazione x ebaby boomers più anziani.

Presenza esecutiva – capacità di generare profitto – capacità di adattamento – costi effettivi – competenze tecnologiche – saper costruire relazioni – problem solving – capacità di collaborare.

https://www.problem-solving.net/smarties-di-problem-solving-relazionale/

 Problem Solving Relazionale

Continua la lettura di Smarties di Problem Solving Relazionale

Competenze marketing. Abbiamo tutte le keyword.


Keyword come chiave di ricerca del consulente ideale.

L’ispirazione di questo articolo ci è venuta appena abbiamo ricevuto, appena pubblicata, la sintesi della ricerca realizzata dall’Osservatorio BtoB – Marketing Forum Edizione 2017 che evidenzia le competenze marketing necessarie da oggi a tre, quattro anni.

I risultati potete scaricarli qui, non entrerò nei dettagli della ricerca stessa, ma desidero approfondire quali siano le aspettative professionali delle imprese dal punto di vista degli skill che interessano alle imprese che necessitano di consulenze marketing.

competenze marketing

Sintetizzo dalla ricerca: le esigenze delle imprese, come la tua, da qui a tre, quattro anni saranno focalizzate su 5 aree strategiche di sviluppo:

1. Lead Generation e sviluppo del business
2. Analytics 
3. Customer Journey e Customer Retention
4. Digital Transformation
5. CRM e Data Management

Da qui le keyword delle competenze, il saper fare che problem solving può mettere a disposizione dei suoi clienti e che sono sintetizzate nell’immagine wordle.

Cosa sappiamo fare?  Sappiamo coordinare,  trasversalizzare queste competenze.  

Lead generation per lo sviluppo del business

L’ attività di lead generation rappresenta la prima fase dei processi di vendita. 
L’efficacia della lead generation necessita di competenze concernenti le attività e le azioni di comunicazione le competenze per segmentare i target da conquistare, le competenze di pianificazione, la capacità di partire “con la meta in testa” e saper programmare le tappe per saperci arrivare con le risorse disponibili.

La competenza indispensabile per soddisfare questa richiesta del mercato è la nostra spiccata capacità di immedesimazione con i bisogni, le aspettative, i desideri, le aspirazioni delle persone che compongono il target da raggiungere e sedurre, nel senso di voler portare a sé, al fine di saper stimolare in loro un reale interesse e saper quindi sviluppare opportunità qualificate.

Un’altra competenza, un po’’ verticale, ma anche trasversale è la capacità di organizzare con ordine una gran quantità di dati.  Se si raccolgono tanti lead poi occorre  saperli organizzare, per saperli poi segmentare, raggruppare in cluster omogenei per valore e potenziale.

Ultima, ma non ultima competenza problem solving è quella si sapersi misurare sui risultati ottenuti, sia quantitativi, sia qualitativi, senza alibi di sorta.

Analytics 

Questa attività è conseguente alla prima. Più lead si raccolgono, più dati si avranno da gestire per tenere sotto controllo l’imprevedibilità dei mercati: Le tecnologie ci sono, e molti manager, però , non si fidano: solo il 33% dei CEO dichiara di avere un alto grado di fiducia nella precisione dei dati secondo un sondaggio condotto da KPMG nel 2016.
La competenza problem solving  è quella di contribuire a decodificare i dati  per trasformarli in informazioni per decidere. I nostri clienti non vogliono dati, vogliono informazioni per saper dare le risposte giuste alle domande di routine su come:
posizionare i loro prodotti sia dal punto vista del prezzo, sia dal punto di visto dell’awareness, poter ingaggiare i clienti,  impostare investimenti e finanziamenti.

Il beneficio prioritario che problem solving offre ai suoi clienti è  trasversale, di prim’ordine: saper creare un rapporto fiduciario con il management, con il team di lavoro per riuscire a condividere informazioni, 
La soluzione del problema della fiducia sta nella capacità di creare un’aurea di comprensione e la comprensione nasce dal saper creare un linguaggio fatto per essere capito da chi deve ascoltare, non solo da chi deve spiegare, la nostra  key competence è quella di saper creare un linguaggio comune e condiviso.

competenze marketing

Customer Journey e Customer Retention

L’attività di Customer Journey rappresenta il processo d’acquisto, in tutte le su le fasi che devono essere superate affinché l’offerta si trasformi in valore concreto per l’impresa E’ la fase finale e naturale del funnel di vendita. Serve a comprendere il percorso che fanno gli utenti quando interagiscono con un prodotto o un servizio e fornisce molte informazioni utili al reparto vendite, comunicazione, promozione e sviluppo.
Oggi il progresso tecnologico può essere visto come un’arma a doppio taglio: da un lato rende più complicato andare a tracciare la customer journey map a causa della moltiplicazione dei luoghi di incontro tra consumatori e delle fonti informative; dall’altro facilita questo processo aiutando i marketer a studiare e a conoscere i proprio interlocutori grazie a dei software evoluti come quelli di CRM e marketing automation.
Le competenze necessarie spaziano quindi dalle conoscenze delle piattaforme applicative alle capacità di engagement, content management, al saper identificare le content strategy journey e conoscere a fondo le potenzialità delle piattaforme di analisi del traffico web sulle landing page dei siti aziendali a partire da Google Analytics.
Anche l’attività di Customer Retention, di continue relazioni di scambio con i clienti nel lungo termine è indispensabile per sfruttare a fondo il life time value dei clienti e per assicurare all’impresa un vantaggio competitivo e benefici economici duraturi. Problem solving è in grado di offrire ai suoi clienti il beneficio di condividere le esperienze maturate in oltre venti anni di esperienza formativa con Cegos Italia Spa con conoscenze e competenze che spaziano dai processi che coinvolgono i clienti all’organizzazione delle risorse umane, dalle strategie di business alle tecnologie utilizzate alle campagne di promozione e customer care messe in pista per fidelizzare il cliente finale. Su tutta la catena del valore.

Digital Transformation

Problem solving può affiancare i propri clienti nel processo di cambiamento continuo, trasversale a tutte le imprese che desiderano restare sul mercato con un miglioramento dell’efficienza operativa, la propria best practice, e della customer experience.

La fonte è una ricerca realizzata da SDA Bocconi, potete scaricarla qui PMI e digital. E’un po’ datata, è del 2014, ma aiuta a comprendere il potenziale del mercato del lavoro in questo campo per chi ha conoscenze nella capacità di misurare i ritorni sugli investimenti su applicazioni tecnologiche digitali, dal mobile analytics, social software e sistemi di collaborazione nel lavoro e condivisione di contenuti digitali. 

competenze marketing

CRM e Data Management

Crm data management è il punto di incontro tra big data management e l’advertising classico ed on-line e qui Problem Solving può esprimere il massimo delle sue abilità e fornire ai suoi clienti il beneficio strategico ed operativo per affiancarli nel successo delle loro attività di brand awareness, brand reputation, dalla fase di implementazione della piattaforma di CRM ideale per le loro esigenze fino alla gestione outsourcing delle campagne web, social e classiche sui media tradizionali. 

competenze marketing

Un perfetto connubio tra informazioni interne ed esterne per un mediamix ottimale, conveniente, misurabile e performante.
Sappiamo dare valore alla comunicazione, sappiamo comunicare e sappiamo condividere le informazioni, e soprattutto, sappiamo come  coinvolgere le risorse umane,  con una una vera e propria competenza di leadership situazionale, trasversale a tutti gli stile di leadership, sempre efficace perché si sa adattare a tutti gli ambienti grazie all’ “intelligenza emotiva” problem solving.

 

Marketing, per problem solving non è una funzione d’impresa, ma è tutto ciò che un’impresa fa, prima strategicamente, poi operativamente per generare valore: profitto tangibile e brand awareness intangibile.

Se non siete in accordo aggiungete un commento. Abbiamo argomentazioni fondate, ma la vostra opinione è importante per noi

competenze marketing

MARKETING DISTINTIVO PROBLEM SOLVING

Come superare le definizioni classiche del marketing per competere con un marketing mix distintivo?

Secondo l’AMA, American Marketing Association, il concetto di marketing, approvato nel passato luglio 2013 è il seguente e non sembra proprio essere distintivo:

Il marketing è l’attività, l’ insieme di istituzioni e processi per la creazione, la comunicazione, la distribuzione e lo scambio di offerte che hanno valore per clienti, partner e società in generale.

Secondo noi questa definizione non è particolarmente esaustiva perché non tiene conto del fatto che nel mercato agiscono contemporaneamente sia competitor, sia concorrenti.

Come creare un marketing mix distintivo, allora?

Infatti esiste una differenza sostanziale tra concorrenti e competitor che influiscono nel macro ambiente imprenditoriale:

I concorrenti fanno le stesse cose, cercano la quota di mercato ed agiscono sugli stessi clienti. I concorrenti nel mercato son come i concorrenti in una maratona cittadina, anche se a New York, son lì per partecipare, non per vincere.

I competitor possono erre invece paragonati agli atleti olimpionici, si preparano anno dopo anno e partono per vincere l’oro, solo in una disciplina, però!

Per essere competitivi, invece, prima si scelgono i clienti che si desiderano raggiungere, poi si determinano le leve di marketing distintivo per posizionarsi al primo posto nel loro processo di acquisto.

https://www.problem-solving.net/marketing-distintivo-problem-solving/

Le ricerche di mercato sono il punto di partenza della competitività.

Così, come per l’AMA la ricerca di marketing marketing è la funzione che collega consumatore, cliente e pubblico attraverso le informazioni utilizzate per identificare e definire opportunità e le minacce e generare, perfezionare e valutare le azioni di marketing;
monitorare le prestazioni dell’impresa e migliorare la comprensione del marketing come processo.

Qui entra il gioco, diventa indispensabile Problem Solving per risolvere i gap, i problemi che emergono dalle ricerche di marketing. Dalle ricerche emergono le le informazioni che dettagliano il gap tra ciò che l’impresa è e ciò che invece desidera essere

Problem Solving idea, progetta il metodo per la raccolta delle informazioni, gestisce e implementa il processo di raccolta dei dati, analizza i risultati e comunica i risultati e le loro implicazioni.

Iniziamo con la fase P.A.R.K. la ricerca delle cause che generano la non competitività: P.A.R.K. Il parcheggio prima della competizione.

Proteggere le cose che possediamo e che hanno valore per i clienti che desideriamo raggiungere,.

Acquisire  le cose che valutiamo importanti e non abbiamo, quindi desideriamo  acquisirle perché sono indispensabili per i clienti che si desiderano.

Rimuovere  le cose si posseggono ma che non aiutano la competitività perché non sono considerate di valore dai clienti che desiderano

Keep out , ovvero tenere lontane le cose che non abbiamo e che non sono desiderate, o non son considerate valoriali  dai clienti desiderati e le teniamo fuori dal micro ambiente

P.A.R.K. in Problem Solving per migliorare sempre di più il marketing mix competitivo!

Vuoi sapere come possiamo esserti utile?

Lascia un commento e sarai contattato entro 24 ore.

Photo by Josh Calabrese

Emotional marketing. Il punto di partenza Problem Solving

Emotional marketing. Il punto di partenza Problem Solving

Emotional marketing. Il punto di partenza Problem Solving.

Prima di investire un centesimo  per il brand guarda il video di emotional marketing.

Per creare un brand occorre sapere il punto di partenza e definire il punto d’arrivo e trovare la strada e mezzi per arrivarci.

Grazie all’aiuto di Emotional marketing si può trasformare la comunicazione in una scienza statisticamente esatta.

Prima di intraprendere un viaggio comunicazionale che prevede investimenti marketing conviene avere indicazioni sicure per saper quali sono i target, i codici e i segni ideali per “sedurre”, portare a se i clienti stimolando l’acquisto d’impulso responsabile del 95% degli acquisti sia off line, sia on line.

MAPPING DEL PENSIERO INCONSCIO

L’impulso d’acquisto è 70-95% emotivo, non razionale.
Emotional Marketing – oltre alle ricerche classiche – offre in esclusiva internazionale il primo mapping computerizzato del pensiero inconscio attraverso due Bio–Software: “Mind M@ps”: 12000 test-anno in Italia, che monitora i concetti e codici dell’immaginario collettivo.

Grazie alla collaborazione con Emotional Marketing , Problem Solving  può offrire ai suoi clienti la strada certa per raggiungere i propri obiettivi di comunicazione.

Scopri di più:

emotional marketing

 

 

Scarica la presentazione per avere una marcia emotiva e comunicazionale in più dei tuoi competitor.  EMOTIONAL MARKETING