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Il costo di una campagna di programmatic adv dipende dagli obiettivi di marketing

Qual è il costo di una campagna di programmatic advertising?

marketing programmatic advertising

Il costo di una campagna programmatic adv dipende dagli  obiettivi di marketing e dai KPI che vuoi raggiungere.

Se vuoi farti conoscere, e hai solo obiettivi di awareness e vuoi far  conoscere il tuo prodotto od il tuo servizio, tra i 2,5 ed 5 euro x 1000 visualizzazioni dei tuoi banner, che ragiungeranno solo delle persone che sono interessate alla tua offerta e nelle aree geografiche che maggiormente vuoi raggiungere.programmatic advertising

programmatic advertising

Se i tuoi obiettivi di marketing sono focalizzati sulla generazione di di traffico sul tuo sito WEB, e con la campagna di programmatic adv vuoi attrarre persone che, cliccando sui banner atterreranno sul tuo sito web, il  prezzo è compreso tra 0,5 euro e 15,00 euro a clic. Dipende dalla tua strategia di marketing e del mercato in cui vuoi agire.  In ogni caso ogni strategia di programmatic adv permette comunque di determinare a priori il costo per clic.

programmatic advertising

Hai obiettivi di marketing  più complessi? Se vuoi che i vistatori che arrivano sul tuo sito web e  compiano una di azione sul sito web, come, ad esempio, rimpire un form, lasciare nome, cognome, luogo di residenza ed un mail per  generare un contatto da inserire nel tuo database, il costo potrà variare tra 1,00 euro  fino anche a 20,00 euro ad azione completata.  Anche in questo caso si può determinare a priori il prezzo, in conseguenza della tua strategia di marketing. Più è semplice l’azione da chiedere, meno costerà. 

Hai invece obiettivi di conversione, ovvero vuoi misurare la campagna in funzione delle vendite dirette on-line dal tuo sito di e-commerce?

In questo caso il prezzo è determinato dal tuo  communication mix in quanto l’acquisto dipende dall’ultimo clic che lo ha generato, anche se il suo sito è stato già visitato prima, più volte, quindi è necessaria una analisi più approfondita dei dati di visita e ritorno al sito prima dell’azione d’acquisto.

Il costo per la consulenza di progettazione marketing per determinare con precisione gli obiettivi della strategia e i KPI da raggiungere è di una giornata lavorativa di Problem Solving, una tantum per ogni campagna.

Il costo di consulenza per ogni campagna viene in seguito all’accettazione della progettazione e varia tra un minimo di ½ giornata lavorativa ad un massimo 2 giornate lavorative ogni 15 gg. di campagna, indispensabili per concretizzare le azioni di  retargeting e remarketing.

programmatic advertising

Retargeting

Attuazione di tutte le modifiche necessarie per ottimizzare inventory dei domini di pubblicazione dei banner  e delle directory di interesse per ridurre il costo per impression ed il costo per clic.

Remarketing

Eliminazione delle visualizzazioni dei banner a tutti i coloro che hanno già effettuato l’azione prevista sul sito del cliente.

Sigle dei KPI (Key Performance Index)

CxM= costo per 1000 visualizzazioni dei banner

CxC= costo per clic

CxA = costo per azione sul sito

Cxconversione= costo per ogni acquisto effettuato sul sito od acquisizione di lead.

Qui vedi come si possono  raggiungere i tuoi potenziali clienti attraverso i loro interessi e le loro passioni, perché il web conosce i comportamenti delle persone e programmatic adv li sa intercettare e, con una buona creatività si possono attrarre e motivare a decidere ad agire, ad acquistare.

Qui il calcolatore IAB per prevedere i costi ed i KPI ottenibili.

 

Programmatic adv By Problem solving

Programmatic adv by Problem solving marketing consultant

 

Programmatic adv By Problem solvingThe easy, cheapest  & efficient way to advertise.

Programmatic adv By Problem solving
Il processo di Programmatic adv By Problem solving finalizzato all’efficienza massima delle campagne display adv

Con Programmatic adv By Problem solving l’utente ottiene questi pratici benefici:

  • KPI assicurati e a costi sempre decrescenti.
  • Realizza le campagne ideali, semplici, efficienti e convenienti per generare traffico su landing page, siti aziendali, blog, e-commerce.
  • Con i massimi indici di reach, frequenza e pressione pubblicitaria
  • Con i minimi investimenti, scalabili fino al raggiungimento della massima efficienza.
  • Raggiungimento di target selezionati ai minimi costi possibili per:
–Engagement
–Clic rate: azioni (clic) sui banner in promozione
_ CPA: Costo per azione sul sito target
–Costi per mille impression
–Con budget minimi e sempre sotto controllo
–Nessuna negoziazione con le concessionarie
–Unico pannello di controllo per tutto il R.O.I. del budget.

–Di traffico al vostro sito o landing page.

–Di engagement.

–Di awareness.

–Di branding.

–Di business on line

–Di marketing on line

 

Chiedici cosa possiamo fare per raggiungere il tuo target:
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Se vuoi approfondire l’approccio metodologico e strategico di Problem solving alla pianificazione leggi qui:

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Perché è utile e indispensabile per realizzare campagne marketing WEB?

Perchè è un  processo continuo per focalizzare il target, ridurre i costi e massimizzare il ROI.

Programmatic adv By Problem solving
Il processo di Programmatic adv By Problem solving finalizzato all’efficienza massima delle campagne display adv

Il processo di Programmatic adv By Problem solving è sempre  finalizzato all’efficienza massima delle campagne display adv.

Accounting: contatto dedicato al cliente, elaborazione strategia e coordinamento con team interni.
Trading Desk: attivazione, gestione ed ottimizzazione campagne
Data Analyst: analisi audience e data strategy.
Reporting: valutazione periodica dei risultati, condivisione kpi.
Trasparenza: accesso a dashboard personalizzate, per avere sempre sotto controllo tutti i dettagli, in tempo reale, sulla campagna.
 Brand & Data Safety: black list proprietaria con oltre 100.000 siti bloccati e possibilità di integrarla con una propria.
Personalizzazione: sia a livello di gestione del cliente sia a livello di customizzazione delle soluzioni tecnologiche.

Perché una strategia di comunicazione Programmatic adv By Problem solving è sempre focalizzata su target specifici segmentabili:

–Per Area geografica:

Globale, tutto il mondo web geotargettizzabile fino al ivello di C.A.P.

Locale, dall’Italia intera ad un singolo comune

–Per passioni, interessi, argomenti del target:

  • Armi, Arts & Entertainment , Automotive, Business & Finance, Campioni Omaggio, Careers, Cinema, Community, Concorsi, Cultura, Donne, Eco – Green, Education, Family & Parenting, Food, Gaming, Health & Fitness, Hobbies & Interests, Lifestyle, Mail, Meteo, Music, News, Oroscopo, , Pets, Professional, Real Estate, Religion, Shopping, Sport, Tech, Travel , TV, etc.

–Con una presenza dei banner sulle massime testate nazionali e locali di news sempre in aggiornamento ed in incremento qualitativo e quantitativo:

  • 24live.it, affaritaliani.it, affaritaliani.libero.it, agrigentonotizie.it, amazon.it, amnotizie.it, amsicilia.it, andriaviva.it, ansa.it- attual.it –  bergamonews.it  – blitzquotidiano.it, canalesicilia.it, cataniatoday.it, citynews.it, correttainformazione.it, corriere.it, corrieredellosport.it, corrieredinovara.it,  corrierenazionale.it, crotoneinforma.it, , dagospia.com, directio.it, ebay.it, economy2050.it, gazzetta.it, gazzettadelsud.it, gazzettajonica.it, giornaledicalabria.it, giornaledierba.it, grossetooggi.net, ilfattoquotidiano.it, ilfoglio.it, ilgazzettino.it, ilgiornale.it, ilmattino.it,  ilmessaggero.it, ilmetropolitano.it, ilpost.it,  ilquotidianocalabria.it, ilrestodelcarlino.it, ilsole24ore.com, ilsole24ore.it, imperiapost.it, infocity.it, informatoredisicilia.it, justnews.it, lagazzettadelmezzogiorno.it, larivieraonline.it, lasicilia.it, lastampa.it, leggo.it, libero.it,  linchiestaonline.it, linkiesta.it, mail.libero.it, mail.tiscali.it, ail.virgilio.it, mailbeta.libero.it, manzoniadvertising-donna-premium.it, manzoniadvertising-donna.it, manzoniadvertising-informazione-premium.it, manzoniadvertising-informazione.it,  manzoniadvertising-natura-scienze-premium.it, manzoniadvertising-natura-scienze.it, manzoniadvertising-salute-benessere.it, manzoniadvertising-spettacoli-cultura-premium.it, manzoniadvertising-spettacoli-cultura.it, manzoniadvertising-uomo-premium.it , manzoniadvertising-uomo.it, marchenotizie.it,  mediaset.it,  messaggero.it, miapavia.it, newsbiella.it,  notonews.it, novaratoday.it, oggicronaca.it, ostuninews.it, palmaonline.it, parmatoday.it, piazzasalento.it, pressnewsweb.it, qds.it, quiquotidiano.it, quotidianolacitta.it, quotidianomolise.com, ragusatg.it, repubblica.it, rossanocalabro.it, sardegnalive.net, sardegnaoggi.it, serviziopubblico.it, sestonotizie.it, subito.it, termolionline.it, tiscali.it, viamichelin.it, virgilio.it, e tanti altri definibili in sede di inventory di Programmatic adv By Problem solving
  • Un’unica piattaforma per comunicare a chi si vuole, come si vuole, laddove il target vive e … 
  • …retargeting continuo fino al raggiungimento della massima convenienza per call to action realizzata.

 

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Perché Problem Solving in media planning

 

Problem Solving e programmatic adv marketing

Perché marketing Problem Solving in media planning

La metodologia marketing Problem Solving 

Per prima cosa cerchiamo di definire qual è il problema cha causa la percezione del problema. Questo è il primo e fondamentale passo della metodologia Problem Solving. Sembra starano, ma nella maggioranza dei casi ci si dimentica di questo primo passo

Cerchiamo di fare chiarezza sui termini:

Scopo: è l’obiettivo che si desidera ottenere. Senza scopo non ci sono soluzioni possibili, partire sempre con la meta in testa.
Situazione: è il risultato di analisi, spesso analisi SWOT che analizzano punti di forza e debolezza interni al sistema e opportunità e minacce esterne al sistema, al processo che si sta analizzando.
Problema: è spesso il risultato di una causa, interna o esterna al processo che si sta analizzando
Causa: ostacolo al raggiungimento dello scopo. Un dente di cane che blocca il meccanismo, il processo.
Ispirazione, creatività immaginazione di soluzioni diverse: generazioni di opzioni praticabili per risolvere il problema, eliminarne le cause, scegliendone quella “ideale”.
Soluzione: applicazione concreta e pratica dell’opzione “ideale” alla rimozione della cause e alla soluzione definitiva del problema.
Come consulenti ci impegniamo ad esser Problem Solver, proattivi e sempre positivamente propositivi.
Ci sono diversi modelli di pensiero utili come il pensiero strategico, il pensiero emozionale, il pensiero realistico, il pensiero empirico e così via. Ogni modello di pensiero, rappresenta un paradigma, un punto di vista diverso, un occhiale diverso con il quale osservare la situazione. Più paradigmi vengono utilizzati, più modelli di pensiero vengono utilizzati più si possono generare opzioni di soluzione diverse e migliorare l’efficienza della attività di Problem Solving.
Per chiarirci facciamo un esempio: In una impresa esiste il perenne conflitto tra direzione commerciale e direzione marketing e comunicazione. Mentre il responsabile commerciale è valutato in base alle rotazioni delle scorte di magazzino ed al fatturato nella stessa impresa il responsabile comunicazione, il product manager, può esser valutato in base ai KPI che è in grado di ottenere nel raggiungimento dell’awareness dei marchi che gestisce.
Spesso succede che all’aumentare dell’awareness di un marchio aumentino di conseguenza le vendite nel medio periodo, perché la comunicazione seminata deve avere il tempo per maturare presso il target di comunicazione mentre nel breve periodo, il target di vendita, i distributori, non avvertono nessun cambiamento e per gestire le scorte e raggiungere il fatturato la direzione commerciale agisce con delle promozioni al trade, a tutto discapito della marginalità del marchio.
Il problema sarà il gap tra il ROI generato a fine anno e il ROI perso a causa delle promozioni.

Perché Problem Solving
Conflitto tra direzione commerciale e direzione comunicazione: L’azione promozionale incide negativamente sul margine ma aumenta fatturato e vendite nel breve periodo, vanificando l’azione di brand value esercitata dalla comunicazione nel medio termine. Problem Solving agisce strategicamente cercando di negoziare questo conflitto  agendo contemporaneamente sui due processi generando soluzioni di brand awareness più veloci possibili.

Le cause? Due paradigmi, due modelli di pensiero diversi. Una assenza strategica. Due percezioni emotive diverse del processo.

Il problema? Cresce il fatturato a discapito dei margini, mentre la comunicazione tende ad aumentare la percezione del valore: una malefica contraddizione strategica.
La soluzione? Una negoziazione comune tra i due manager tra l’efficacia della comunicazione nell’incidere sulla percezione del valore del marchio nel medio lungo termine, una strategia condivisa.
Problem solving strategico, insomma.

Possiamo fare molto per risolvere questo problema riscontrabile in molte organizzazioni. Chiedeteci cosa possiamo fare.

 

Scoprite le nuove opportunità ed i benefici che possiamo offrirvi con le nuove tecnologie problem solving e programmatic adv marketing

 

Pubblicata la ricerca ComScore

Programmatic Adv Problem Solving 

I numeri raggiungibili  con campagne Programmatic ADV in Italia

ComScore: nel 2016 cresciuto del 12% il numero di utenti connessi solo da mobile.

  • I punti salienti:
    Un italiano su tre sopra i 18 anni non accede infatti alla rete nel corso del mese
    In Italia si continua a registrare uno spostamento della fruizione della rete dal desktop ai device mobili Programmatic Adv Problem Solving
  • Nonostante l’utilizzo del mobile sia largamente complementare a quello del desktop, una componente sempre più consistente di chi naviga in rete accede solo da mobile
  • I giovani non solo passano in media più tempo sui dispositivi mobili, ma sono anche più predisposti ad eliminare totalmente l’uso del desktop
Problem Solving Programmatic ADV
Top 10 Property per penetrazione (*) ITA | Visitatori Unici (mil.) e Reach%| DIC 2016

Con campagne di Problem Solving Programmatic ADV si riesce a raggiungere target geotargetizzati creando engagemt pubblicando attraverso  tutti i principali domini delle propietà con la sola  esclusione delle proprietà di Facebook

  • L’audience digitale delle principali app è ormai molto simile a quella della più grande desktop property del rispettivo Paese.
  • Le app rappresentano la stragrande maggioranza del tempo trascorso sulle rete con i device mobili.
  • Nonostante l’alto numero di minuti spesi su app, un sorprendentemente basso numero di possessori di smarpthone scarica almeno una nuova applicazione al mese.
  • I consumatori usano sempre di più le applicazioni per fare acquisti, nonostante i brand fatichino ancora a sfruttare appieno l’immenso potenziale dei minuti su app.
  • In Italia le fasce di età più giovani utilizzano metà del proprio tempo online tramite PC per guardare video editoriali.
  • Oltre la metà dei possessori di smartphone italiani dichiara di aver visto un video utilizzando il proprio device, confermandosi l’audience più sensibile al video su smartphone tra i paesi più sviluppati.
  • La Smartphone Audience italiana dichiara di guardare video sul proprio device con una maggiore frequenza rispetto allo scorso anno.
  • Il 13% degli utenti unici che navigano da desktop in Italia ha installato un Adblock, la penetrazione su mobile è marginale.

Per approfondire le strategie Problem Solving attraverso le campagne prgrammatic ADV.

Fonte: ‘Internet in Italia – I Trend del 2017‘

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https://goo.gl/DJsnPE

#datimedia

Photo credit: unsplash.com Gilles Lambert

Strategia Marketing Problem Solving

1 Strategia Marketing Problem Solving

Gli obiettivi si concordano con il Cliente:

Sono sempre Specifici, Misurabili, Ambiziosi, Raggiungibili e Temporizzati.

La Strategia che suggeriamo è sempre innnovativa: Human to Human, sia che l’impresa Cliente operi nel business to business, sia che si rivolga al consumatore finale.

Sia che l’impresa sia orientata verso buyer, sia verso i consumatori,  per Problem Solving la strategia è comunque una relazione tra persone.

Oggi si può. Con strategie orientate all’ influence marketing siamo in grado di sviluppare i processi ideali per comunicare one to one verso tutti i clienti.

La  Strategia Marketing Problem Solving creativa è la strategia marketing finalizzata al raggiungimento degli obiettivi SMART.

Chiedeteci come realizzarla.

Ve  lo spieghiamo di persona.

Perché i nostri Clienti sono prima di tutto delle persone.

Il concetto di  Strategia Marketing Problem Solvingper Problem Solving.
Tutta l’impresa fa marketing e profitto e brand ne sono le conseguenze.
Politiche di Prodotto, politiche Prezzo, politiche di Distribuzione e politiche di Promozione (Brand awareness), Politiche di Soddisfazione del Cliente inteso come essere umano con i suoi bisogni espressi e non espressi. Solo capendo i cambiamenti dell’ambiente esterno si possono modifare le politiche d’impresa e focalizzare la comunicazione per soddisfare le esigenze emergenti nei clienti che si desiderano, perché sono coloro che sanno comprendere il valore che l’impresa sa offrire con il suo impegno quotidiano.

 

Come far crescere, l’engagement, con una buona strategia, con le tattiche “ideali”

(fonte: marketingsherpa.com)

Effective-Email-List-Growth

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

https://www.facebook.com/problemsolvingnet/

 

 

Problem Solving e la connettività evolutiva

Problem Solving e la connettività evolutiva  delle strategie di marketing.

La connettività sta cambiando le strategie di market-ing problem solving.

Problem solving e la connetttività

Siamo molto attenti a come la  connettività evolutiva rivoluziona il concetto di marketing. Abbiamo sempre creduto che la parola di marketing dovrebbe essere scritto come market-ing ,  non è un sostantivo è un verbo coniugato nella forma del gerundio, progressivo, un presente continuo. Problem solving e la connetttività

Scrivendolo e pronunciandolo così si può comprendere che  market-ing rappresenta il risultato che impresa è in grado di produrre:  sia per gli aspetti tangibili di profitti e, o, perdite, sia per gli aspetti più intangibili di brand reputation e brand awareness in mercati in continua evoluzione.

Gli indizi e le tendenze sono lì, pronte per esser colte. 

Si stanno affacciando al mercato nuove generazioni di  clienti, sta emergendo a livello globale giovane, urbano, di classe media con una forte mobilità e connettività e che sarà quella che rappresenterà la maggioranza in un prossimo futuro,  

Mentre i mercati maturi si devono confrontare con l’invecchiamento della popolazione, i mercati più emergenti si stanno godendo il dividendo demografico di popolazione più produttiva e più giovane.

Non sono solo giovani, ma son anche migranti. Stanno  rapidamente migrando verso le aree più urbanizzate  e stanno adottando gli stili di vita delle grandi città uno stile di vita delle grandi città.  Pensate un attimo ai primi migranti che oggi si sono riusciti ad integrare nella nostra società. Sono una minoranza rispetto alla totalità, ma ci sono, E in un mercato globale, non globalizzato, ma globale rappresentano una nicchia molto voluminosa.

La maggior parte di questi appartiene ormai alla classe media o superiore ed,ha un buon potere d’acquisto. Salendo da uno status socio-economico più basso,  aspirano a realizzare grandi obiettivi, vogliono fare esperienze sempre più raffinatele, cercano di emulare i comportamenti delle persone appartenenti alle classi superiori. Per queste caratteristiche rappresentano un target interessante per le politiche di marketing da attuare.

Millennians.

Sono i Millennians, nuovi clienti e potenziali clienti del futuro.

Problem Solving e la connettività evolutiva delle strategie di marketing.

 

La loro mobilità li distingue da altri target.  Si muovono, sono sempre in giro, spesso sono pendolari e vivono ritmi di vita sempre più veloci. Per loro tutto è immediato, in tempi rapidi  quasi con ritmi da linguaggio  televisivo, anche se si espongono poco a questo media e, quando sono interessati a temi visti in televisione, essendo sempre connessi, approfondiscono, cercano informazioni sui  loro  dispositivi mobili.

Quando devono decidere se comprare qualcosa in-store, in un punto vendita, ricercano prezzo e qualità in linea con le informazioni che hanno elaborato.

Essendo nativi digitali,  possono prendere decisioni di acquisto ovunque e in qualsiasi momento, da una vasta gamma di dispositivi.  Nonostante la loro esperienza virtuale in Internet, amano sperimentare le cose fisicamente.  Hanno un high-touch value quando interagiscono con i brand e vogliono toccare, annusare, assaporare, portare ai loro sensi il sogno informativo che hanno elaborato dall’esposizione al media televisivo fino alle ricerche fatte sul web e sui social network.

Sono anche molto virtualmente sociali, comunicano e si fidano l’un l’altro inuna continua connessione tra membri di diverse “tribù” con i membri delle quali provano forti sensi di appartenenza e di stima reciproca.

La connettività. Mito o opportunità?

La connettività è senza dubbio il più importante punto di svolta nella storia del marketing.

Certo, non può più essere considerata una nuova parola d’ordine, ma sta cambiando molti aspetti del marketing e non mostra segni di rallentamento.

La connettività ha messo in discussione molte teorie tradizionali e i principali presupposti che marketer  avevano imparato su clienti, prodotti, e la gestione del brand.

La connettività riduce in modo significativo i costi di interazione tra imprese, dipendenti, partner di canale, su tutta la catena del valore, i  clienti,  gli stakeholder, i partner ed i collaboratori. E ciò abbassa,  a volte,  le barriere all’ingresso  a nuovi mercati, consente lo sviluppo del prodotto concorrente, e riduce il lasso tempo per la costruzione del brand.

Ci sono stati diversi casi nei quali la connettività ha stroncato imprese che vivevano sulla rendita delle apparentemente alte barriere d’accesso al loro mercato:

Amazon, ad esempio, ha fatto chiudere molte librerie  e in seguito sta minando l’industria editoriale compresa quella dei quotidiani che perdono vertiginosamente diffusione e readership, anche se riconquistano lettori virtuali sui loro siti web.

Con simili modalità, Netflix ha stroncato i Blockbuster, Spotify e Apple music hanno cambiato i processi  di distribuzione musicale nel mondo.

La connettività cambia anche le modalità d’osservazione dei competitor.

Oggi, la collaborazione con i concorrenti e con i fornitori e la co-creazione con i clienti sono sempre più centrali nelle strategie di marketing problem solving.  

Competere  non è più un gioco a somma zero. I clienti non sono più soggetti passivi.

La connettività accelera le dinamiche di mercato, fino al punto in cui per un’impresa è praticamente impossibile contare solo sulle sue risorse interne per competere sul mercato. Le imprese si trovano di fronte a nuovi paradigmi come quello che per competere, a volte si deve collaborare con soggetti esterni e anche coinvolgere nella propria catena del valore sia i suoi clienti dal massimo potenziale, sia i propri fornitori.

Nonostante l’influenza evidente, la connettività è spesso sottovalutata e vista come una semplice applicazione delle nuove tecnologie. Un problema che i marketer devono affrontare e spesso non  vogliono affrontare.

E vedere la connettività  esclusivamente da un punto di vista tecnologico è,  spesso,  molto  fuorviante.

Nel contesto delle strategie marketing molti vedono la connettività semplicemente come una piattaforma di CRM, un database evoluto, senza pensare che CRM significa  gestire tutta l’impresa basandosi sulle relazioni con i clienti.

Serve una visione di ampio respiro per evitare la trappola della tecnologia fine a sé stessa e, se  è vero che la connettività è stata guidata dalla tecnologia e anche maggiormente verosimile che le tecnologie stiano diventando uno degli  asset strategici sempre più importanti per la vita di qualsiasi impresa, dimenticando il valore ben più profondo della relazione. 

Tante vite sempre più connesse.

Da CONSUMER BAROMETER:  L’Italia è sempre più connessa. Oggi gli Italiani sono più connessi e sono più dipendenti da Internet per fare acquisti”

“Gli smartphone permettono alle persone di guardare video online più spesso.
90% in casa e 31% anche fuori casa. La concentrazione degli utenti sui video è
altissima, anche quando li guardano da un dispositivo mobile” .

Smartphone, tablet, laptop e schermi televisivi ci connettono con la rete.

Gli schermi stanno diventando così importanti nella nostra vita che spendiamo quotidianamente  più di quattro ore del nostro tempo libero  davanti a molteplici schermi, simultaneamente.

Entro il 2019, tra un paio d’anni, secondo una previsione di Cisco, vedremo un incremento del traffico Internet globale alimentato da più di 11 miliardi di dispositivi mobili connessi.

Con una portata così massiccia, la connettività sta trasformando i comportamenti d’acquisto. I clienti entrano nei punti vendita già informati. La ricerca di Google mostra che otto su dieci utenti di smartphone negli Stati Uniti fanno una ricerca cellulare all’interno del punto vendita prima di effettuare un acquisto.

Anche quando si guarda la pubblicità televisiva, il  pubblico televisivo fa una ricerca sul suo apparato mobile. E questa è una tendenza che colpisce i clienti a livello globale. 

Per un marketer quando si può considerare chiusa una vendita?

Se siete marketer problem solving evoluti avrete rispost: “quando il cliente riacquista”! Le altre risposte sono ormai obsolete. I prodotti che godono un buona brand reputation sul web consentono anche la trasparenza. I social media come facebook ed Instagram consentono ai clienti di mostrare e condividere la loro esperienza d’acquisto, che, se positiva  ispira altri clienti. Fate una navigata virtuale su  TripAdvisor e Yelp e osservate come i clienti si informano prima di scegliere un hotel! 

 

Sinergie olistiche

L’olismo (dal greco όλος, cioè “la totalità”, “globalità”) è una posizione teorica basata sull’idea che le proprietà di un sistema non possono essere spiegate esclusivamente tramite le sue componenti.  Dal punto di vista “olistico”, la sommatoria funzionale delle parti è sempre maggiore/differente dalla somma delle prestazioni delle parti prese singolarmente.

Così, per abbracciare pienamente la connettività evolutiva abbiamo bisogno di comprendere appieno tutto il processo che è in grado di generare valore, per ogni impresa , olisticamente, fino ad ottenere una connettività esperienzialmente, sociale.

Ogni evoluzione è un destino

Se è pur vero i nativi digitali, sono oggi rappresentati dai clienti più giovani che sono stati i primi ad adottare la connettività, è sempre pur vero che stanno ispirando i consumatori  più adulti ad utilizzare il web per connettersi e informarsi prima di agire, prima di acquistare.  Così come ogni prodotto ha il suo ciclo di  vita, ogni mercato ha un suo ciclo di vita, anche ogni processo d’acquisto ha il suo ciclo di vita.  Nel corso del tempo, quelli che oggi sono i nativi digitali diventeranno la maggioranza e la connettività alla fine diventerà la nuova normalità. Problem Solving e la connettività evolutiva  delle strategie di marketing.

Contatto

 

Rif.: Branding Strategy Insider – Philip Kotler, tratto dal suo libro, Marketing 4,0 

Problem solving e la connetttività

 

Problem solving – data driven

 

Problem solving – data driven

Programmatic adv by problem solving
L’ultima conferma proviene da un sondaggio, condotto nel terzo trimestre del 2016, dalla Data & Marketing Association (DMA) e da Winterberry Group, che ha coinvolto gli stessi membri dell’associazione. Molti marketer hanno dichiarato l’intenzione di aumentare la spesa sul marketing data-driven alla fine del 2016.

 

Data driven è un’espressione anglofona che si può tradurre in “come guidare i dati” al mio sito. Problem Solving è già pronto: Problem solving – data driven.

La ricerca di emarketer.com sulle modalità di targeting degli operatori americani sembra consolidare le modalità di targeting che stiamo già utilizzando qui in Italia:

I marketer delle imprese btob, o meglio human to human,  U.S.A. hanno citato il marketing e la pubblicità cross-canale prima e cross-dispositivo poi, con il targeting lookalike al terzo posto.

Esattamente come sta operando Problem Solving, ora!

Raggiungere i propri potenziali clienti attraverso un mediamix ideale tra Programmatic adv e social media management col mix ideale di dispositivi, pc, tablet, smartphone, etc laddove essi vivono!

Vuoi sapere come targetizzare e raggiungere  i tuoi potenziali clienti? Chiedicelo!

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data driven - problem solving

Sempre emarketer ci illumina sul mediamix ideale (sempre secondo il mercato USA)

Gli influencer marketing suggeriscono  i metodi e le fonti che i consumatori utilizzano per scegliere i prodotti e servizi controllandone la reputazione on-line s

Tipi di annunci che ci utenti Internet di fiducia quando si effettua una decisione di acquisto, ottobre 2016 (% degli intervistati)

Il dilemma generazionale

Alcuni consumatori danno minor fiducia ai  messaggi dei brand  e più danno maggior fiducia a fonti web come le recensioni online;

altri consumatori, invece affermano il contrario.

Un sondaggio ottobre 2016 da MarketingSherpa ha rilevato che l’80% o più di utenti internet statunitensi da fiducia annunci stampa su quotidiani, riviste e spot televisivi per le proprie scelte di acquisto.

 Alcuni (il 39%)  degli intervistati ha dichiarato di fidarsi banner pubblicitari on-line, e un altro 39% ha detto che si sono fidati annunci per cellulari.

Fonte più attendibile per informazioni accurate prodotto secondo US utenti Internet, da Generation, Maggio 2016 (% degli intervistati in ciascun gruppo)

Generazioni diverse  attribuiscono diversi livelli di fiducia diverse alle varie fonti di informazione.

Prendiamo ad esempio un sondaggio maggio 2016 condotto da Salesforce , che ha esaminato le fonti più attendibili per ottenere informazioni più precise di prodotto segmentando le generazioni Millenials, Genx, Baby boomer.

Mentre  i Baby boomer credono maggiormente ai brand rispetto ai loro coetanei più giovani, le generazioni, come i Millennials sono stati più favorevoli verso le critiche, le recensioni on line rispetto ai messaggi sponsorizzati dalle imprese.

Uno sguardo all’Italia?

data driven - problem solving
Panoramica Digital Italia

Nel giorno medio, fino a novembre 2016 erano online 23,1 milioni di italiani, collegati tramite i device rilevati – PC e mobile (smartphone e tablet al netto delle sovrapposizioni) per 2 ore e 23 minuti per persona.
Hanno navigato da mobile 20,1 milioni di italiani tra i 18 e i 74 anni, in media per 2 ore e 5 minuti per persona.

A novembre era online nel giorno medio, sia da pc che da mobile (smartphone e tablet), circa il 60% della popolazione tra i 18 e i 54 anni e il 31,5% della fascia più matura tra i 54 e i 74 anni.

Dai dati sulla provenienza geografica degli utenti online il 45% degli italiani dell’area Nord-Ovest (6 milioni), il 42,6% dall’area Nord Est (3,7 milioni), il 41,2% dal Centro (3,7 milioni) e il 37,9% dall’area Sud e Isole (8 milioni).

Per quanto riguarda la distribuzione del tempo trascorso online, il 77,2% è generato dalla navigazione da mobile (smartphone e tablet), con quote maggiori raggiunte in generale dalle donne, con l’83,5% del tempo complessivo trascorso online da mobile, e dai giovani tra i 18 e i 24 anni che hanno dedicato l’84,1% del tempo online alla navigazione mobile.

Sintesi: se ci si rivolge a target adulti la Tv e la stampa, le radio possono ancora  essere utili, ma si vuole iniziare un processo di loyalty brandindig verso i più giovani occorre avere ben salde le colonne che reggono l’etica del business ed intercettare i propri futuri clienti fedeli con i quali cooprogettare i nuovi prodotti e servizi attraverso le dinamiche oggi possibili col web, sfruttandone da subito tutto il potenziale.

https://www.problem-solving.net/1-strategia-marketing-problem-solving/

 

Lavagettone. Una storia pulita di marketing

Fare business con una lavanderia self service?  Una storia pulita di marketing e di business.

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Problem solving per

Visione, missione, valori, empowerment. Una case history di successo.

Quante volte si legge su un sito web Visione, Missione, Valori, si clicca su link e appaiono frasi altisonanti, purtroppo spesso vuote, parole scelte da copywriter per colmare un vuoto, oppure ancora peggio, copia e incolla dagli statuti di imprese quotate in borsa nell’intento di usare più le leve finanziarie di quelle del marketing mix?  Quella che descrivo qui, invece, è la storia pulita di marketing di una piccola media impresa che sa “cogliere l’attimo, senza proclamare valori, missioni e visioni, ma che giorno dopo giorno riesce a concretizzare una Visione condivisa, allineando le motivazioni dei suoi collaboratori e dei suoi partner in una vera propria missione: rendere il mondo in cui viviamo sempre più pulito.Un team di professionisti sempre al fianco degli imprenditori Lavagettone.
Con 30 anni di esperienza nella implementazione di lavanderie self service, il team di Lavagettone comprende  a fondo le esigenze imprenditoriali dei suoi partner, affiancandoli da subito, in tutte le fasi del progetto, fino alla inaugurazione e, poi, nella assistenza tempestiva e continuativa.

Così si concretizza la visione imprenditoriale nel completo allineamento dei potenziali di tutte le risorse umane coinvolte nel business più pulito possibile.

Questa la promessa Lavagettone:

Quindi lo abbiamo chiesto agli imprenditori.

Quanto siete stati compresi dal team Lavagettone? E’ stata veramente una storia pulita?
Che risposte sono state date alle vostre esigenze?
Cosa dicono gli statupper che hanno vissuto l’eperienza di ideazione, progettazione e realizzazione della loro nuova lavanderia self service?
Come avete pensato di affrontare questa iniziativa con il Team Lavagettone?
Potete ascoltare qui le risposte:

Lavagettone un’impresa che fonda il suo successo sui pilastri dell’etica del business:  lealtà, integrità, onestà, fiducia, impegno, generando empowerment e leadership.

Lavagettone ha aperto un nuovo modo di fare business con una lavanderia self service, realizzando una storia pulita di marketing e di business per tanti piccoli imprenditori e startupper oltre che per sé stessa e per una impresa storica ad alta vocazione innovativa e tecnologica come Electrolux.

Dal 5 maggio è iniziata la campagna di social media management diretta a chi desidera scoprire come fare per investire il proprio capitale, i propri risparmi in una attività remunerativa e di semplice gestione.

Lavagettone può offrire una vera opprtunità di investimento a giovani e giovanili imprenditori, con una idea di startup innovativa nel concetto di servizio ai consumatori.

Tre Business plan, per tre diverse potenzialità, marketing territoriale, geolocalizzazione delle lavanderie, immagine linda, candida, sostegno agli investitori dalla ideazione alla progettazione, dalla scelta delle location  al layout, dalle opere murarie all’implemetazione tecnologica, dalla inaugurazione all’assistenza continuativa durante la gestione della lavanderia. Una partnership di leadership alla conquista delle nuove consumatrici e dei nuovi consumatori che scelgono un servizio self service per la pulizia dei propri capi di abbigliamento e di quelli dei propri amici animali.

Una storia pulita che merita di essere vista, sia da parte dell’impresa Lavagettone, sia dalla parte degli imprenditori che ci hanno creduto. Una case history pulita di partnership e leadership.

Due shorts dello storytelling Lavagettone:

Questa la promessa fatta da Lavagettone ai suoi investitori:

e questa la risposta degli investitori a investimento attuato:

Un lindo storytelling fatto di  promesse fatte e  risposte date dagli imprenditori che hanno creduto nei valori di Lavagettone.

Un team di successo: AM&QR  e  il contributo  strategico e di social media management Problem Solving,  Ovviamente.

Se volete approfondire il business Lavagettone clic qui.

Se volete seguire la campagna clic qui. 

Emotional marketing. Il punto di partenza Problem Solving

Emotional marketing. Il punto di partenza Problem Solving

Emotional marketing. Il punto di partenza Problem Solving.

Prima di investire un centesimo  per il brand guarda il video di emotional marketing.

Per creare un brand occorre sapere il punto di partenza e definire il punto d’arrivo e trovare la strada e mezzi per arrivarci.

Grazie all’aiuto di Emotional marketing si può trasformare la comunicazione in una scienza statisticamente esatta.

Prima di intraprendere un viaggio comunicazionale che prevede investimenti marketing conviene avere indicazioni sicure per saper quali sono i target, i codici e i segni ideali per “sedurre”, portare a se i clienti stimolando l’acquisto d’impulso responsabile del 95% degli acquisti sia off line, sia on line.

MAPPING DEL PENSIERO INCONSCIO

L’impulso d’acquisto è 70-95% emotivo, non razionale.
Emotional Marketing – oltre alle ricerche classiche – offre in esclusiva internazionale il primo mapping computerizzato del pensiero inconscio attraverso due Bio–Software: “Mind M@ps”: 12000 test-anno in Italia, che monitora i concetti e codici dell’immaginario collettivo.

Grazie alla collaborazione con Emotional Marketing , Problem Solving  può offrire ai suoi clienti la strada certa per raggiungere i propri obiettivi di comunicazione.

Scopri di più:

emotional marketing

 

 

Scarica la presentazione per avere una marcia emotiva e comunicazionale in più dei tuoi competitor.  EMOTIONAL MARKETING

 

Inbound Problem Solving Marketing Strategy

Inbound Problem Solving Marketing Strategy

Lead Generation

La Lead generation descrive il processo di marketing  teso a catturare l’interesse verso  prodotto od un servizio al fine di sviluppare una  pipeline di vendita.
Una strategia di lead generation  diventa sempre più importante nell’integrazione delle attività di marketing e può contribuire a creare e sviluppare la domanda e offrire una risposta sempre più affine ai desiderata dei Clienti

Gestire una Lead generation può aiutare le imprese on-line e off-line ad aumentare la consapevolezza del marchio, a costruire relazioni fino  a chiudere delle vendite.

Oggi facilmente praticabile grazie alle strategie di Programmatic adv by Problem Solving

Attraverso le varie tattiche di lead generation le imprese possono trarre vantaggi dalla raccolta di contatti, informazioni, e desideri dei clienti e dei potenziali clienti.

Una buona strategia di lead generation è primo passo per iniziare una strategia di marketing human to human.

Cosa serve? 10  (aperentemente) semplici cose

  1. Una content strategy- contenuti di marketing e blogging
  2.  Un Sito Web e SEO
  3.  Conoscere i  social media
  4.  Un budget per  i Pay-Per-Click (PPC),  è  la pubblicità
  5. Una buona  gestione dei contenuti
  6. Una pianificazione di E-Mailing diretto (DEM)
  7. Può aiutare la Posta diretta tradizionale.
  8. Una buona  Coltivazione della relazione
  9. Tanti Test continui per ottimizzare le azioni
  10. Le  Metriche rigide e condivise human to human su tutta la Human to Human Supply Chain

https://www.problem-solving.net/943-2/
Inbound Problem Solving Mktg Strategy

Prima  o poi arriva il momento in cui è meglio smettere di chiedere ai clienti cosa vogliono e iniziare a  dire loro ciò che possiamo fare.

Una strategia di inbound marketing aiuta a comunicare ai propri clienti quello che loro desiderano.  Perché non è detto che i Clienti abbiano chiaro ciò che vogliono.

Quando tutti compravano SUV chi avrebbe mai pensato che i clienti avrebbero chiesto una MIni?
I focus group sono utili, ma le persone generalmente sono molto brave a esprimere le  loro opinioni basate sulle opinioni degli altri o su quello che vedono che gli altri fanno.

Certo,  tutti hanno opinioni, ma le opinioni nascono dalle percezioni e dalle esperienze, dall’utilizzzo di ciò che si conosce.

I focus group sono ottimi per valutare le differenze tra i vostri prodotti e quelli che offrono i vostri competitor. Se, invece, si desidera costruire un business differenziato, dopo aver ascoltato i vostri Clienti prendete l’ispirazione da che non è vostro cliente.

Inbound Problem Solving Marketing Strategy può essere la soluzione ideale.

Se state pensando ad un programma di fidelizzazione dei clienti, di cross selling, lavorando attraverso il customer service avete la necessità di ottenere una buona strategia di  Inbound Problem Solving marketing.

Sperimentare nuove idee

Con le  relazioni  e dalle comunicazoni In entrata  (inbound) si ha la possibilità di sperimentare nuove idee,

Quando si ha una idea che potrebbe incidere sul  mercato occorre testarla e cosa c’è di meglio che  creare una pagina sul proprio sito web, promuovere la pagina in campagne di email marketing mirate, aggiungere un’offerta sulla pagina per valutare l’interesse ed eseguire la campagna per due settimane.

Se si stimola l’attenzione, vuol dire che qualche cosa di buono nell’idea c’è.

Se non si stimola l’attenzione,  si può serenamente rottamare l’idea e andare avanti.

Si impara di più dai propri errori che dai propri tuoi successi.

Con l’esposizione limitata e investimenti limitati, si può ottienere una ricerca di mercato concreta direttamente dai propri  clienti, senza chiedere il  loro parerere, ma  presentando loro una possibile soluzione alle loro esigenze.

Consolidamento della rete di comunicazione attraverso  tutta la supply chain

In ogni caso  si ottiene un rinforzo, un consolidamento delle relazioni su tutta la supply chain che può partire dai fornitori per arrivare fino ai consumatori finali. . Si crea la cultura delle nuove idee.  Quella che Philp Kotler chiama coogenerazione dei nuovi prodotti, dei nuovi servizi con la tribù alizzazione dei “fan del brand”.
Ora che si dispone di un meccanismo per testare nuove idee e un processo per la loro creazione, è necessario coltivare una cultura in cui le vostre persone condividono confortevolmente  nuove idee.

Si può a questo punto incoraggiare l’ideazione e mettere a punto una metodologia per e concretizzare queste nuove idee.

Non tuttele idee saranno buone, ma si sta realizzando un  team  coinvolto nel proprio business Fornitori e clienti stanno lavorando insieme e stanno contribuendo al business. Stanno lavorando anche per migliorare l’esperienza dei clienti. State entrando nel circolo virtuoso del KAIZEN, del miglioramento continuo.

Voi saper come fare? contattaci, noi ci impegnamo a studiare una soluzione ad hoc per te.

 

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