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Produzione Problem Solving

Produzione – Problem Solving

Punto 6. produzione – Problem Solving.  E’ sempre sotto controllo. Lavoriamo fianco a fianco, da oltre 20 anni con Jack Blutharsky, agenzia di comunicazione. Una sicurezza di creatività, qualità, convenienza. Puntuale.

 

Il punto 6. Produzione – Problem Solving

La creatività è nelle strategia e con la strategia la produzione problem solving risolve ogni problema di comunicazione. Dall’ADV classico all’ Influence Marketing

Abbiamo una stretta collaborazione con con Jack.

Ciò non toglie che la produzione dei supporti necessari alla realizzazione delle campagne di comunicazione possa esser affidata a grafici e creativi di fiducia del Cliente.

Quello che conta è la leadership strategica del team.

Chiariti obiettivi, Kpi e focus sui clienti il processo di comunicazione e la pianificazione scorre liscia come l’olio liberando il nostro Cliente da qualsiasi attività se non quella di controllo delle esecuzioni e del raggiungimento degli obiettivi.

Aiutiamo qualsiasi imprenditore nel cambiamento verso la managerialità basata sul raggiungimento di obiettivi e motivazione.

Liberiamo tempo gli imprenditori perché  possano focalizzare le loro energie sulle politiche di produzione,  marginalità, scelta dei canali distributivi e politiche promozionali nel senso stretto, mentre la comunicazione lavora per loro.

Problem Solvig assicura l’evolversi delle campagne social e virali tenendo sempre sotto controllo i 5 archetipi dai quali vengono generati i contenuti del Brand per assicurare la massima reputazione dei valori dei suoi Clienti.

contenuto che è co prodotto o peer to peer o marca a partecipante

Produzione Problem Solving, chiedici subito cosa possiamo fare per la tua campagna di comunicazione.

  1. Strategia marketing
  2. Processo
  3. Team
  4. Ideazione
  5. Pianificazione
  6. Produzione
  7. Distribuzione

 

Guarda la creatività di Jack Blutharsky

ideazione problem solving
Se vuoi sapere come Problem Solving può essere utile alla tua organizzazione bastano un paio di clic.
  •  

 

https://www.facebook.com/problemsolvingnet/

Pianificazione Problem Solving

5. Pianificazione Problem Solving

La pianificazione è l’attività principale di ogni campagna di comunicazione.

Con un buona pianificazione nulla sarà mai urgente e importante fino al raggiungimento degli obiettivi e dei Kpi mantenendo sempre il budget sotto controllo. 

Per una buona pianificazione Problem Solving aiuta i suoi Clienti a comprendere quali sono i  passi più importanti

• Passo 1:
Con una buona strategia di marketing sarà semplice ideare una storia, utilizzare il potere della narrazione per instaurare un dialogo continuo con il target di riferimento

• Passo 2:
La chiave di qualsiasi sforzo di lead generation è quello di spendere meno tempo ricevendo il lead interessanti per il Cliente stringendo i tempi del raggiungimento degli obiettivi. Problem Solving sa trasformare le caratteristiche di ogni prodotto in benefici distintivi dei suoi Clienti e ciò facilita tutta il processo di pianificazione dei contenuti

• Passo 3:
Coordinare la produzione di contenuti di successo. La creazione di contenuti è impegnativa  in termini di tempo,  è quindi è necessario pensare che ogni singola parte dei contenuti prodotti rappresenti una fase del “funnel”, dell’imbuto, che veicolerà il  potenziale dei Clienti verso un atto d’acquisto finale.

Per questo occorre sviluppare sinergie tra i media off-line e quelli on -line e Problem Solving è un maestro in questo media mix che sa esercitare grazie alla competenze di  team leadership. 

•Passo  4:

Nella maggior parte dei casi, i Clienti utilizzano un’unica piattaforma alla volta
Ma veicolare i contenuti puntuali nelle giornate e negli orari ideali per convertire il Massimo Numero di Prospect. è una delle nostre  armi segrete per indirizzare il traffico verso una specifica campagna di lead generation.  Attraverso Facebook, Linkedin, Instagram,  You tube e tutti gli altri social, funzionali a raggiungere i potenziali Clienti dei nostri Clienti.

Coltiviamo  vostri contatti da cima a fondo. Dall’inizio del “funnel”, l’ imbuto relazionale, fino alla vendita, alla creazione di traffico nei P.V.  e alla vendita on-line

•Passo  5:

la Pianificazione Problem Solving

Grazie alle pianificazioni Problem Solving,  le promozioni dei nostri Clienti viaggiano temporizzate e puntuali sia su Direct Mail, sia sui social, veicolando su landing page apposite,  il massimo numero possibile di Potenziali Clienti nel momento in cui a loro sorge il bisogno da soddisfare. Con i vostri prodotti e i vostri servizi.

Chiedi come  avere una efficace pianificazione media per raggiungere i tuoi Clienti e tenere sempre sotto controllo risultati e risorse

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Advertising on line. Da volare a scalare il budget di comunicazione.

Passare da un advertising analogico a uno digitale. Non si spende meno ma si controlla meglio

 
 

Sarà la rivoluzione che vivremo nei prossimi trent’anni.

Non lo dico io, anche se la rivoluzione la sto già vivendo in prima persona, passando dalla comunicazione classica – tv, radio, quotidiani – alla comunicazione digitale: l’ho appena letto in un articolo apparso su Prima Comunicazione, in una intervista a chi, questa rivoluzione, l’ha già vissuta e ha già affrontato l’innovazione che nasconde la rivoluzione delle regole dell’advertising. Jack Ma, Presidente del network digitale Alibaba che distribuisce in quasi tutto il mondo prodotti di manifattura cinese e non solo (se cercate un’extension per capelli o un cerchio in lega per la vostra auto, accomodatevi, tanto molti buyer della GDO acquistano da questo portale).

Dal palco dell’International Big Data Expo 2017, appena conclusosi a Guiyang, provincia sud occidentale di Guizhou, Jack Ma ha tracciato la sua visione: “I big data saranno la “fonte principale di energia in futuro” e, nell’arco dei prossimi 30 anni, provocheranno cambiamenti più profondi di quelli generati da Internet. Se metti da parte l’analisi dei dati, l’innovazione di ogni organizzazione è sostanzialmente una conchiglia vuota. L’esame dei big data permette di anticipare e pianificare e ha reso possibile ridefinire un’era di cambiamenti, sempre nel prossimo trentennio. Vendite al dettaglio ed e-commerce, istruzione, scienza, tecnologia e altre industrie saranno di fatto ridefinite: con l’intelligenza artificiale e i big data combinati, l’uomo non deve avere paura. In futuro, lavoreremo al massimo 4 ore al giorno, per non più di 3/4 giorni alla settimana”.

 

Torniamo qui, in Italia, nella nostra evoluzione quotidiana da agenzia di comunicazione.

Per gli account, in agenzia, si è sempre fatto così.  Si continua a fare così ma non è più così.

L’account, che sarebbe il responsabile clienti, in agenzia ha un ruolo vitale perché è la persona di relazione. Vende il risultato del processo di creazione del valore della comunicazione interno all’agenzia e i risultati del processo di awareness e di sviluppo del brand derivato dai piani media.

Utilizzando i media tradizionali, la “regola” è: massima copertura, massima frequenza di ripetizione del messaggio, massima pressione pubblicitaria al minor costo possibile. Le fonti dati disponibili sono solo su base statistica Auditel, Radiomonitor, Audipress e, più i target sono piccoli, maggiore è l’errore statistico.

Con la comunicazione digitale cambia tutto

Siamo nell’epicentro della rivoluzione: storytelling, piani editoriali, calendari editoriali, scrittura SEO per generare SERP, l’agenzia diventa editrice per i clienti, non servono più le concessionarie, da un’unica piattaforma si possono pubblicare campagne che con i loro banner inseguono i potenziali clienti che hanno lasciato tracce dell’interesse per il beneficio che si sta proponendo loro e tutto ciò viene fatto attraverso le loro personali navigazioni su social e web. Il target di comunicazione non è più profilato secondo criteri demografici bensì secondo attitudini ed interessi

La regola è cambiata: al cliente va venduto il valore dell’ engagement, del costo per clic, il valore delle conversioni, il valore del cliente fidelizzato. Sono parametri completamente diversi e rappresentano la punta dell’iceberg di un lavoro completamente nuovo, in molti casi più stimolante, perché misurabile nei risultati che produce  perché scalabile negli investimenti.

Cambiano la regole. Anche dentro la testa di un AD?

Avete mai provato a sponsorizzare una pagina di Facebook? Molti clienti, molti giovani marketer e molti account lo fanno, e cosa scoprono? Solleciti push della piattaforma di questo tenore: Ottieni più clic con € 3. Promuovi il tuo pulsante. Prenota subito per più persone.” Oppure, “Metti in evidenza il post per € 20. Il tuo post sta ottenendo risultati migliori rispetto al 80% dei post su quella pagina. Mettilo in evidenza con € 28 per raggiungere altre 59.000 persone”.

A questo punto vi chiedo di fare uno sforzo di immaginazione. Mettetevi nei panni di un marketer, di un product manager, di un Amministratore delegato, che è abituato a prezzi del tipo: 10.000 euro una pagina su un quotidiano nazionale, 25.000 euro per 30 secondi di spot durante “Striscia la notizia”, pianificazioni da 100.000 euro in su se no non si supera la soglia di visibilità. Che idea vi fate della prezzo della comunicazione social?

Non so voi che idea ve ne siete fatti, ma nel mondo dell’advertising è passata l’idea che fare comunicazione sul web costi poco. Siamo di fronte ad un salto paradigmatico enorme che avrà le stesse dimensioni della rivoluzione copernicana.

Durante il suo speech, al meeting annuale di IAB (Interactive Advertising Bureau) a Hollywood il 29 gennaio scorso, parlando di leadership un big del marketing internazionale, Marc Pritchard – Ceo in Procter & Gamble Corporation, ha dichiarato: “Ho fatto pulizia e stabilito nuove regole: se le agenzie vorranno esser pagate, non voglio più perdere tempo e denaro per una scadente catena del valore dei media” ed ha esortato gli altri operatori del settore a seguire il suo esempio.

Il salto sarà da volare a scalare cambiando gli investimenti

Le campagne di advertising classico sono state finora pianificate sui media tradizionali per flight, con una durata media di 15 giorni e da qui il paradigma del “volo” e l’impegno ad investire nel mese di pianificazione una parte considerevole dell’investimento a budget.

Le campagne digitali cambiano completamente l’aspetto dell’investimento. Invece di concentrare il budget in uno, due o al massimo tre flight all’anno, gli investimenti si possono diluire nel quotidiano, investendo piccole cifre e misurandone di volta in volta i risultati ottenuti; introducendo i concetti di retargeting e remarketing continuativi, l’advertising diviene un impegno quotidiano basato sui big data. Provate a scaricare il foglio di excel di un insight di una pagina di facebook (sono disponibili anche per il pizzaiolo sotto casa se ha un cugino che sa usare il pc) e scoprirete quanti dati avete a disposizione per migliorare il risultato dei 10-20 euro che state per investire su facebook.

Le offerte di facebooc fanno apparire il costo delle campagne estremamente convenieneti, ma non è così.La composizione del prezzo delle campagne social è per il 50-60% derivato dai costi di gestione dei calendari editoriali

Le offerte di facebook fanno apparire il costo delle campagne estremamente convenienenti, ma non è così. La composizione del prezzo delle campagne social è per il 50-60% derivato dai costi di gestione dei calendari editoriali.

La stessa cosa vale per Google analytics, per la programmatic e per la native advertising.

Dati, un’infinità di dati

Ma come trasformarli in informazioni per decidere? Il nuovo paradigma di scalare il successo ricorda le dinamiche della montagna, a piccoli passi quotidiani.

Il web advertising non costa meno dell’advertising classico: 1000 euro al giorno, investiti tra social e web advertising  per 365 giorni sono sempre 365.000 euro, come per un flight di una campagna televisiva su La7 di 15 giorni. La differenza è che l’editore diventa l’agenzia che, invece di vendere concetti ancora astratti come brand awareness, focalizza i suoi sforzi sulle azioni di vendita generate sul portale web del cliente e sul concreto ROI dell’investimento. Mi ricordo una frase che mi disse un concessionario d’auto: se spendo 40.000 euro per un’auto, me ne deve rendere almeno 100.000 in vendite fatte ai miei clienti.

Il paradigma del marketing non è cambiato, la regola è la stessa, le politiche di marketing devono creare profitto.

L’innovazione digitale, invece, sta rivoluzionando i paradigmi delle leve della promozione e della distribuzione e, quando cambiano i paradigmi, devono cambiare le regole.

Se si continua a fare così, perché si è sempre fatto così poi, alla fine non funziona più.

Photo credit: unsplash.com, Sergey Zolkin

Articolo  pubblicato  anche su http://www.informazionesenzafiltro.it/un-advertising-al-giorno-toglie-il-budget-di-torno/

Ideazione problem solving

4. ideazione problem solving

Il Team al lavoro.

Un focus group creativo finalizzato  a generare le idee più funzionali alla concretizzazione della strategia.

Il «la» della creatività per raggiungere la Miglior Ideale Raggiungibile Assieme.

La M.I.R.A. comune verso il target di riferimento.

Una volta costruito il team di lavoro, con una leadership di responsabilità, focalizzata sugli obiettivi e sulla strategia,  definiti i ruoli professionali indispensabili, occorre prendere la M.I.R.A , la Miglior Idea Raggiungibile Assieme per creare il coinvolgimento massimo delle persone che compongono il taget di comunicazione.

La metodologia Focus Group Creativa realizzata da Problem Solving permette di sviluppare tutti i potenziali creativi del team in un clima di massima collaborazione e  di ottenere i massimi risultati per procedere nei passi successivi di pianificazione, produzione e distribuzione di campagne comunicazionali sempre sotto controllo.

I benefici della ideazione Problem Solving, con una M.I.R.A.  precisa:

  1. Mettere a fuoco il “cosa” si vuole condividere.
  2. Avere un “target preciso” sul quale focalizzare il brand.
  3. Avere un  “chiodo” verbale che possa entrare nella mente del target
  4. Avere poi il “martello visivo” da inchiodare nella mente, il grido di battaglia, lo slogan che diventi memorabile e che vivrà il più a lungo possibile.

SEO e SERP non saranno più un problema!

E la campagna di comunicazione incomincia a prendere corpo.

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Social media team building. Virtualmente reale. Scopri come fare.

Come fare per creare campagne social media di successo?

Quattro passi per iniziare a creare un Social media team reale con l’aiuto delle tecnologie cloud virtuali

Passo uno

Al punto 3 della strategia Problem Solving  abbiamo illustrato come sia indispensabile creare un Social media team problem solving focalizzato al raggiungimento degli obiettivi di marketing del committente.

Sembra semplice se osserviamo l’immagine del punto 3 della strategia possiamo vedere le professionalità che sono coinvolte in una strategia di comunicazione in generale e di social media management in particolare.

Social media team

Passo 2

Il passo successivo, dopo aver identificato le professionalità necessarie ed indispensabili, sia all’interno dell’impresa committente, sai all’interno dell’agenzia è proprio quello di trasformare un gruppo di persone, che quotidianamente hanno ruoli e impegni diversi in un vero e proprio Social media team. Virtualmente reale!  con lo scopo di ottenere il massimo in termini di performance da parte di ogni singola professionalità

Passo 3

Il terzo passo è la condivisione e l’allineamento dei saperi fondamentali con una o più sessioni formative: un account d’agenzia deve conoscere le potenzialità ed  i limiti che può prospettare al committente così come le risorse interne dl committente è bene che condividano i parametri di misura delle campagne che si andranno a realizzare. Molte volte solo alla pronuncia di KPI si vedono pupille dilatarsi nel silenzio solido dell’incomprensione.

La keyword in questo caso è “condi-visione” delle strategie, degli obiettivi e dei sotto obiettivi da perseguire insieme e soprattutto dei tempi, delle attività e delle azioni che ogni partecipante al team eseguirà. Creando lo spirito ideale di team: stiamo insieme per divertirci a vincere verso i competitor! 

Anche se nel team son presenti professionalità e personalità  diverse occorre  riflettere s quanto sia importante di lavorare in contesti relazionali il più piacevoli possibili. Si mettono in gioco le meta-competenze o  le competenze trasversali che rappresenteranno il tratto distintivo del team,  creando un forte senso di identità su ogni componente del gruppo di lavoro.

Un tool molto efficace per facilitare la condivisione dei documenti è messo a disposizione da Google con Google suite, un ambiente cloud che permette di superare le barriere dei singoli server aziendali per avere sempre a disposizione, in ogni luogo e su tutti device i materiali, i calendari, i preventivi, le istruzioni e tutto ciò che è opportuno condividere tra:

  1. Team di marketing del committente
  2. Marketing specialist account
  3. Creativi
  4. Media planner
  5. Seo, Serp Specialist – Webmaster
  6. Social media manager

Gli strumenti di collaborazione aziendali offerti  da  GSuite spaziano dalla contabilità e finanza, all’amministrazione e gestione, al marketing e analisi di mercato, dalle Vendite e CRM fino a strumenti dedicati alla produttività, come strumenti creativi e  
sviluppo web e comunicazione, etc.  Se siete interessati a GSuite potete utilizzare questo codice promozionale 67EQR3U4KL7NM3P usufruendo di uno sconto del 20% sulla quota del primo anno.

Social media team

Passo 4

GSuite è un buon strumento virtuale, quello che più conta è invece l’allineamento delle persone verso obiettivi comuni e S.M.A.R.T. sincronizzando le energie individuali verso una sinergia collettiva che tenda all’efficienza della strategia per raggiungerli e trasformare un lavoro in cloud virtuale in risultati reali, tangibili e continuamente migliorabili.

Le tecnologie ci sono, quello che serve è sapere come applicarle.

 

Nel prossimo articolo approfondiremo le modalità necessarie per sviluppare le meta competenze trasversali indispensabili all’allineamento delle professionalità del Social Media Team Problem Solving.

Smarties di Problem Solving Relazionale

Smarties di Problem Solving Relazionale2

Perché Smarties di Problem Solving Relazionale?  Perché gli smarties son più dolci delle pillole e si prendono per piacere, per il loro sapore, il loro gusto di cioccolato, meglio delle pillole, le Smarties di Problem Solving relazionale possono rendere più piacevole il lavoro del marketer problem solver.

Smarties di Problem Solving Relazionale per entrare proattivamente nel mondo della comunicazione e nel marketing human to human.

Le generazioni nei posti di lavoro

Ogni età ha i suoi punti di forza e di debolezza.

Un’infografica publicata su “nova 24” illustra i dati di una ricerca  fatta negli USA che mostra quali skill potrebbero ricercare  i nuovi Millennials per ottenere punti di forza tali da superare la generazione x ebaby boomers più anziani.

Presenza esecutiva – capacità di generare profitto – capacità di adattamento – costi effettivi – competenze tecnologiche – saper costruire relazioni – problem solving – capacità di collaborare.

https://www.problem-solving.net/smarties-di-problem-solving-relazionale/

 Problem Solving Relazionale

Continua la lettura di Smarties di Problem Solving Relazionale

Competenze marketing. Abbiamo tutte le keyword.


Keyword come chiave di ricerca del consulente ideale.

L’ispirazione di questo articolo ci è venuta appena abbiamo ricevuto, appena pubblicata, la sintesi della ricerca realizzata dall’Osservatorio BtoB – Marketing Forum Edizione 2017 che evidenzia le competenze marketing necessarie da oggi a tre, quattro anni.

I risultati potete scaricarli qui, non entrerò nei dettagli della ricerca stessa, ma desidero approfondire quali siano le aspettative professionali delle imprese dal punto di vista degli skill che interessano alle imprese che necessitano di consulenze marketing.

competenze marketing

Sintetizzo dalla ricerca: le esigenze delle imprese, come la tua, da qui a tre, quattro anni saranno focalizzate su 5 aree strategiche di sviluppo:

1. Lead Generation e sviluppo del business
2. Analytics 
3. Customer Journey e Customer Retention
4. Digital Transformation
5. CRM e Data Management

Da qui le keyword delle competenze, il saper fare che problem solving può mettere a disposizione dei suoi clienti e che sono sintetizzate nell’immagine wordle.

Cosa sappiamo fare?  Sappiamo coordinare,  trasversalizzare queste competenze.  

Lead generation per lo sviluppo del business

L’ attività di lead generation rappresenta la prima fase dei processi di vendita. 
L’efficacia della lead generation necessita di competenze concernenti le attività e le azioni di comunicazione le competenze per segmentare i target da conquistare, le competenze di pianificazione, la capacità di partire “con la meta in testa” e saper programmare le tappe per saperci arrivare con le risorse disponibili.

La competenza indispensabile per soddisfare questa richiesta del mercato è la nostra spiccata capacità di immedesimazione con i bisogni, le aspettative, i desideri, le aspirazioni delle persone che compongono il target da raggiungere e sedurre, nel senso di voler portare a sé, al fine di saper stimolare in loro un reale interesse e saper quindi sviluppare opportunità qualificate.

Un’altra competenza, un po’’ verticale, ma anche trasversale è la capacità di organizzare con ordine una gran quantità di dati.  Se si raccolgono tanti lead poi occorre  saperli organizzare, per saperli poi segmentare, raggruppare in cluster omogenei per valore e potenziale.

Ultima, ma non ultima competenza problem solving è quella si sapersi misurare sui risultati ottenuti, sia quantitativi, sia qualitativi, senza alibi di sorta.

Analytics 

Questa attività è conseguente alla prima. Più lead si raccolgono, più dati si avranno da gestire per tenere sotto controllo l’imprevedibilità dei mercati: Le tecnologie ci sono, e molti manager, però , non si fidano: solo il 33% dei CEO dichiara di avere un alto grado di fiducia nella precisione dei dati secondo un sondaggio condotto da KPMG nel 2016.
La competenza problem solving  è quella di contribuire a decodificare i dati  per trasformarli in informazioni per decidere. I nostri clienti non vogliono dati, vogliono informazioni per saper dare le risposte giuste alle domande di routine su come:
posizionare i loro prodotti sia dal punto vista del prezzo, sia dal punto di visto dell’awareness, poter ingaggiare i clienti,  impostare investimenti e finanziamenti.

Il beneficio prioritario che problem solving offre ai suoi clienti è  trasversale, di prim’ordine: saper creare un rapporto fiduciario con il management, con il team di lavoro per riuscire a condividere informazioni, 
La soluzione del problema della fiducia sta nella capacità di creare un’aurea di comprensione e la comprensione nasce dal saper creare un linguaggio fatto per essere capito da chi deve ascoltare, non solo da chi deve spiegare, la nostra  key competence è quella di saper creare un linguaggio comune e condiviso.

competenze marketing

Customer Journey e Customer Retention

L’attività di Customer Journey rappresenta il processo d’acquisto, in tutte le su le fasi che devono essere superate affinché l’offerta si trasformi in valore concreto per l’impresa E’ la fase finale e naturale del funnel di vendita. Serve a comprendere il percorso che fanno gli utenti quando interagiscono con un prodotto o un servizio e fornisce molte informazioni utili al reparto vendite, comunicazione, promozione e sviluppo.
Oggi il progresso tecnologico può essere visto come un’arma a doppio taglio: da un lato rende più complicato andare a tracciare la customer journey map a causa della moltiplicazione dei luoghi di incontro tra consumatori e delle fonti informative; dall’altro facilita questo processo aiutando i marketer a studiare e a conoscere i proprio interlocutori grazie a dei software evoluti come quelli di CRM e marketing automation.
Le competenze necessarie spaziano quindi dalle conoscenze delle piattaforme applicative alle capacità di engagement, content management, al saper identificare le content strategy journey e conoscere a fondo le potenzialità delle piattaforme di analisi del traffico web sulle landing page dei siti aziendali a partire da Google Analytics.
Anche l’attività di Customer Retention, di continue relazioni di scambio con i clienti nel lungo termine è indispensabile per sfruttare a fondo il life time value dei clienti e per assicurare all’impresa un vantaggio competitivo e benefici economici duraturi. Problem solving è in grado di offrire ai suoi clienti il beneficio di condividere le esperienze maturate in oltre venti anni di esperienza formativa con Cegos Italia Spa con conoscenze e competenze che spaziano dai processi che coinvolgono i clienti all’organizzazione delle risorse umane, dalle strategie di business alle tecnologie utilizzate alle campagne di promozione e customer care messe in pista per fidelizzare il cliente finale. Su tutta la catena del valore.

Digital Transformation

Problem solving può affiancare i propri clienti nel processo di cambiamento continuo, trasversale a tutte le imprese che desiderano restare sul mercato con un miglioramento dell’efficienza operativa, la propria best practice, e della customer experience.

La fonte è una ricerca realizzata da SDA Bocconi, potete scaricarla qui PMI e digital. E’un po’ datata, è del 2014, ma aiuta a comprendere il potenziale del mercato del lavoro in questo campo per chi ha conoscenze nella capacità di misurare i ritorni sugli investimenti su applicazioni tecnologiche digitali, dal mobile analytics, social software e sistemi di collaborazione nel lavoro e condivisione di contenuti digitali. 

competenze marketing

CRM e Data Management

Crm data management è il punto di incontro tra big data management e l’advertising classico ed on-line e qui Problem Solving può esprimere il massimo delle sue abilità e fornire ai suoi clienti il beneficio strategico ed operativo per affiancarli nel successo delle loro attività di brand awareness, brand reputation, dalla fase di implementazione della piattaforma di CRM ideale per le loro esigenze fino alla gestione outsourcing delle campagne web, social e classiche sui media tradizionali. 

competenze marketing

Un perfetto connubio tra informazioni interne ed esterne per un mediamix ottimale, conveniente, misurabile e performante.
Sappiamo dare valore alla comunicazione, sappiamo comunicare e sappiamo condividere le informazioni, e soprattutto, sappiamo come  coinvolgere le risorse umane,  con una una vera e propria competenza di leadership situazionale, trasversale a tutti gli stile di leadership, sempre efficace perché si sa adattare a tutti gli ambienti grazie all’ “intelligenza emotiva” problem solving.

 

Marketing, per problem solving non è una funzione d’impresa, ma è tutto ciò che un’impresa fa, prima strategicamente, poi operativamente per generare valore: profitto tangibile e brand awareness intangibile.

Se non siete in accordo aggiungete un commento. Abbiamo argomentazioni fondate, ma la vostra opinione è importante per noi

competenze marketing

Problem Solving -Programmatic ADV e l’ Ad exchange.

Tutti potenziali clienti a portata di clic 

Problem Solving -Programmatic ADV e l’ Ad exchange.

Problem Solving -Programmatic ADV e l' Ad exchange.

Alcune delle principali piattaforme di exchange adv utilizzate da Problem Solving su piattaforma Turbo ADV

 

Problem Solving vi spiega la Programmatic ADV e l’ Ad exchange. Le piattaforme di exchange adv sono le piattaforme all’interno delle quali avviene concretamente l’incontro tra la domanda e l’offerta pubblicitaria.Problem Solving -Programmatic ADV e l’ Ad exchange. 

In queste piattaforme avviene lo scambio di vendita ed acquisto degli spazi e dei tempi pubblicitari e dove si crea la campagna pubblicitaria, in maniera totalmente automatizzata.

Problem Solving -Programmatic ADV e l’ Ad exchange.

Come avviene l’assegnazione dello spazio pubblicitario?

  1. Viene  decisa in base a un’asta (bid) , normalmente in Real Time Bid:
    Gli editori fissano sugli ad exchange un prezzo minimo per gli spazi che mettono a disposzione per determinati periodi di tempo creando così le loro inventory impostando eventualmente dei filtri per includere od escluder alcuni inserzionisti.  O con competitori, oppre perché hanno già dei contratti diretti con alcuni clienti, preferendo o eliminando categorie di aziende  in funzione dell’allineamento con le loro politiche editoriali. Problem Solving -Programmatic ADV e l’ Ad exchange.
  2. Attraverso la piattaforma Turbo ADV,  Problem solving crea sulla piattaforma la campagna per i propri clienti, utenti, fissando il target, il prezzo massimo che si è concordato a priori col cliente, generalmente a costo per mille impression (CPM),  impostando i  formati degli avvsi (banner statici o dinamici).

Sugli ad exchange possono anche essere attivati dei trading diretti tra inserzionista ed editore, sulla base di prezzi fissi precedentemente negoziati.

Esistono ad exchange “open” e “private“, in base alla possibilità che tutti gli advertiser, o solo alcuni preventivamente selezionati, possano essere ammessi a partecipare alle aste sulla piattaforma.

A questo punto, è possibile con una acuta profilazione del target e segmentazione di generi ed inventori raggiungere potenziali clienti in quasi tutto il mondo.

In ultima analisi il programmatic offre molti vantaggi, ma le campagne devono essere seguite da persone competenti che conoscono bene il mercato.

Per approfondire non esitate a contattarci.

Problem Solving -Programmatic ADV  e  l’ Ad exchange.

Per scoprire come creare engagement e traffico web nel modo pià economico, efficiente e semplice clicca qui.

 

 

Photo Credit: unsplash.com Thomas Lefebvre
 

viewabilty visibilità e trasparenza nelle strategie di programmatic adv problem solving

Viewabilty, visibilità e trasparenza nelle strategie di programmatic adv

Cosa ne pensa Problem Solving in merito?

Per ogni campagna programmatic adv problem solving suggerisce una strategia completa!

Solo con una strategia completa si possono garantire risultati in termini di ROI quantificabile, misurabile. Le tecnologie aiutano, ma dipende dall’uso che se si fa. Impresion, viewability, clic, customer experience sul sito del cliente, engagement e azioni fatte per acquisire lead o vendere sono le metriche vogliamo utilizzare. Il resto è solo il contrario della comunicazione: il caos dei dati, senza informazioni utili per decidere, e noi con programmatic adv problem solving lo sappiamo e lo spieghiamo ai nostri clienti. Come se avessero  5 anni. programmatic adv problem solving

Immaginate di dover ricaricare il telefono all’interno di una casa che ha 200 prese elettriche diverse.

In ogni presa c’è il potenziale, ma dovete trovare quella giusta per la spina del vostro caricatore.

Varie autorità garanti del mercato pubblicitario USA come  Media Ratings Council,  l’Interactive Advertising Burea,  hanno già raccomandato definizioni per impression “visualizzabili”,anche se gli editori assumono ancora diverse tecnologie per misurarle. programmatic adv problem solving

Se per i marketer questo è esasperante non aiuta gli editori nel confronto delle piattaforme com Facebook che utilizza a stessa tecnologia per misurare la visibilità sui suoi 1,86 miliardi di utenti.

La società di misurazione visibilità Moat fornisce circa 200 diversi parametri di visualizzazione e circa 200 diverse metriche video. GroupM, il più grande acquirente di annunci WEB  al mondo ne utilizza solo  cinque. Ma le campagne pubblicitarie eseguite da altri acquirenti potrebbero usare metriche completamente diverse.

Ora l’IAB Tech Lab si propone di colmare questa lacuna visibilità tecnologia con la creazione di uno standard di tecnologia unificante aperta per misurare visibilità che può essere utilizzato da chiunque nella pubblicità digitale.

programmatic adv problem solving

 

programmatic adv viewability

Dopo centinaia di interviste e cross-industry meeting, focus group i marketing manager USA hanno determinato che è meglio misurare gli investimenti pubblicitari dalle semplici impresion al concetto di “visibilità” delle campagne WEB digitali  mettendo i media digitali alla pari con altri mezzi di comunicazione in cui la visibilità (OTS) è un punto fermo per poterne misurare la pressione pubblicitaria (GRP).

 Siamo ancora lontani da una omogeneizzazione dei dati di valutazione delle campagne on-line.

 Linee guida della misurazione delle impression

In data: 12/2016 lo IAB (Interactive Advertising Bureau), l’MRC (Media Rating Council), e l’MMA (Mobile Marketing Association), con il supporto tecnico di esperti del Laboratorio di Tecnologia IAB, ha rilasciato importanti revisioni alle lineeguida  di misura Mobile In-App  

Sono cambiamenti che promuovono una misurazione della pubblicità digitale migliore e con programmatic adv problem solving ne siamo completamente coscienti.

I nuovi orientamenti sposteranno le in-app mobili  da un minimo “count-on-download” ad  una unità minima di misura dell’ impression “count-on-dall’inizio” dell’ annuncio.

I riferimenti alle impression “erogate” sono state rimosse dagli orientamenti proposti, sostituendoli con il concetto di calcolo delle impressioni event-driven che esprimono  un maggiore potenziale per una “opportunità di essere visualizzate ” da parte drll’ utente finale.

L’ambito di applicazione è per ora limitato agli annunci visualizzati nelle applicazioni su dispositivi mobili. e la misurazionedi  impression per gli annunci visualizzati in web mobile, che possono includere i siti web ottimizzati per dispositivi mobili, applicazioni web (WAP), o altri contenuti basati su browser visualizzati in un dispositivo mobile. Sono esclusi dal queste linee guida qualsiasi pubblicità mobile non Web come applicazioni di messaggistica (SMS e MMS), applicazioni mobili, e varie forme di audio mobile e video.
“Così la comunanza della tecnologia dà tutto la possibilità di scegliere lo standard per la negoziazione”, ha detto Joe Barone, managing partner di operazioni pubblicitarie digitali a GroupM. “Un editore può accettare i termini o rifiutare i termini.”
Nel caso in cui tale standard tecnologico essere realizzato con visibilità, potrebbe anche permettere di marketing di eseguire campagne su larga scala con centinaia di importanti editori in modo rapido ed ancora ottenere misure di visibilità facilmente digeribili.

Per ora, però, se non si chiude il processo di comunicazione-azione del funnel completo, siamo in alto mare!

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