Perito industriale in fisica nucleare, rinato nelle lettere e nella spettacolare filosofia damsiana. Destinato alla comunicazione e al marketing, non ha mai dimenticato Popper e la vita rappresentata dalla risoluzione dei problemi. Open minder per missione, ha la visione di un risorgimento manageriale prossimo venturo. Ama le sfide e le raccoglie, si dedica alla formazione come associated management consultant Cegos dal 1999 perché crede che la condi-visione della conoscenza sia l'unica arma sostenibile per affrontare il futuro, prima che il presente ci soffochi nell'ignocrazia diffusa. Ha una sua impresa di comunicazione media on e off line. Dopo aver affiancato le profumerie tedesche ad entrare nel mercato italiano e una piccola multinazionale cosmoceutica ad aprirsi al mercato globale, ha lavorato per Centrale Adriatica e conosce i segreti della GDO. Oggi è impegnato per una filiale bolognese d una mutinazionale olandese del breeding che desidera contribuire attivamente all'alimentazione a livello mondiale. Ha scritto un libro e ne sta scrivendo un altro e sa che la pensione è cosa da vecchi facendo di tutto per restare giovane nello spirito e, soprattutto, nelle conoscenze. Sempre skipper, mai armatore, è perfettamente consapevole che, se non si ha una meta, qualsiasi rotta è sbagliata.
I marketing manager e la trasformazione digitale, il punto di Forrester: Solo il 16% dei CMO è responsabile della guida della trasformazione digitale dell’azienda.
Significa che ci sono tante opportunità da poter sfruttare nelle professionalità del marketing per potersi poi dichiarare chief marketing office e sedersi i con la corretta responsabilità nelle C-Suite.
La top mission per un marketing manager nella trasformazione digitale?
Sempre secondo l’analisi delle ricerche Forrester sarà quella di saper indirizzare l’esperienza del cliente E’ il momento di ripensare al ruolo del CHIEF MARKETING OFFICER, del marketing manager, nell’importante momento della trasformazione digitale.
In realtà i CMO che guidano proattivamente o che siano coinvolti profondamente nella trasformazione digitale sono pochi .
Altri colleghi quali responsabili IT, i responsabili dei processi operativi, e i responsabili ricerca e sviluppo sembra che siano all’avanguardia nel colmare il divario tra le gestioni analogiche e quelle digitali, ma, all’inerno delle imprese non possono rappresentare significativamente le voci dei clienti e noon possono offrire vitalità al brand come i CMO
E’ il momento per i CMO di assicurarsi che la trasformazione digitale fornisca effettivamente un’esperienza migliore per il cliente.
Quali sono i motivi per cui i CMO oggi sono in conflitto con la trasformazione digitale?
Generalmente hanno i budget più consistenti, ma il mandato temporale più breve nel C-suite,il tavolo dei manager dell’impresa.
Di conseguenza, i CMO lottano per offrire contemporaneamente soddisfazione breve termine verso i clienti mentre la trasformazione digitale necessita di periodi lunghi.
Detta e spiegata come se avessimo 5 anni e per esperienza vissuta in prima persona? Per un marketing manager é più facile giocare con i costi variabili delle promozioni, che impegnarsi nel medio termine in una sfida a costi fissi necessari alla trasformazione digitale, funzionale alla comunicazione dei valori espressi dal loro brand.
A questo punto la frustrazione dei CMO, dei marketing manager, diventa esplicita!
Non riescono a concretizzare la consegna di tutti i valori espressi dal brand ai Clienti!
Circa il 41% delle organizzazioni dichiara che il marketing ha la responsabilità primaria dell’esperienza del cliente. Anche quando i CMO sono ufficialmente responsabili dell’esperienza del brand, non necessariamente possiedono i team e le risorse che garantiscono la promessa della marca in tutti i punti di contatto, nei momenti della verità. Sono troppi i nuovi ruoli emergenti nelle C-suite che pensano alla crescita, al digitale, ed al customer officer. Rischiano di impedire al CMO di agire come voce del cliente e come pilota dell’esperienza del brand in tutta l’organizzazione.
Spesse volte non sono in grado di stare al passo con i cambiamenti, specialmente nei dati e nella tecnologia.
Pensate a quanti CRM sono usati solamente come database!
Vedi grafica.
Che cosa possono fare i Chief Marketing Operation?
Inizia trasformando il tuo approccio di marketing. Saper creare il giusto mix di abilità ibride nella propria squadra; creare un team. saper abbracciare l’agilità e saper investire in soluzioni tecnologiche creative che offrano esperienze differenziate ai diversi cluster di clienti, non solo con i canali digitali ma anche per quelli tradizionali offline. Come voce del cliente, il marketing manager può essere l’ambasciatore dell’ossessione del cliente nel micro ambiente di qualsiasi impresa. I CMO dovrebbero assicurarsi di avere un mandato chiaro come ambasciatori del cliente, traducendo i valori della loro azienda in una visione del brand concretizzabile e tangibile, riunendo team interni e partner strategici esterni per collaborare e superare le aspettative dei clienti, come da ormai anni stiamo suggerendo ai nostri clienti.
Articolo liberamente tradotto da: Forbes – Thomas Husson , Vicepresidente, pubblicato il 05/02/19 – Commenti personali in corsivo.
Eccellenza competitiva e distintiva
Per tutti i giovani manager, i quadri e chiunque abbia un ruolo di responsabilità all’interno di un’organizzazione, “Eccellenza competitiva e distintiva” rappresenta la guida ideale per posizionare il proprio brand individuale all’interno delle organizzazioni, facilitare le proprie eccellenze comunicazionali finalizzate all’ottenimento di ciò che si vuole: come persona, come team e come organizzazione. Un percorso attraverso il riconoscimento degli aspetti cognitivi delle relazioni, che permette di “volare alti” superando abilmente preconcetti e pregiudizi, focalizzando i messaggi relazionali con un controllo continuo dei feedback verbali e non verbali e, le energie proprie e dei collaboratori sulle priorità delle attività professionali e personali. Apre gli occhi sulle trappole e sugli inganni che il manager affronta nella sua vita quotidiana permettendogli di sviluppare le capacità di separare fatti, opinioni e sentimenti, ottenendo nuove e solide relazioni umane basate sull’etica della fiducia. Prefazione di Paola Lazzarini.
Il neuromarketing sta conquistando il mondo ed è già stato utilizzato in molte forme. In questo articolo 15 potenti esempi di neuromarketing in azione
15 potenti esempi di neuromarketing in azione. Esempi pratici per comprendere meglio le potenzialità di questa nuova scienza applicate alla comunicazione.
Molte principali società e università hanno compreso che il neuromarketing rappresenta l’approccio scientifico alla programmazione neurolinguistica.
Nonostante ormai sia utilizzato da una ampia casistica, tale da influenzare il mondo del marketing, molte persone non sanno esattamente cosa sia il neuromarketing o come possa essere usato in modo efficace.
I seguenti punti delineano 15 potenti esempi di neuromarketing in azione.
1. L’importanza dello sguardo del testimonial
È una vecchia nozione didattica. Gli annunci che includono nel visual volti di persone sono molto più efficaci di quelli che non lo hanno. In particolare, le immagini e i video che includono i bambini tendono ad attirare e focalizzare per tempi più lunghi l’attenzione del target dei potenziali clienti.
Gli inserzionisti hanno da tempo tentato di incrementare le vendite di prodotti per l’infanzia usando primi piani di adorabili visetti di bebè – con l’aiuto della tecnologia di rilevamento degli occhi hanno identificato che ciò, da solo, non è sufficiente.
I ricercatori hanno scoperto che quando il bambino guarda faccia a faccia, frontalmente, gli spettatori saranno molto più concentrati sul viso del bambino a discapito della concentrazione sul contenuto dell’annuncio. Se, invece, il bambino sta indirizza lo sguardo sul prodotto o sul testo, lo spettatore si concentrerà maggiormente sul contenuto pubblicitario.
Come risultato, gli inserzionisti hanno preso atto che, sebbene le facce di un bambino siano popolari tra i consumatori, è molto meglio che il bambino abbia lo sguardo rivolto verso ciò che si desidera far poi acquistare dal consumatore.
Conosciamo tutti la sensazione che proviamo di fronte alle confezioni dei prodotti: a volte ne siamo attratti, a volte non li notiamo nemmeno, altre volte proviamo un senso di allontanamento. Alcuni pack, invece, risultano particolarmente attraenti. Applicando tecniche di neuroimaging. brand come Campbell e Frito-Lay hanno usato il neuroimaging per re-immaginare il loro packaging. Nei loro test il packaging è stato mostrato ai client,i rilevando e registrando le loro risposte come positive, negative oppure neutre, intervistandoli poi approfonditamente per rilevare le loro impressioni in merito ai colori, ai testi e alle immagini.
Questa ricerca ha fatto emergere che i clienti hanno mostrato risposte negative alla confezione lucida, ma non hanno mostrato una risposta negativa alla confezione quando era opaca.
Frito-Lay ha così deciso di abbandonare la confezione lucida e a proseguire con il nuovo aspetto opaco.
In sintesi: le tecniche di neuromarketing sono ampiamente utilizzate per riprogettare imballaggi e presentazioni di prodotti..
Per saperne di più sullo studio sopra (e alcuni altri studi interessanti) dai un’occhiata a questo link .
3. Il colore è la chiave
Quando selezioni i colori, ricorda che potresti influenzare il modo in cui i potenziali clienti si sentono! I colori possono evocare una vasta gamma di emozioni, molteplici studi mostrano costantemente un legame tra certi colori e certe emozioni.
Saper utilizzare i colori in modo efficace può essere un potente strumento di marketing. Uno degli esempi più noti è l’uso del colore rosso onnipresente con la Coca Cola, ma ci sono molte altre aziende che hanno anche usato il colore con grande effetto . Esperti di neuromarketing specializzati in colori e pubblicità hanno diviso i colori in sottogruppi realizzando una guida per poterli utilizzare efficacemente.
Cool blues, ad esempio, è il colore ideale, se si desidera attirare l’attenzione di professionisti.
Assicurati di familiarizzare con il modo in cui il colore può essere utilizzato per influenzare il comportamento di acquisto.
Per molti anni l’imaging cerebrale era considerata pura ricerca accademica o scientifica. Il neuromarketing, tuttavia, ha sfruttato l’incredibile potenziale dell’imaging fMRI per darci un’idea del comportamento umano e delle abitudini dei consumatori.
Un esempio di come il neuromarketing abbia fatto uso di fMRI è di confrontare le campagne pubblicitarie prima di rilasciarle al grande pubblico. In uno studio particolare , tre partecipanti diversi per la linea telefonica del National Cancer Institute sono stati visti dai partecipanti. La campagna pubblicitaria che ha suscitato il maggior numero di attività cerebrali in una particolare regione, ha portato a chiamate significativamente più elevate verso la hotline. Questo nuovo approccio è una nuova strada per identificare le campagne pubblicitarie che coinvolgeranno veramente il pubblico.
L’ fMRI ha un incredibile potenziale per migliorare le strategie di marketing, aumentando il coinvolgimento e l’azione.
5. La paralisi della decisione d’acquisto
A volte, la ricerca sul comportamento dei consumatori va contro ciò che potremmo aver precedentemente creduto. Uno studio della Columbia University ha rivelato che troppe scelte possono effettivamente essere un deterrente per i potenziali clienti. Utilizzando diversi tipi di configurazioni, hanno scoperto che i display contenenti un’ampia gamma di opzioni avevano meno probabilità di arrestare i clienti.
Meno è di più e, a volte i clienti possono essere sopraffatti da troppe scelte.
Emotion Response Analysis (ERA) utilizza l’imaging EEG per identificare la risposta emotiva di un individuo a un prodotto, una immagine, un commercial, la pubblicità, ecc. Il livello di coinvolgimento o eccitazione emotiva in relazione a un prodotto è inestimabile per l’utente pubblicitario. Se, ad esempio, il consumatore manifesta alti livelli di frustrazione in risposta al tuo prodotto, è evidente che c’è un problema di efficienza della comunicazione che stai utilizzando. L’EEG può essere utilizzato per valutare la soddisfazione del consumatore. In uno studio EEG è stato utilizzato per valutare la soddisfazione con un trattamento dermatologico.
Hanno scoperto che la soddisfazione del cliente è strettamente correlata con l’attivazione nei circuiti neurali coinvolti nella valutazione della sua stessa percezione della bellezza del suo viso, piuttosto che all’efficacia tangibile del prodotto.
Come fMRI, l’ EEG può far luce sui modi più efficaci di comunicare.
Se sei interessato a come l’EEG può essere usato in combinazione con un software , dai un’occhiata a questo link .
7. L’ossessione per le occasioni perdute
Una scoperta interessante utilizzata dal neuromarketing è che le persone non vogliono davvero perdersi! Le persone sono più preoccupate di ciò che potrebbero perdere piutto che di ciò che, invece, potrebbero guadagnare. Per questo motivo le strategie “compra prima che siano finiti” sono molto efficaci.
Se si pone al consumatore una alternativa come una perdita, è molto più probabile che i consumatori acquistino . Per questo motivo, un concetto chiamato “framing” è molto importante nel contesto di neuromarketing. Questa tecnica rende i consumatori più propensi a spendere soldi ed è il modo in cui gli inserzionisti possono presentare le decisioni ai propri consumatori. Anche per prodotti premium si può utilizzare la formula: non perdere, invece che, risparmia.
8. Ancoraggio
La prima informazione che il cliente riceve è molto importante. Può essere la base per ogni successivo processo decisionale e impostare il tono per il loro comportamento d’acquisto. I neuroscienziati hanno scoperto un difetto nel funzionamento della mente e in che modo raggiunge le decisioni. Come individui, raramente siamo in grado di valutare il valore di qualcosa in base al suo valore intrinseco, ma lo confrontiamo con le opzioni circostanti.
I consumatori odiano sentire che stanno perdendo un affare, quindi assicurati di sottolineare che saranno destinati a perderlo.
Una preziosa applicazione del neuromarketing pertanto è quella di sfruttare questo “effetto di ancoraggio”. Se, ad esempio, stai guardando due camere d’albergo che hanno un prezzo simile ma una la mattina offre un caffè gratuito al momento del chek -out, è molto più probabile che tu scelga l’ hotel che ti offre il good-by coffee Se ti sono comodi entrambi, molto probabilmente non esplorerai la qualità delle camere offerte o le caratteristiche dettagliate dei due hotel.
Gli utenti pubblicitari spesso ne approfittano quando confrontano pacchetti di offerte, l’uno di fronte all’altra. Creando ancore forti potremmo ritrovarci a stipulare contratti impegno di medio periodo. Carpe diem? Si cogliamo l’attimo per lasciare un prima buona impressione
L’ancoraggio può aiutarti a chiudere negoziazioni win win con la massima efficienza!
Il neuromarketing è utile per individuare le tendenze dei clienti. Spesso le aziende spesso cercano di mostrare un senso di sicurezza, quando magari ai loro clienti interessa di più la velocità e l’efficienza. PayPal lo ha scoperto conducendo uno studio che ha rilevato che la promessa di praticità ha attivato il cervello più della sicurezza . Hanno usato queste informazioni per convertire più acquirenti al loro servizio di pagamento online, sottolineando la velocità del loro sistema di pagamento
Se può sembrare che enfatizzare la sicurezza di un prodotto potrà conquisterà i clienti, si può anche pensare di trasmettere un messaggio che sottolinei la velocità ed efficienza del servizio!
10. Rivelare le verità non dette
Durante il test di un nuovo annuncio, Cheetos ha utilizzato focus group ed EEG per valutare la risposta dei consumatori . In questo annuncio, una donna ha giocato uno scherzo alla sua amica. Le ha riempito la lavatrice carica del bianco bucato con Cheetos arancioni. I gruppi di discussione hanno risposto con un forte senso di antipatia per il video commercial, tuttavia quando è stato condotto lo studio EEG con gli stessi partecipanti, è emersa la verità profonda: quel video gli piaceva davvero! I partecipanti al focus group hanno avuto paura di esprimere il fatto che hanno trovato l’annuncio umoristico, insomma si sono comportati “political correct” con grande ipocrisia verbale per non esser mal giudicati o, perlomeno esser giudicati scortesi dagli altri partecipanti. In questo modo, il neuromarketing può rivelare pensieri e preferenze profondi, veri e nascosti!
Le tecniche di neuromarketing possono rivelare verità non dette, nascoste.
Per leggere di un’altra interessante tecnica in grado di illuminare i nostri processi mentali, controlla lo IAT .
Aumentando la ricompensa presentata dal gioco, l’azione può anche aumentare i livelli di dopamina (un neurotrasmettitore) all’interno del cervello. Questo neurotrasmettitore è associato al piacere e alle associazioni positive, che possono aumentare l’attaccamento per continuare a giocare.
Creare un’esperienza piacevole per i consumatori per tenerli collegati e fidelizzarli a prodotti e servizi.
I game designer ora stanno assumendo psicologi per aiutare nella progettazione del gioco, costruendo principi psicologici direttamente nelle meccaniche di gioco.
12. Test dei prototipi
Sebbene le pubblicità siano ovviamente di vitale importanza per influenzare il comportamento dei consumatori, anche la progettazione dei prodotti può essere strumentale al successo del prodotto.
In un famoso caso di neuromarketing, Hyundai ha utilizzato l’EEG per testare i propri prototipi . Hanno misurato l’attività cerebrale in risposta a diverse caratteristiche del progetto ed hanno esplorato quale tipo di stimolazione avrebbe avuto maggiore probabilità di essere preferita al momento dell’acquisto dell’ auto. I risultati di questo studio hanno portato Hyundai a cambiare il design esterno delle auto stesse!
La crescita del neuromarketing ha la capacità di trasformare il mondo in cui viviamo.
13. Stabilire il giusto prezzo
Siamo tutti consapevoli che il prezzo di qualcosa a € 9,99 invece di $ 10 è una tattica pubblicitaria, ma funziona sempre? Una serie di nuove scoperte sta facendo luce su questa secolare domanda . Una nuova affascinante informazione usata dai neuromarcatori è che le cifre tonde hanno maggiori probabilità di funzionare insieme al processo decisionale emotivo, ad esempio per la vendita di una fragranza in profumeria, classico acquisto d’impulso, mentre le figure più complesse funzionano meglio quando il cervello logico è più impegnato, come ad esempio quando è impegnato nella interpretazione di un preventivo complesso . Questo perché numeri complessi rendono più più difficile l’attività razionale del cervello, insinuando che la decisione più logica è di scegliere il prodotto che ha un prezzo più complesso .
Segui l’approccio neuromarketing per impostare il prezzo!
14. Layout del sito web
E qui, anche noi, abbiamo già utilizzato tecniche di neuromarketing . Le abbiamo utilizzate per informare chi ha progettato questo sito WEB. Da schemi di colori, layout, dimensioni dei caratteri e oltre, i neuromarcatori stanno esplorando le preferenze del nostro sito web. Ora ci sono alcune regole salde per quanto riguarda la creazione di siti web. Ad esempio, l’utilizzo di certificazioni, testimonianze e widget sociali attirerà sicuramente più clienti rispetto a quelli che non lo fanno .
Usa la scienza per informare il design del tuo sito web.
Per scoprire altri 15 modi per coinvolgere il traffico Web, dai un’occhiata a questo link .
15. I titoli memorabili
I titoli sono una delle prime cose che lo spettatore vede e devono distinguersi e farsi notare. Di conseguenza sono stati pesantemente testati , con una nuova tecnica di neuromarketing chiamata “titoli di Hippocampal”. Perché? Cosa significa ? I ricercatori dell’University College di Londra hanno scoperto che quando una frase familiare viene leggermente alterata, il nostro ippocampo viene attivato e la nostra attenzione viene stimolata! Molti blogger hanno utilizzato l’esempio di Patron e il loro slogan di marketing “Practice makes Patron” come questo, ad esempio.
Se sorprendi il cervello, la tua campagna pubblicitaria sarà molto più efficace.
Speriamo che tu abbia apprezzato questi esempi. Se vuoi saperne di più sul neuromarketing e vedere come si può migliorare la tua conoscenza sui temi del neuromarketing, non esitare a metterti in contatto con noi.
Per tutti i giovani manager, i quadri e chiunque abbia un ruolo di responsabilità all’interno di un’organizzazione, “Eccellenza competitiva e distintiva” rappresenta la guida ideale per posizionare il proprio brand individuale all’interno delle organizzazioni, facilitare le proprie eccellenze comunicazionali finalizzate all’ottenimento di ciò che si vuole: come persona, come team e come organizzazione. Un percorso attraverso il riconoscimento degli aspetti cognitivi delle relazioni, che permette di “volare alti” superando abilmente preconcetti e pregiudizi, focalizzando i messaggi relazionali con un controllo continuo dei feedback verbali e non verbali e, le energie proprie e dei collaboratori sulle priorità delle attività professionali e personali. Apre gli occhi sulle trappole e sugli inganni che il manager affronta nella sua vita quotidiana permettendogli di sviluppare le capacità di separare fatti, opinioni e sentimenti, ottenendo nuove e solide relazioni umane basate sull’etica della fiducia. Prefazione di Paola Lazzarini.
Articolo tratto e liberamente tradotto da /imotions.com.
Neuromarketing. Vuoi sapere cosa è per poterne parlare con cognizione di causa?
Parlando con colleghi, amici, competitor e clienti ne ho sentite di tutti i colori, e allora ho pensato di descrivere cosa è il neuromarketing, come se avessimo 5 anni.
COME SI PUÒ USARE PER MIGLIORARE I RISULTATI DI COMUNICAZIONE?
In passato, prima del content marketing e social media marketing, il cliente di una agenzia avrebbe potuto aumentare il budget chiedendoci di di acquistare più annunci, sponsorizzare eventi aggiuntivi o lanciare il suo logo su una fiancata di autobus.
Usando le modalità di comunicazione suggerite dal neuromarketing, e sapendo cosa è il neuromarketing, almeno l’abc, si possono ripensare strategie di marketing più intelligenti che possono aumentare l’efficacia degli sforzi.
L’obiettivo è capire come funziona effettivamente il cervello del cliente e quali effetti avrà il marketing sulla popolazione dei consumatori.
Roger Dooley , nel suo libro Brainfluence e scrittore del blog Neuromarketing dal 2005, descrive 100 tattiche per convincere e persuadere. E’ anche qui che ho scoperto l’ABC di cosa è il neuromarketing.
I consumatori stanno inconsciamente definendo ciò che vogliono, quanto pagheranno e forse anche quali attività promozionali li attirano ogni giorno.
La chiave per ottenere risultati con minori sforzi sta proprio nel capire questo.
Cos’è il Neuromarketing. Se vuoi sapere come funziona.
Esistono due metodi di base per monitorare l’attività cerebrale dei potenziali clienti, ciascuno con i propri pro e contro: la risonanza magnetica funzionale (fMRI) e l’elettroencefalogramma (EEG).
L’utilizzo della fMRI comporta l’uso di un potente magnete per tracciare il flusso sanguigno del cervello mentre i soggetti rispondono a segnali audio e visivi.
Ciò consente agli esaminatori di accedere a una parte profonda del cervello nota come “centro di piacere” e consente agli esperti di marketing di sapere come le persone stanno realmente rispondendo al loro lavoro.
I punti di debolezza della fMRI sono il suo prezzo e il suo disagio. Le apparecchiature sono molto costose da utilizzare (fino a € 1.000 all’ora per macchina) e i soggetti devono giacere completamente fermi su una macchina di grandi dimensioni.
L’elettroencefalogramma, d’altra parte, è molto più economico di fMRI e, utilizzando un cappuccio di elettrodi attaccato al cuoio capelluto del campione, ne consente anche i movimenti.
Questi elettrodi misurano le onde elettriche prodotte dal cervello e consentono ai ricercatori di monitorare le emozioni istintuali ed emotive come rabbia, eccitazione, dolore e lussuria attraverso le fluttuazioni dell’attività cerebrale.
Tuttavia, a differenza della fMRI, l’EEG è più superficiale, non concede l’accesso alle parti profonde del cervello dove si trova il centro del piacere.
Il neuromarketing è in circolazione da circa un decennio e sembra solo crescere in popolarità.
Nonostante gli scettici e gli oppositori, le grandi aziende hanno già iniziato ad utilizzare questa tecnologia per progettare i loro prodotti, imballaggi e campagne pubblicitarie.
Come hanno usato il Neuromarketing i brand negli USA?
Marchi come Campbell’s Soup , Gerber e Frito-Lay hanno usato il neuromarketing per restyling dei loro progetti di packaging.In questi casi, i consumatori sono stati esposti alla confezione di un prodotto pezzo per pezzo e la loro risposta è stata registrata come positiva, neutra o negativa. Queste informazioni sono state quindi utilizzate in concomitanza con un colloquio approfondito per analizzare punti specifici che alla fine hanno portato a cambiamenti di elementi come colore, dimensione del testo e immagini .
Frito-Lay, ad esempio, scoprì che le confezioni opache con le foto delle patate non scatenavano una risposta negativa, mentre le borse lucide con le immagini di patatine su di esse lo facevano. In pochi mesi, sono state progettate nuove confezioni e quelle lucide sono state abbandonate.
In un altro caso, Hyundai ha utilizzato il neuromarketing quando ha fornito trenta cuffie EEG ai partecipanti e ha chiesto loro di esaminare un prototipo di auto per un’ora.
Ultimo, ma non meno importante, PayPal ha scoperto che gli spot incentrati sulla velocità e la convenienza hanno innescato una risposta significativamente più alta rispetto a quella di sicurezza e sicurezza pubblicitaria e hanno sviluppato una campagna pubblicitaria completamente nuova basata sui risultati .
L’abc del neuromarketing per sapere cos’è e come è stato applicato dai grandi brand.
5 modi per utilizzare il neuromarketing oggi
1° Usa caratteri semplici per incoraggiare l’azione
In Brainfluence , uno dei miei capitoli preferiti discute gli esperimenti di marketing condotti per quanto riguarda i caratteri, la lunghezza e persino il peso dei documenti. Per anni, a molti di noi è stato detto di “mantenerlo semplice”, beh, gli esperimenti completati da Hyunjin Song e Norbert Schwarz all’Università del Michigan hanno invece dimostrato che i consumatori possono davvero essere influenzati da caratteri semplici o complessi. “Se devi convincere un cliente, un cliente o un donatore a svolgere un qualche tipo di compito, dovresti descriverlo in un font semplice e facile da leggere”, ci dice Roger Dooley nel suo capitolo “Brainfluence in Print.”
Questo è ovvio per tutto il contenuto relativo al sito Web, inclusi i moduli. Le istruzioni per il riempimento del modulo dovrebbero essere in un font facile da leggere e semplificate il più possibile.
Più è difficile fare qualcosa, maggiore è l’attrito che crea e meno persone saranno disposte ad agire.
2° Fai ricordare ai consumatori i caratteri complessi
Dooley descrive anche la complessità. Semplificando e leggendo facilmente i caratteri è possibile aiutare i consumatori ad agire con le istruzioni mentre, il richiamo della memoria, viene potenziato con un font complesso. Stai attento però! Questo non significa che dovresti usare un font complesso per il tuo logo, numero di telefono o tag line. Usa questa tattica per informazioni importanti solo sulla tua copia web. Un font complesso non sarà solo più memorabile, ma attirerà più attenzione visivamente.
3° Usa la direzione dello sguardo per dirigere l’attenzione
Se stai usando un’immagine di una persona o anche di un animale, dai un’occhiata ai loro occhi. James Breeze, uno specialista australiano di usabilità citato in Brainfluence di Dooley, ha studiato come le persone vedono le pubblicità con i bambini . Nella sua ricerca, ha scoperto che le persone guardano a ciò che il testimonial sta guardando. Quindi, assicurati di orientare il viso nel tuo annuncio per vedere a cosa vorresti che lo spettatore si concentri.
4° Acquisisci fiducia con i clienti mostrando fiducia
La fiducia è molto importante quando si tratta di ottenere referenze e costruire un business credibile. Se vuoi che i tuoi clienti si fidino davvero di te, devono sentirsi fidati. Ecco alcuni suggerimenti rapidi di Brainfluence su come puoi dimostrare la fiducia con i tuoi clienti: Offri una prova con poche restrizioni Stabilire credito senza lunghe forme o un lungo processo di selezione – Fornire informazioni riservate senza che un potenziale cliente o cliente firmi una NDA
5° Un sorriso va molto lontano
Molti marketer si affidano alla fotografia d’archivio per “personalizzare” il loro sito web. Lo facciamo anche noi! Questo potrebbe essere un modo rapido per mostrare personalità e “umanizzare” il marchio, ma cosa dovrebbe essere considerato quando si seleziona l’opzione migliore? Scegli la foto sorridente di una donna o di uomo che però rappresenti una personalità professionale. Gli studi dimostrano dalle ricerche di mercato che l’immagine di “miglioramento dell’umore” può influenzare la volontà di spesa dei clienti.
Pensieri finali su cosa è l’abc del neuromarketing adesso che anche tu che lo vuoi sapere lo sai
Rompere il disordine ha dimostrato di essere un compito sempre più difficile al giorno d’oggi e gli operatori di marketing come noi sono sempre alla ricerca di vantaggi competitivi. Comprendere le radici più basilari delle emozioni umane è vitale per comprendere il comportamento di acquisto di un consumatore. La bellezza del neuromarketing è la sua capacità di integrarsi nelle strategie di marketing, sia nelle strategie di sell in, sia nelle strategie di sell out.
E’ come offrire una bevanda calda e fare accomodare il cliente su una comoda morbida sedia, durante una negoziazione di vendita.
Queste sono tutte tattiche alle quali il nostro cervello risponde inconsciamente.
La consapevolezza delle tattiche di marketing che potrebbero influire sui tuoi sforzi sarà il modo migliore per ottenere risultati migliori. E con meno soldi!
Se volevi sapere cosa è il neuromarketing, è tutto qui, spero tu abbia compreso cosa sia.
Eccellenza competitiva e distintiva
Per tutti i giovani manager, i quadri e chiunque abbia un ruolo di responsabilità all’interno di un’organizzazione, “Eccellenza competitiva e distintiva” rappresenta la guida ideale per posizionare il proprio brand individuale all’interno delle organizzazioni, facilitare le proprie eccellenze comunicazionali finalizzate all’ottenimento di ciò che si vuole: come persona, come team e come organizzazione. Un percorso attraverso il riconoscimento degli aspetti cognitivi delle relazioni, che permette di “volare alti” superando abilmente preconcetti e pregiudizi, focalizzando i messaggi relazionali con un controllo continuo dei feedback verbali e non verbali e, le energie proprie e dei collaboratori sulle priorità delle attività professionali e personali. Apre gli occhi sulle trappole e sugli inganni che il manager affronta nella sua vita quotidiana permettendogli di sviluppare le capacità di separare fatti, opinioni e sentimenti, ottenendo nuove e solide relazioni umane basate sull’etica della fiducia. Prefazione di Paola Lazzarini.
Marketing dei freschi: “SURPRISES IN STORE” le sorprese 2019 nei reparti ortofrutta suggerite da FRUIT LOGISTICA TREND REPORT 2019
Uno sguardo ai comportamenti ed alle aspettative dei consumatori nei confronti del reparto ortofrutta dei punti di vendita.
Il 2019 porterà nei reparti dei freschi e dell’ortofrutta molte sorprese oltre i prodotti, le gamme, la qualità: nuove modalità partnership con gli attori della catena del valore.
Il suggerimento che emerge con forza dalla survey è che i prodotti freschi svolgono un ruolo fondamentale nel commercio al dettaglio anche se non dovrebbe sorprendere nessuno.
Ciò che potrebbe non essere così facilmente evidente, è la velocità con cui sta cambiando il mercato dei prodotti freschi.
I clienti ora si aspettano prodotti freschi di buona qualità in ogni punto vendita.
Un vantaggio competitivo tra LE SORPRESE 2019 NEI REPARTI ORTOFRUTTA
Ottenere il vantaggio competitivo della freschezza del mercato è sempre più difficile. In un ambiente in continua evoluzione, frutta e verdura fresche stanno diventando il fulcro del successo di qualsiasi negozio al dettaglio. La distribuzione di frutta e verdura si è evoluta in nuove direzioni e le percezioni di ciò che conta nei reparti frutta e verdura stanno cambiando, così come le aspettative sulla gamma di prodotti offerti.
Una buona notizia ma c’è una presa di posizione:
Come evidenziato dal Rapporto sull’andamento di Fruit Logistica dello scorso anno, la distribuzione di frutta e verdura si è evoluta in nuove direzioni; e le percezioni di ciò che conta nei raparti frutta e verdura stanno cambiando, così come le aspettative sulla gamma di prodotti offerti.
I consumatori stanno diventando generalmente molto più sofisticati nei loro acquisti . Non sono solo più attenti all’ambiente, ma richiedono maggiori informazioni sui prodotti che scelgono di acquistare.
Proprio da dove arriva la loro frutta e verdura, da come è stata prodotta, quanto sia realmente fresca: questi sono le richieste più rilevanti per i consumatori in molti mercati.
Allo stesso tempo, un’alimentazione sana e allo stesso tempo, conveniente rappresentano fattori estremamente rilevanti.
Anche se appaiono contraddittorie queste tendenze, in effetti non lo sono come sembrerebbe apparire: alcuni segmenti di clienti vogliono mangiare in modo sano con la massima comodità possibile.
Fornitori e rivenditori possono quindi accettare queste nuove, sfidanti, opportunità
Sorprese in negozio, Il rapporto Trend di Fruit Logistica di quest’anno spiega di più su queste sfide e opportunità, ed offre suggerimenti su come i produttori, i fornitori e i rivenditori potrebbero reagire meglio
ln Italia, le sorprese che vedremo nel 2019 nel reparto ortofrutta partiranno dai desideri espressi dai clienti che hanno trovato risposte soddisfacenti in tre importanti insegne.
La qualità del cibo fresco nel punto vendita gioca un ruolo chiave nella scelta dello stesso punto vendita dove i clienti decidono di fare la spesa per i propri i prodotti alimentari.
Ciò è sottolineato nel sondaggio tra i consumatori:
il 59 percento degli intervistati ha detto che la qualità nel reparto degli alimenti freschi rappresenta il fattore più importante nel determinare la loro scelta di punto vendita.
Guardando un po ‘più a fondo, il sondaggio rivela che la qualità del cibo fresco determina anche la dimensione del paniere d’acquisto.
I clienti soddisfatti della qualità del cibo fresco di un negozio lo visiteranno il 7% più frequentemente rispetto a quelli che non lo sono.
Ancora più significativo, il loro paniere medio è maggiore del 24 per cento.
Considerando il fatto che il 47% degli intervistati dichiara di essere disposto a pagare di più per alimenti freschi di migliore qualità diventa chiarissima l’importanza che viene ad assumere il reparto ortofrutta per la redditività di un’azienda di vendita al dettaglio di prodotti alimentari .
La soddisfazione per il cibo fresco sembra avere un impatto più profondo sugli acquirenti con più potere d’acquisto, giocando un ruolo ancora più determinante nella decisione del punto vendita per molti dei segmenti di mercato più ricchi d’Europa.
In Germania, ad esempio, circa il 68% delle famiglie ad alto reddito afferma che il cibo fresco è il motivo più importante di scelta del punto vendita.
Quelle famiglie non solo totalizzano un 6% in più di visite rispetto alla media, ma spendono anche il 53% in più.
In breve, nessun negozio dovrebbe mai trascurare la qualità quando si tratta di prodotti freschi.
Qual è la motivazione che spinge il cliente all’interno del reparto freschi?
La risposta risulta sorprendentemente semplice:
la cosa più importante per i consumatori è la qualità stessa.
La qualità rappresenta da sola il 33% della soddisfazione totale
Sebbene l’idea di qualità come massima priorità per gli acquirenti non sia affatto inaspettata, un’analisi più attenta del loro atteggiamento nei confronti della qualità rivela una serie di sorprese.
Dietro questa risposta apparentemente semplice, ci sono stati alcuni notevoli cambiamenti nelle aspettative, cambiamenti nella domanda che sono alla base delle scoperte di questo rapporto.
Nel sondaggio tra i consumatori, le sorprese nei reparti ortofrutta nel 2019 non finiscono qui.
Le risposte ricevute dai clienti a maggior potere d’acquisto, danno un suggerimento, un indizio importante per i rivenditori più attenti.
I dati mostrano che questi clienti si preoccupano di più del servizio, hanno un maggiore impegno per l’ambiente e richiedono una gamma più specializzata rispetto al consumatore medio.
Con un po ‘di immaginazione, questo ha il potenziale di tradursi nel nucleo di una strategia di potenziale differenziazione in due aree distinte: in primo luogo, gamma di prodotti; e in secondo luogo, l’esperienza di acquisto.
Cosa serve al punto vendita per soddisfare la domanda di prodotti sani e salutari dei clienti? Per frutta e verdura fresca che creano una connessione emotiva e per prodotti che lasciano il consumatore con la coscienza pulita?
Gamma di prodotti, collaborazione con produttori, packaging, progettazione di negozi, personale e comunicazione nel punto vendita
Promuove le partnership tra gli attori della catena del valore
LE SORPRESE 2019 NEI REPARTI ORTOFRUTTA partono dall’inizio della catena del valore grazie ai feedback dei distributori
Promuovere la collaborazione tra produttore e rivenditore E’ questo Il suggerimento che emerge è che il livello di collaborazione con produttori e coltivatori aumenterà nei prossimi anni a causa della necessità di innovazione più rapida e del desiderio dei distributori, delle insegne di garantire una qualità differenziata a lungo termine.
Insegne, distributori e produttori potranno alleare in buone collaborazioni con l’obiettivo comune di voler realizzare un’innovazione più veloce e più significativa.
In genere, le insegne sono nella posizione migliore per avere una comprensione approfondita del modello della domanda dei consumatori e di come questo stia cambiando, mentre i produttori sono gli esperti nello sviluppo del prodotto.
La sfida, tuttavia, è che al momento possono essere necessari fino a nove mesi per introdurre nuovi prodotti in un negozio.
In primo luogo, il rivenditore può studiare i desideri dei clienti e il loro feedback, e panorama competitivo in profondità potrà suggerire i miglioramenti all’interno del team di gestione delle categorie.
Se queste idee verranno poi comunicate ai produttori, che potrà o non potrà accettare queste sfide in questa fase o con la loro competenza di produzione potrà suggerire vie alternative con il beneficio di poter sviluppare nuovi prodotti come team collaborativo .
L’aumento della velocità di commercializzazione, cruciale nei segmenti in rapida evoluzione sarà un ulteriore beneficio tratto da una più stretta collaborazione lungo tutta la catena del valore agroalimentare.
Il secondo aspetto che favorisce una maggiore collaborazione tra rivenditori e fornitori è il desiderio di erogare una qualità differenziata a lungo termine come’opportunità garantire un vantaggio competitivo a rivenditori e produttori, stabilendo relazioni sicure e profonde con impegni più lunghi sostenuti da investimenti comuni.
Quali saranno quindi le altre sorprese nei reparti ortofrutta nel 2019?
In conclusione, è chiaro che i clienti chiedono prodotti distintivi che siano autentici in termini di origine, nonché completa affidabilità per poter poi fare acquisti ripetuti.
Vogliono placare la propria coscienza e tuttavia esigere una maggiore praticità.
Questo rapporto sulla tendenza Fruit Logistica mostra come queste apparenti contraddizioni possono essere soddisfatte, e in effetti come vengono già soddisfatte da produttori e rivenditori più innovativi.
Le insegne più all’avanguardia hanno capito che il successo non riguarda solo migliorare le gamme di prodotti , ma anche lo sviluppo di relazioni fidelizzanti con questi clienti.
Essere completamente affidabili sulla qualità non è più sufficiente per distinguere i rivenditori e consentire loro di conquistare quote di mercato.
La fidelizzazione del cliente deriva dal saper attrarre con continuità le persone nel punto di vendita con una shopping experience dedicata il cibo, in particolare frutta e verdura, con l’allestimento di scenografie sempre più teatrali.
Sono le lezioni che l’industria sta imparando dai migliori brand.
Forse le sorprese 2019 nei reparti ortofrutta saranno proprio queste
Se vuoi puoi scaricare qui tutta la ricerca TREND REPORT 2019 Fruit Logistica, basta un clic.
Eccellenza competitiva e distintiva
Per tutti i giovani manager, i quadri e chiunque abbia un ruolo di responsabilità all’interno di un’organizzazione, “Eccellenza competitiva e distintiva” rappresenta la guida ideale per posizionare il proprio brand individuale all’interno delle organizzazioni, facilitare le proprie eccellenze comunicazionali finalizzate all’ottenimento di ciò che si vuole: come persona, come team e come organizzazione. Un percorso attraverso il riconoscimento degli aspetti cognitivi delle relazioni, che permette di “volare alti” superando abilmente preconcetti e pregiudizi, focalizzando i messaggi relazionali con un controllo continuo dei feedback verbali e non verbali e, le energie proprie e dei collaboratori sulle priorità delle attività professionali e personali. Apre gli occhi sulle trappole e sugli inganni che il manager affronta nella sua vita quotidiana permettendogli di sviluppare le capacità di separare fatti, opinioni e sentimenti, ottenendo nuove e solide relazioni umane basate sull’etica della fiducia. Prefazione di Paola Lazzarini.
Tutte le conoscenze indispensabili per iniziare un percorso professionale SOCIAL MEDIA PROBLEM SOLVING MANAGER con la metodologia sartorialeProblem Solving
Il contenuto è il Re del Social Media Manager che ricerca le utilità ed i benefici della brand awarness, delle conversioni e dell’engagement dei clienti: Il contenuto come Re del ROI!
Messaggio; come dare forma attraente al contenuto che si vuol metter in comune con il cliente potenziale
Come creare una storia, i suoi aneddoti e le sue narrazioni per coltivare la conoscenza del prodotto nella mente dei destinatari ideali
Come costruire e gestire la reputazione del Brand in rete.
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Come creare una aspettativa di soddisfazione e Il legame sottile fra autorevolezza del Brand e soddisfazione del cliente
Identità della Brand & identità percepita (Brand Identity vs Brand Image)
La comunicazione digitale come strumento per distinguersi dai competitor
Saper comprendere la differenza esistente tra il targeting social ed il targeting socio-demografico.
Come sviluppare una creatività operativa per ideare, progettare e sviluppare una narrazione della Brand Identity di prodotti, servizi finalizzati al posizionamento competitivo della corporate equity Brand
Acquisire la consapevolezza che il WEB è un media peer to peer e presuppone feedback circolari.
Come riuscire a stimolare la collaborazione spontanea del pubblico verso progetti o processi complessi attraverso gli strumenti messi a disposizione del web.
Come ricercare i Brand Advocate ed i Brand Ambassador tra gli influencer : opportunità e minacce nell’ utilizzo di influencer.
Come si costruisce un piano editoriale
Un piano editoriale rappresenta l’ossatura di base di qualsiasi strategia WEB, come idearlo, progettarlo ed attuarlo
Quali strumenti di pubblicazione utilizzare per programmare i post
Come gestire le attività di targeting e retargeting , marketing e remarketing, per ottimizzare la copertura del pubblico ideale.
Come creare o valutare le proposte creative e come misurarne l’efficacia in termini di conversioni ed engagement
Quali strumenti utilizzare per verificare le strategie SEO e le keyword competitive.
Come suddividere le utilizzare le pubblicazioni sia a livello organico, sia sponsorizzate, sui diversi Social media ,
La creazione di opportunità per la forza vendita e per l’e-commerce
Engagement strategy strumenti di misurazione e feedback. Come saper utilizzare le piattaforme di programmatic ADV alle strategie Native adv per autogestire le campagne ADV in azienda.
Punti di forza e di debolezza della viralizzazione
Come creare sceneggiature per brevi video
Aspetti GDPR che un da tenere sotto controllo quando si utilizzano riprese di persone sia colleghi dell’impresa, sia esterne all’impresa
Lo storytelling di marketing multichannel e omnichannel del Social Media Manager problem solver
Gli aspetti che SOCIAL MEDIA PROBLEM SOLVING MANAGER problem solver deve tenere sotto controllo quando si utilizzano riprese di persone sia colleghi dell’impresa, sia esterne all’impresa
Come gestire i lead con software di CRM nel rispetto delle norme GDPR
La professionalità di un SOCIAL MEDIA PROBLEM SOLVING MANAGER di qualsiasi impresa è caratterizzata da una continua soluzione di problemi: operativi, tattici e strategici per l’impresa. Con la metodologia problem solving potrai offrire solo soluzioni.
Per nostra scelta non abbiamo un catalogo di corsi standard.
Grazie alla nostra metodologiaFocus Group Problem Solving creiamo corsi di formazione e coaching sui temi e sui contenuti di marketing, strutturati nelle modalità più idonee per risolvere problemi specifici di crescita della cultura d’impresa o personale.
Il primo focus group Problem Solving Formazione o Coaching SOCIAL MEDIA PROBLEM SOLVING MANAGER è gratuito, dura al massimo un paio d’ore e fa emergere con estrema efficacia l’esigenza contingente di formazione alla quale potremo rispondere con una proposta di ideazione e progettazione sartoriale e sempre sostenibile.
Eccellenza competitiva e distintiva
Per tutti i giovani manager, i quadri e chiunque abbia un ruolo di responsabilità all’interno di un’organizzazione, “Eccellenza competitiva e distintiva” rappresenta la guida ideale per posizionare il proprio brand individuale all’interno delle organizzazioni, facilitare le proprie eccellenze comunicazionali finalizzate all’ottenimento di ciò che si vuole: come persona, come team e come organizzazione. Un percorso attraverso il riconoscimento degli aspetti cognitivi delle relazioni, che permette di “volare alti” superando abilmente preconcetti e pregiudizi, focalizzando i messaggi relazionali con un controllo continuo dei feedback verbali e non verbali e, le energie proprie e dei collaboratori sulle priorità delle attività professionali e personali. Apre gli occhi sulle trappole e sugli inganni che il manager affronta nella sua vita quotidiana permettendogli di sviluppare le capacità di separare fatti, opinioni e sentimenti, ottenendo nuove e solide relazioni umane basate sull’etica della fiducia. Prefazione di Paola Lazzarini.
Tutte le conoscenze indispensabili a comprendere come fidelizzare i clienti ideali: CUSTOMER SATISFACTION e LA CUSTOMER EXPERIENCE con la metodologia sartorialeProblem Solving
CUSTOMER SATISFACTION e LA CUSTOMER EXPERIENCE un percorso comune da BtoC e BtoB a Human to Human
Come osservare il Cliente come essere umano
Come entrare in empatia con il cliente per capire come motivarlo.
Come identificare i vari momenti della verità nel percorso d’acquisto del cliente, dall’emergere del bisogno alla identificazione delle esigenze da soddisfare, dall’analisi delle alternative funzionali fino alla decisione d’acquisto.
Come identificare i benefici soggettivi di segmenti di clienti, cluster di clienti e singoli clienti in funzione delle caratteristiche tangibili ed oggettive dei servizi e dei prodotti offerti.
Come interpretare le esigenze oggettive ricercate dal cliente
Saper scoprire le esigenze oggettive e tangibili del cliente con una relazione assertiva ed empatica che ne soddisfi anche le esigenze relazionali.
Le aspettative del Cliente, la Promessa le Modalità di erogazione del servizio come struttura della soddisfazione del cliente.
Il valore etico della fiducia
Il life value del del Cliente e i rapporti causa-effetto che permettono la creazione della fiducia di lungo termine. La fiducia percepita e la fiducia vissuta. Come trasmettere fiducia e generare il valore del passa parola. La fiducia è moneta!
Come trasformare un reclamo in una opportunità di fidelizzazione del Cliente.
Come influenzare l’ambiente dell’impresa con le informazioni del customer service e suggerire le azioni per un miglioramento continuo.
Saper definire obiettivi Specifici, Misurabili, Ambiziosi, Raggiungibili e temporizzati per rispondere ai livelli di qualità attesa di prodotti e servizi erogati ai clienti,
Come negoziare soluzioni soddisfacenti con il cliente in ottica win-win con tecniche di problem solving creative e generative di molteplici soluzioni.
Come accogliere il cliente insoddisfatto e tecniche di ascolto attivo e risposte pro-attive.
Il potere della relazione human to human
Come emozionare positivamente il cliente ed entrare in relazione empatica focalizzata sulla analisi delle cause della insoddisfazione eliminando da subito le emozioni negative.
Il valore della comunicazione non verbale rispetto alle parole dette ed ascoltate,
Come focalizzare l’attenzione del cliente sui benefici garantiti dalle caratteristiche tangibili del servizio erogato e dei prodotti venduti.
Con-vincere e per-suadere, due competenze che si possono apprendere per distinguersi dai competitor
Come argomentare le soluzioni ideali per la soddisfazione comune dell’ impresa e del Cliente.
Come influenzare le scelte del Cliente evitando la percezione di manipolazione con l’aiuto dei suggerimenti delle neuroscienze.
Come trasformare un cliente insoddisfatto in un ambasciatore della qualità erogata.
Come superare il momento critico del reclamo furioso
Come rispondere ad una qualsiasi obiezione con un comportamento assertivo in grado di attenuare le tensioni negative del cliente inviperito.
Come affrontare qualsiasi reclamo e trasformarlo in un momento della verità e sapere come dire di no al Cliente trasformando sempre situazioni critiche ed obiezioni in opportunità di fidelizzazione.
La vita di un professional che gestisce la CUSTOMER SATISFACTION e LA CUSTOMER EXPERIENCE dei clienti di qualsiasi impresa è caratterizzata da una continua soluzione di problemi: operativi, tattici e strategici per l’impresa.
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Eccellenza competitiva e distintiva
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Tutte le conoscenze indispensabili per un ruolo di responsabilità: Il PRODUCT & BRAND MANAGER PROBLEM SOLVER
PRODUCT & BRAND MANAGER PROBLEM SOLVER da BtoC e BtoB a Human to Human
La vita professionale di un product & brand manager problem solver è caratterizzata da una continua soluzione di problemi: operativi, tattici e strategici.
Scegli qui i contenuti ideali per acquisire le conoscenze indispensabili, applicati col metodo problem solving sartoriale, per creare una formazione, od un percorso di coaching, su misura per le tue esigenze di product & brand manager problem solver.
Cosa ricercare per comprendere il posizionamento tangibile ed intangibile di prodotti e servizi.
Le analisi dei fattori Politici (Political) Ambientali (Environmental) -Sociali (Social) – Tecnologici (Technological) – Legali (Legal) -Economici (Economic)
Come misurare i cicli di vita del marketing , dal ciclo di vita del cliente con le analisi Aaker e Keller per capire la brand equity nella prospettiva del consumatore, alle analisi del ciclo di vita del prodotto e del mercato.
Ciclo di vita di prodotto e di mercato
Come utilizzare le 5 forze di Porter nell’era web digitale per scegliere il posizionamento desiderato nel mercato di riferimento.
Come utilizzare le variabili della matrice di Ansoff per definire quali delle quattro alternative poter scegliere per decidere come e quando entrare o quando e come uscire da un mercato.
Come analizzare il micro ambiente dell’impresa per identioficarne i punti di forza e di debolezza e sviluppare una SWOT analysis completa ed affidabile per prendere le decisioni ideali per sviluppare quote di mercato, brand awareness e brand equity
Come affrontare con successo la gestione del portafoglio prodotti
Sapere aiutare l’organizzazione a decidere come allocare le risorse di ciascun prodotto o servizio in funzione del suo posizionamento nel mercato e del suo ciclo di vita con l’utilizzo della matrice Boston C.G.
Dall’anamnesi dell’impresa alla diagnosi strategica
Come applicare i risultati derivati dalle analisi precedenti per determinare segmenti e cluster di clienti omogenei
Come determinare obiettivi Specifici, Misurabili, Ambiziosi, Raggiungibili, Temporizzati e come condividerli con la forza vendita
Sceglier il posizionamento ideale
Come definire la propria competitività partendo dalla conoscenza dei clienti, dei loro comportamenti d’acquisto e dai livelli di soddisfazione desiderati.
Come intercettare gli stackehoder che intervengono sul processo decisionale d’acquisto nei mercati BtoB, BtoC e Human to Human
I 3 diversi marketing mix dell’impresa di produzione, delle imprese di distribuzione e del cliente.
Le 6 leve di marketing del Produttore
Le 3 leve di trade marketing del Disstibutore
Le 6 leve di marketing del Cliente
Le strategie di marketing omnichannel off-line ed on.line
Kaizen: gli strumenti di controllo e valutazione delle proprie attività per raggiungere l’eccellenza,
Come gestire nel quotidiano le attività e le azioni del piano di marketing e tenere sotto controllo i ritorni sugli investimenti.
Come apprendere dalle esperienze vissute nell’applicazione delle strategie e tattiche previste dal piano marketing per migliorare con continuità e esser percepiti come PRODUCT & BRAND MANAGER PROBLEM SOLVER proattivi all’interno dell’impresa.
Come trasformare le conoscenze acquisite in azioni pianificate e temporizzate.
Cosa, come, con chi, entro quando e come misurare le performance desiderate per finalizzare l’obiettivo nel momenti previsto.
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Eccellenza competitiva e distintiva
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Puoi scegliere come migliorare la tua COMUNICAZIONE con momenti di FORMAZIONE e di COACHING.
Qual è il gap tra ciò che sai e ciò che vorresti sapere per migliorare la tua comunicazione?
Serve a offrirti ciò di cui hai effettivamente bisogno di apprendere per crescere professionalmente e personalmente.
Problem Solving può risolvere efficientemente questi problemi di comunicazione con sessioni di formazione per te e i tuoi collaboratori o solo per te con brevi coaching personalizzati
Focus sulla comunicazione
Hai sempre sentito parlare di assertività ed empatia? Ma sai essere assertivo ed empatico?
Provi emozioni bloccanti prima di parlare quando hai di fronte un pubblico?
Vuoi sapere come trarre un vantaggio distintivo nelle tue presentazioni professionali?
Vuoi migliorare il tuo stile di comunicazione?
Perdi sempre tanto tempo nelle riunioni e non sai come renderle efficaci ?
Sei un giovane manager e vuoi acquisire una maggio leadership verso i tuoi collaboratori?
Provi emozioni bloccanti prima di parlare quando hai di fronte un pubblico?
Non sai come creare slide impattanti ed efficaci per comunicare le tue idee?
Per ognuno di questi problemi di comunicazione sapremo proporti un percorso di FORMAZIONE e di COACHING personalizzato e sostenibile col metodo problem solving
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Dal marketing di base al marketing 4.0. Problem Solving ti può affiancare per comprendere l’evoluzione vissuta dalle imprese per superare con successo le minacce dei mercati e saperne sfruttare le opportunità. Scopri qui come creare il tuo percorso problem solving marketing di base, sartoriale.
Dalle 4P alle 6P del marketing di base. Il metodo problem solving per mettere il Cliente al centro dell’impresa.
Scegli qui i contenuti di Marketing di Base , applicati col metodo problem solving sartoriale, per creare una formazione, od un percorso di coaching, su misura per le tue esigenze.
Marketing: ruolo, funzione o identità dell’impresa?
Come trasformare ogni attività dell’impresa in una attività di marketing
Il marketing manager e le relazioni con il management dell’impresa.
Marketing mission; come saper interpretare le dinamiche dell’ambiente competitivo e trasformarle in azioni finalizzate al profitto d’impresa.
Come saper osservare i segnali deboli del mercato per trasformarli in opportunità di business
Priorità di analisi: come analizzare i punti di forza e di debolezza interni all’impresa e come saper rilevare le opportunità e e le minacce emergenti all’esterno dell’impresa.
Come e con quali strumenti si può analizzare il mercato.
Le ricerche quantitative e le ricerche qualitative.
Come creare una analisi SWOT efficace e pertinente alla determinazione degli obiettivi dell’impresa
Come creare valore da una analisi della concorrenza e trasformare la strategia in competitività.
Dagli obiettivi ben formati alla strategia di marketing.
Come definire obiettivi di marketing di base con il metodo problem solving
Come segmentare e clusterizzare clienti e potenziali clienti con metodologie CRM
Come comprendere il processo d’acquisto dei segmenti e dei cluster i target ideali per il tuo marketing mix.
Come comprendere le motivazioni ed i desideri inespressi dei clienti.
Come trasformare la vendita di beni e servizi in vendita di benefici per i clienti desiderati.
Come posizionare il marchio e renderlo brand.
Le 6+6 leve del marketing mix che creano valore all’impresa perché sono percepite importanti per i clienti
Come interpretare le 6 P tangibili dell’impresa nelle 6 leve intangibili del cliente.
Dal prodotto, prezzo,posto, promozione, personal service, politics, all’uso,valore, comodità, rispecchiamento, felicitazione e coercizione del cliente.
Come trasformare le caratteristiche dei prodotti in utilità per i clienti ed in benefici per ogni singolo cliente
Come analizzare il portafoglio prodotti e servizi con l’analisi BCG in funzione del ciclo di vita di ogni singolo prodotto e servizio.
Le politiche di prezzo: dal listino al costo degli sconti.
Come attuare politiche di Trade Marketing per negoziare win-win con i distributori,
Come strutturare un piano promozionale e di comunicazione off-line integrato con le strategie di comunicazione on-line
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Il primo focus group Problem Solving Formazione e Coaching PROBLEM SOLVING MARKETING DI BASE è gratuito, dura al massimo un paio d’ore e fa emergere con estrema efficacia l’esigenza contingente di formazione alla quale potremo rispondere con una proposta di ideazione e progettazione sartoriale e sempre sostenibile.
Eccellenza competitiva e distintiva
Per tutti i giovani manager, i quadri e chiunque abbia un ruolo di responsabilità all’interno di un’organizzazione, “Eccellenza competitiva e distintiva” rappresenta la guida ideale per posizionare il proprio brand individuale all’interno delle organizzazioni, facilitare le proprie eccellenze comunicazionali finalizzate all’ottenimento di ciò che si vuole: come persona, come team e come organizzazione. Un percorso attraverso il riconoscimento degli aspetti cognitivi delle relazioni, che permette di “volare alti” superando abilmente preconcetti e pregiudizi, focalizzando i messaggi relazionali con un controllo continuo dei feedback verbali e non verbali e, le energie proprie e dei collaboratori sulle priorità delle attività professionali e personali. Apre gli occhi sulle trappole e sugli inganni che il manager affronta nella sua vita quotidiana permettendogli di sviluppare le capacità di separare fatti, opinioni e sentimenti, ottenendo nuove e solide relazioni umane basate sull’etica della fiducia. Prefazione di Paola Lazzarini.
Come tradurre la strategia marketing di medio termine in un piano d’azione operativo annuale con il metodo problem solving
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Differenze ed affinità tra piano marketing strategico e piano marketing operativo
Pianificazione a medio termine e programmazione a breve termine.
SWOT ANALYSIS operativa
Attività ed azioni: chi fa cosa entro quando e strumenti di verifica
Differenze tra marketing operativo di prodotto e trade marketing operativo della distribuzione. Le diverse leve d’azione
Come definire gli obiettivi:
di gamma, di linee di prodotto, di prodotto e di servizio
di prezzo, di listino e sconti
di distribuzione
di promozione
di budget per ogni leva di marketing
Timing e misure delle performances
La leva distributiva e la forza vendita
Relazioni tra politiche di marketing e politiche commerciali
La forza vendita ti chiede di fare uno sconto? Quanto prodotti devono impegnarsi a vendere in più per mantenere i margini sui costi variabili?
La leva promozionale
Differenze tra gestione di un trade mark e di un brand.
Il chiodo e martello della comunicazione indispensabili per posizionare il brand.
Principi della comunicazione pubblicitaria off line one to many.
Segmentazioni socio-demografiche del target.
La comunicazione on line human to human.
Segmentazioni di target per passioni e stili di navigazione on line
Tecniche di valutazione dell’efficacia di headline, copy, immagini
Come diventare il direttore di produzione dei video e dei commercial e saper gestire le proposte creative per creare il valore del brand
Come valutare i piani media off line e on line delle agenzie prima di decidere l’investimento
Il metodo problem solving per concretizzare un piano marketing operativo omichannel efficiente
Tecniche di planning operativo
Cosa inserire nel piano marketing
Come valutare i costi di marketing
delle ricerche multicliente e delle ricerche ad hoc,
i costi degli sconti,
i costi delle vendite,
i costi dei margini di primo, secondo e terzo livello dei distributori
i costi di una agenzia di comunicazione,
i costi delle produzioni,
i costi degli eventi,
i costi dei media off line,
i costi dei media on-line social e programmatic adv,
i costi delle attività promozionali e delle presenze fieristiche,
i costi delle attività di pubbliche relazioni,
Strumenti di analisi dei risultati delle attività e delle azioni di marketing operativo.
WEB social media marketing operativo Problem Solving
Come strutturare un sito web funzionale alla crescita della SERP organica.
Funnel strategy, SEO, blog, email- newsletter-social media-strumenti di google e programmatic adv per creare engagement. lead generation e conversioni.
Meeting marketing e forza vendita
Cosa desidera la forza vendita da un piano di marketing operativo efficiente.
Come trasformare le caratteristiche oggettive di prodotti e servizi e benefici soggettivi per ogni cluster omogenei di clienti.
CRM operativo
Come implementare le potenzialtà di un software dedicato al Customer Relationship Management per integrare le azioni sul cliente della forza vendita con le azioni promozionali e viceversa stimolare la forza vendita su clienti potenziali.
Tecniche operative di up selling e cross selling.
Come creare la tribù dei fan del brand
Come presentare il piano di marketing operativo al management
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